Capitolo 25: Il mese delle foglie di Mandragola - Quarto Anno

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Sirius piombò nella stanza del dormitorio complitamente sudato e spettinato. La sua camicia era sbottonata e la cravatta non annodata. I suoi capelli erano in disordine come se qualcuno li avesse afferrati.

-Scusa..- mormorò senza fiato gettando la sua divisa sul letto. -So di essere in ritardo.- James era disteso sul suo letto intento a leggere una pagina del Manuale di Trasfigurazione per l'ultima volta.

-Non fa niente, Peter ancora non è tornato e Remus è appena andato alla Stamberga...- alzò gli occhi e incontrò quelli di Sirius che gli sorrise. -Sembra che tu non abbia fatto nulla di buono...- disse studiando il suo amico per un momento. Sirius stava raccogliendo i suoi capelli in uno chignon disordinato e il suo eyeliner era tutto scolato sotto gli occhi, ma aveva in volto un ridicolo sorriso. -Tu e Marlene lo avete fatto ancora?-

Sirius si bloccò. -Ehm... no, in realtà ci siamo lasciati.-

James aggrottò la fronte. -Quando? Non me l'hai detto!-

Sirius iniziò a mordersi il labbro inferiore. -Uhm... poche settimane fa. Quando siamo venuti a vedere te e Dorcas giocare a Quidditch.-

James annuì invitando Sirius a continuare il discorso. -Allora con chi hai fatto cose ora?- lo guardò con sospetto scegliendo con cura le parole successive. -Conosco questa persona?-

Sirius si tolse la camicia e afferrò una maglietta dei Queen che Remus gli aveva regalato per il suo compleanno la settimana prima. -Sai, James, se sei così interessato alla mia vita sentimentale, perché non ti lasci direttamente coinvolgere?- disse tirandogli la maglietta sulla testa.

James scrollò le spalle e tornò alla lettura. -Mi basta sapere che sei stato bene, tutto qui.-

-Cosa intendi dire?- disse aggrottando la fronte e inclinando la testa.

-Voglio dire che ogni volta che tornavi da una pomiciata con Marlene o qualsiasi altra cosa, ti chiudevi in doccia in preda al panico. Ora invece sembri abbastanza soddisfatto di te stesso... hai gradito!- ridacchiò James senza alzare gli occhi dal libro.

Sirius fissò James per un lungo periodo di tempo. Non sapeva quando sarebbe capitato di trovarlo da solo nella stanza. Si infilò lentamente i jeans concedendosi qualche altro secondo per pensare e per prendere in considerazione la sua prossima mossa.

Forse era meglio dire a James quello che aveva capito. Forse James lo avrebbe capito più di tutti, perché anche lui soffriva per amore.

No, non lo avrebbe perso. Ne era certo.

-Ehi, James...-

-Mhh? Sto cercando di leggere un ultima volta prima di andare, Sirius...-

Sirius si sedette accanto al suo migliore amico sul letto e fece un respiro profondo. Doveva solo dirlo, arrivando dritto al punto. -James, sono gay.-

Certamente risultava strano dirlo ad alta voce, realizzò Sirius. Ma sentiva che fosse la cosa più giusta. James alzò gli occhi dal libro guardando il suo amico per qualche secondo. Poi si strinse nelle spalle e tornò a leggere.

-Lo so.- disse semplicemente accennando un sorriso.

Sirius si scostò sconvolto. -Cosa vuol dire che lo sai?- fissò l'altro ragazzo.

James sospirò e chiudendo il libro si mise a sedere. -Sirius, tu sei il mio migliore amico.- disse seriamente. -Non ci sono molte cose che non conosco di te. Odiavi baciare Marlene e sei ossessionato dalle foto di Bowie ed eri più interessato ai manifesti di Quidditch che alle immagini sporche che abbiamo trovato sulle riviste di papà.- gli accarezzò la gamba. -So che sei gay. Ho cercato di fartelo capire per tutta l'estate.-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now