Capitolo 31: La Mappa del Malandrino - Quarto Anno

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-Sirius, vuoi smetterla? Mi stai innervosendo.- chiese Peter per quella che doveva essere la decima volta quel giorno. Sirius camminava avanti e indietro per la sala comune, cosa che stava diventando un'abitudine da quando erano tornati dalla pausa natalizia più di un mese fa. Per qualche ragione Sirius era diventato ancora più inquieto. Non aveva voluto parlare di quello che era successo a casa, ma i suoi amici erano arrivati alla conclusione che il Natale in famiglia non era andato poi così bene e ora il ragazzo sembrava essere più disperato che mai ad ottenere l'attenzione del fratello.

-Sono annoiato.- sostenne Sirius continuando a muoversi. -Non possiamo intrufolarci nel dormitorio dei Serpeverde e...-

-No, Sirius.- rispose Remus seduto su una sedia accanto al camino senza neanche alzare gli occhi dal compito di Peter che stava correggendo. -Dobbiamo fare i compiti. Devi fare i compiti.-

-Cazzate i compiti. Li farò domani prima di entrare in classe. So già tutto.- continuò camminando avanti e indietro, era incredibile che non avesse ancora fatto un buco sul tappeto. Remus lo guardò e scosse la testa prima di incontrare gli occhi di James. James si strinse nelle spalle.

Remus sospirò e accarezzò la sua gamba. -Siediti, Felpato.-

Sirius smise di camminare, con grande sollievo di Peter, e prese un secondo per considerare la sua prossima mossa. Alla fine cedette e si sedette sul pavimento accanto a Remus che istintivamente iniziò ad accarezzare i suoi lunghi capelli scuri, non appena la testa del ragazzo si posò sul suo ginocchio. -Dammi solo un'ora e poi troveremo qualcosa da fare per la tua noia, va bene?-

James ridacchiò. -Lo faresti sul serio, Lunastorta?-

Gli occhi di Sirius si spalancarono iniziando a fissare James, ma Remus non si accorse di nulla continuando a leggere il saggio di Peter. James lanciò a Sirius uno sguardo d'intesa per poi tornare al suo lavoro, continuando a mantenere il sorriso sul suo volto.

Merda. Merda. Merda. Merda. Merda.

Sirius si alzò di scatto. -Vado a fare una passeggiata.-

-Vengo con te.- disse James bruscamente posando la penna e alzandosi in piedi.

Remus aggrottò la fronte. -Non potete aspettare?- con cura posò la pergamena. -Abbiamo quasi finito in ogni caso...-

-E poi se vuoi fare uno scherzo ai Serpeverde dovremmo prima pianificarlo.- ribatté Peter con un filo di voce. -Non possiamo prenderci la detenzione proprio questa settimana, se non ti ricordi...-

-So quello che vuoi dire.- scattò Sirius e Peter affondò nella sedia.

-Va bene, è il momento di portare fuori il cane. Andiamo Felpato.- James prese Sirius per il gomito e lo trascinò fuori dalla sala comune.

-Cosa c'è che non va?- chiese non appena il ritratto si chiuse dietro di loro. Entrambe le mani Sirius passarono tra i capelli, poi si appoggiò al muro freddo di pietra e con gli occhi chiusi inspirò lentamente.

-Hai ragione, okay?-

-Riguardo a che cosa? Di solito ho ragione riguardo a molte cose.-

-Sai riguardo a cosa!-

James sospirò. -Sì, amico... lo so. Allora, cos'hai intenzione di fare?-

Sirius rise e scosse la testa. -Che cosa dovrei fare? Non ho intenzione di fare nulla a riguardo. Che pensi? Potrei camminare accanto a lui e uscirmene in un modo del tutto casuale, come: 'Ehi Lunastorta, bel tempo, eh. Hai gli appunti di Artimanzia di oggi? Ah, a proposito, sono innamorato di te!' Brillante, Potter. Davvero.-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now