Capitolo 18: Dita rotte, Whisky Incendiario e giochi babbani - Terzo anno

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-Ragazzi! Sarà così ogni mese.- spiegò con un espressione severa ai tre giovani Grifondoro che continuavano a bussare alla porta dell'ospedale all'alba. -Potete tornare dopo la prima colazione per vedere il signor Lupin. E' troppo presto per far entrare visitatori in infermeria. Non dovreste sare fuori dai letti a quest'ora.-

-Saremo tranquilli.- promise Peter provando a corrompere la medistrega. -Vogliamo solo vedere...-

-Non è ancora sveglio, signor Minus.-

-Non disturberemo gli altri pazienti. Noi vorremo solo....-

-Signor Potter, la mia risposta è sempre no. E signor Black, prima ancora che possa dire qualcosa anche lei, la mia risposta resta no!-

Sirius la guardò leggermente offeso. -Non ho detto null....-

-Ma stava per farlo.- disse Madama Chips severamente. -Ora, a meno che uno di voi non sia malato o ferito, dovete tornare immediatamente ai vostri dormitori.-

Per un momento Sirius sembrò in procinto di discutere e James e Peter si prepararono immediatamente ad assecondarlo come sempre. Invece con grande sorpresa, Sirius si voltò come se avesse rinunciato.

James aggrottò la fronte. -Sirius, cosa...-

Senza neanche pensarci un secondo Sirius lanciò un grido frustrato prima di stringere il suo pugno e scagliarlo contro il muro di pietra il più forte possibile.

-Signor Black!- Madama Chips rimase a bocca aperta con il cuore in gola in stato di shock, James e Peter lo fissarono con gli occhi spalancati.

Sirius fece un respiro profondo e si voltò indietro, massaggiando la sua mano insanguinata con quella buona. Guardò negli occhi la medistrega e disse a denti stretti. -Sono ferito.-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Hai fatto cosa?- la faccia di Remus diventò un misto tra orrore e stupore non appena l'amico gli spiegò il perché si trovasse nel letto accanto al suo. -Cosa diavolo avevi in mente di fare?-

Sirius scrollò le spalle. -Non voleva farci entrare per venirti a trovare.- La mano destra era fasciata. Si era rotto tre dita, ma non sembrava per niente dal suo ghigno soddisfatto sul volto.

-E quindi hai deciso di romperti una mano.- rise Remus.

-Tecnicamente solo le dita.- lo corresse Peter cercando di trattenere il suo divertimento.

-E ha guadagnato ben tre settimane di detenzione.- brontolò James appollaiato sul bordo del letto di Remus. -Ti perderai la finale di Quidditch, amico. Non mi vedrai stracciare i Serpeverde.- scosse la testa sospirando.

-Piccoli sacrifici, Jamie.- sorrise Sirius appoggiandosi ai cuscini. -Sono sicuro che giocherai benissimo anche senza il mio tifo dagli spalti. Io credo in te, eh!-

Remus era ancora sotto shock. -Io continuo a non capire...-

-L'ho fatto per te, Moony.- disse Sirius come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Come se fosse normale spezzarsi le ossa solo per andare a trovare un amico in infermeria.

Remus roteò gli occhi al soprannome, ma ormai aveva rinunciato mesi fa a protestare. Il ragazzo sospirò. -Sirius, non puoi semplicemente romperti una mano ogni mese solo per venirmi a trovare.- per qualche strano motivo però non riusciva ad eliminare il sorriso dalle labbra. Per quanto idiota possa essere stato quel gesto, non poteva credere che qualcuno avesse fatto una cosa del genere per lui.

-Ah, ma non ce ne sarà bisogno!- lo informò Sirius con orgoglio. -Madama Chips ci ha concesso dei piccoli privilegi per venirti a far visita straordinariamente dopo ogni luna piena.- e facendo un piccolo cenno con il capo a James, come per sottolinearlo ancora di più disse: -Piccoli sacrifici!-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now