Capitolo 58: L'ho detto sul serio - Sesto Anno

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Quella sembrava proprio essere uguale ad una qualsiasi altra notte di luna piena. Infatti, dopo quell'incidente, Remus non aveva più avuto nessuna forte pulsione indomabile.

Forse era stata solo una momentanea perdita di autocontrollo. Dopo tutto, come aveva detto Sirius, era una cosa che capitava a tutti. Sirius aveva sempre difficoltà nel controllare se stesso nelle situazioni altamente emotive. James perdeva il controllo ogni volta che voleva impressionare Evans, dicendo cose così ridicole e inaudite che poi rimpiangeva subito di aver detto. E Peter... beh, provate a chiedere a Peter di sedersi davanti ad un piatto di cibo senza prenderne neanche un boccone...

A volte, tutti perdono il controllo.

"Tutto bene, Lunastorta?" chiese James mentre lui, Sirius e Peter entravano nella Stamberga.

Remus era in piedi accanto alla finestra aperta, lasciando che la fresca brezza di novembre calasse su di lui, tenendolo con i piedi a terra e consapevole di se stesso. Annuì. "Bene, Ramoso. Grazie." I suoi occhi incontrarono Sirius per un breve momento, cercando di comunicare in silenzio i suoi pensieri preoccupati.

"Stenditi, Remus." insistette Sirius, senza interrompere il contatto visivo.

"Non posso." mormorò Remus, stringendo e rilasciando i pugni. I suoi muscoli erano tesi. Ruotò la testa da un lato all'altro. "Non posso stare fermo..."

Sirius si morse il labbro per un momento. Iniziò ad avvicinarsi all'altro ragazzo, ma Remus scosse la testa.

"Non farlo." disse bruscamente "Per favore. Solo... non voglio essere toccato in questo momento, okay?" Voleva che Sirius rimanesse il più lontano possibile. Sperava di poter trovare un modo per convincere il Lupo a giocare con il Cervo e il Ratto, e non tanto con il Cane, anche se il Cane di solito era il centro dell'attenzione del Lupo.

"Allora,"cominciò Peter goffamente, cercando di allentare l'evidente tensione nella stanza provando a distrarre tutti. "James, che è successo con te e Mary prima? Siete stati a fare quella 'passeggiata' per un bel po' di tempo, eh?"

James sorrise, sedendosi sullo sgabello del pianoforte e atteggiandosi con orgoglio "Abbiamo pomiciato fino a che non le ho mandato in pappa il cervello."

"Ah sì?" chiese Sirius alzando il sopracciglio e sorridendo. "Sei andato all'attacco, amico. Quanto lontano sei arrivato?"

James alzò le spalle, continuando a sentirsi abbastanza soddisfatto. "Sono arrivato solo un po' sotto la camicetta, tutto qui. Niente di cui valga la pena vantarsi." sospirò. "Voleva andare ad Hogsmeade stasera. Le ho detto che avevo già dei piani..."

"Mi dispiace." disse Remus sommessamente, guardando fuori dalla finestra il cielo sempre più scuro. "Mi dispiace, non dovresti rinunciare ad uscire con Mary per me..."

James sbuffò e alzò gli occhi al cielo "Falla finita, Lunastorta. È solo per una notte. E in ogni caso preferisco essere qui con voi."

"Tutti voi fate troppi sacrifici per me" Remus scosse la testa avvolgendo le braccia attorno a sé.

James aggrottò la fronte, guardando Sirius con sguardo interrogativo, ma Sirius sospirò distogliendo lo sguardo in risposta.

"Non dire queste cazzate, Remus." disse James con fermezza, visto che Sirius non era di nessun aiuto. "Siamo qui perché vogliamo esserci. Tutti noi."

Remus si lasciò sfuggire una risata fredda. "Fino a quando non vi farò del male. Fino a quando non realizzerete cosa sono ver-"

"Remus, da dove viene tutto questo all'imporvviso?" Peter prese parola alla fine. "Siamo stati con te ogni luna piena per due anni a questa parte, amico. Non ti sei mai neanche avvicinato a farci del male."

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now