Capitolo 39: La fuga (prima parte) - Natale 1975

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Un urlo facilmente distinguibile di una maledizione seguito da un forte scoppio: questi erano i segni che rivelavano che Walburga stava avendo una crisi e Sirius non aveva bisogno di indovinare il motivo. Andromeda, secondo la tradizione dei Black, aveva commesso il più grave crimine contro la famiglia: non solo aveva sposato un Mezzosangue, ma era pure incinta di lui.

C'erano grida e rumori di vetri rotti, Sirius sbatté il suo saggio di pozioni sulla scrivania e si alzò avvicinandosi alla porta aperta.

"Ehi! Qualcuno ha dei compiti da fare!" gridò non appena anche Regulus si avvicinò alla porta. "Questa cosa è fottutamente ridicola!" sibilò Sirius al fratello che però rimase inespressivo. Sirius lo guardò a bocca aperta "Non posso crederti. Non pensi anche tu che questo sia ridic-"

"Sirius!" la voce di suo padre rimbombò attraverso le pareti dello studio.

"Cazzo." imprecò il ragazzo sotto voce. Cosa potrebbero volere da lui? Proprio quando credeva finalmente che le vacanze invernali a Grimmauld Place sarebbero passate senza intoppi. Sospirando lievemente infastidito percorse il corridoio per arrivare davanti allo studio di suo padre per poi aprire la pesante porta di quercia.

La camera puzzava lievemente di zolfo e c'era una nuvola di fumo nell'aria. Dopo aver posato gli occhi sul grande arazzo dell'albero genealogico della famiglia, ci volle meno di un secondo a Sirius per capire cosa fosse successo. Proprio dove una volta c'era l'immagine di sua cugina Andromeda, spiccava una grande bruciatura nera ancora fumante.

"Sirius," la voce di suo padre lo interruppe dai suoi pensieri. "entra. Tua madre ed io dobbiamo discutere di una cosa importante con te."

Sirius deglutì cercando di eliminare il groppo in gola. Sua madre era in piedi, accanto all'arazzo, continuando ancora a respirare con fatica per la rabbia. Non appena Sirius entrò il padre si alzò da dietro la scrivania.

"Siediti, Sirius."

Sirius scosse la testa, "No grazie, padre." Forse era l'istinto animale dentro di lui, ma riusciva a percepire che qualcosa non andava. I suoi occhi guizzarono velocemente intorno alla stanza per cercare di notare ogni possibile via d'uscita.

"Va bene." disse Orion guardando il figlio con una leggera disapprovazione. Walburga si era finalmente allontanata dall'arazzo per raggiungere suo marito. Sirius si sentì improvvisamente molto piccolo.

"Come saprai, tua cugina Andromeda ha disonorato questa famiglia sposando un qualsiasi babba-"

"Non è un babbano." lo interruppe Sirius. "E' solo un nato babbano. Ted è andato ad Hogwarts."

"Non interrompere tuo padre!" sbottò Walburga.

"Comunque sia," continuò Orion, "Vogliamo essere sicuri che tu non commetta gli stessi errori." Sirius si trattenne dal ridere. "E ad essere sinceri, Sirius, non ci fidiamo del tuo giudizio."

Sirius aggrottò la fronte. Stavano forse cercando di...

"Un matrimonio combinato?" chiese incapace di trattenere il forte tono di disgusto nella voce. "Con chi?"

"Con Bellatrix-"

"Bellatrix? Ma è mia cugina!" Sirius fece un passo indietro, sentendo la bile salirgli dallo stomaco.

"Una ragione in più per farlo, Sirius. Tu sei l'erede! Non deturperemo la nostra linea di sangue con quello sudicio dei mezzosangue!" sputò Walburga.

Sirius scosse la testa. "No... No, non potete costringermi. No-"

"Farai come diciamo noi, Sirius Black!" alzò la voce Orion. Sirius non riusciva a crederci, questo non poteva essere vero.

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