Capitolo 14: Come un ragazzo di strada in abiti firmati - Estate 1973

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Il tredicenne Sirius Black fissò il suo volto allo specchio attaccato alla parete della sua stanza a Grimmauld Place. Era cresciuto molto in quell'estate. Era più alto, più robusto e la sua mascella era diventata più definita. Anche se i vestiti erano nuovi di zecca, erano stretti e soffocanti e ogni volta che si sentiva come se stesse per smettere di respirare, doveva allentare il colletto.

Dopo essersi guardato ancora un po', – sembrava troppo simile a suo padre per i suoi gusti – lasciò la sua stanza e si diresse verso il camino dove la madre, il padre e il fratello lo stavano aspettando per andare a casa della zia e dello zio.

-Sirius!- lo rimproverò sua madre guardandolo con assoluta disapprovazione. -Devi tagliare quei capelli! Sono arrivati alle spalle!-

Levandosi la frangia dagli occhi, Sirius alzò le spalle. -Mi piacciono così.-

-Non ti farò sembrare come un ragazzo di strada davanti alle più rispettabili famiglie purosangue della Gran Bretagna!-

-Un ragazzo di strada con abiti firmati?- chiese Sirius alzando un sopracciglio. Regulus soffocò una risata.

-Non parlare così a tua madre, Sirius.- lo avvertì suo padre senza neanche preoccuparsi di guardarlo.

-E perché dobbiamo incontrare tutte queste fottute persone?-

-E' per tua cugina Andromeda. E bada a come parli, ragazzo.-

-Una festa di fidanzamento?- chiese Sirius sinceramente sorpreso.

-Non essere ridicolo, Sirius! Questo non è il momento per le tue sciocchezze!- esclamò Walburga con un sospiro esasperato mentre lei e Orion entravano nel camino scomparendo in una nuvola verde. Sirius e Regulus si scambiarono uno sguardo confuso prima di seguire i genitori.

Alloro arrivo, Sirius si rese conto che la madre non aveva assolutamente esagerato. Ogni rispettabile famiglia purosangue era presente alla sontuosa tenuta dello zio e della zia e la serie di presentazioni e di saluti ai parenti di cui Sirius non riusciva nemmeno a ricordare il nome, sembrava non finisse mai. Sirius era nel mezzo di un rimprovero da parte di sua zia per la sua postura e per la sua pessima acconciatura, quando una figura alta, in graziosi abiti color smeraldo, corse velocemente accanto a lui. Improvvisamente Sirius fu avvolto dai riccioli neri di Andromeda che si accingeva a baciargli le guance.

-Mi dispiace interromperti, zia Irma, ma devo rapire Sirius per qualche istante.- disse sfoggiando un bianchissimo sorriso ignorando lo sguardo sdegnoso della vecchia zia. In poco tempo trascinò Sirius nello studio vuoto di suo padre.

-Merlino, grazie di essere qui, Sirius! Giuro che sto per strapparmi i capelli.- disse passandosi una mano tra le trecce scure. I suoi occhi grigi erano molto più stressati e stanchi di come gli occhi di una normale diciannovenne sarebbero dovuti essere.

-Solita festa...- borbottò Sirius in modo cupo appoggiato alla pesante porta di mogano.

-Non noti nulla di strano nella lista degli invitati?-

Sirius scrollò le spalle. -Sembra la tipica riunione di Affari Familiari dei Black. Tutte le famiglie purosangue della Gran Bretagna.-

-E i loro figli.- disse Andy amaramente sprofondando nella poltrona di pelle dietro alla scrivania di suo padre.

-Oh..- Sirius spalancò gli occhi realizzando non appena notò l'anello di diamanti appeso ad una catenina attorno al collo.

-Non lo farò.- disse Andy stringendo le mani. -Non mi conformerò a quello che loro vogliono che io sia. Sposerò Ted, che lo vogliano o no!- la sua voce tremava in una maniera che Sirius non aveva mai sentito da nessuno della sua famiglia. Fissò i suoi piedi non sapendo cosa dire. Lei lo guardo e gli occhi le si addolcirono. -Mi dispiace, Sirius. Non voglio scaricare tutto questo su di te. Solo... non ho nessuno con cui parlare. Cissa e Bella non mi rivolgono neanche la parola.- tirò su con il naso e fece un respiro profondo. -So che è stata dura per te dopo lo smistamento. Avrei dovuto scriverti. Mi dispiace.-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now