Capitolo 30: Natale con i Black - Quarto Anno

989 84 14
                                    

Il numero 12 di Grimmauld Place non era mai stato un luogo troppo caldo o accogliente, un ambiente da casa-dolce-casa. In confronto alla Sala Comune dei Grifondoro quel posto era un vero e proprio mausoleo. Sirius si era sempre sentito un po' a disagio lì, da bambino era rimasto completamente terrorizzato dalla testa di Elfo che sua madre aveva installato nell'ingresso della casa di famiglia per il suo arrivo per le vacanze invernali. Il completo senso di spavento che lo invadeva ogni volta lo faceva quasi vomitare.

Lui non apparteneva più a quella casa.

Probabilmente non gli era mai appartenuto.

Regulus non gli rivolgeva lo sguardo da quando erano scesi dal treno, e i suoi genitori... beh, gli avevano concesso un 'ciao' molto forzato, ma in generale erano più freddi del solito. Lui non voleva stare lì con loro ed era abbastanza sicuro che il sentimento fosse ricambiato.

James lo aveva praticamente implorato di tornare con lui a casa per Natale, ma si era ritrovato a dover declinare. Continuando ad evitare la Nobile e antichissima casata dei Black avrebbe solo peggiorato le cose, perché alla fine sarebbe dovuto tornare in ogni caso. Perché quindi rimandare? Perché illudersi di potersi chiudere una volta per tutte quella porta dietro le spalle senza guardarsi mai più indietro?

Naturalmente, essendo il Malandrino che era, non aveva certo intenzione di sedersi in silenzio e passare completamente inosservato dalla famiglia. La prima cosa che fece una volta tornato nella sua enorme camera da letto fu quella di appendere uno striscione di Grifondoro e una maglia da Quidditch della sua squadra avendo cura di usare un incantesimo di fissione permanente così da impedire alla madre di staccarlo una volta ritornato a scuola. Gli sarebbe piaciuto vedere la faccia di sua madre intenta a strapparlo via.

Marlene gli aveva regalato un giradischi babbano per il suo quindicesimo compleanno a novembre ed era stata la prima cosa che aveva impacchettato quando aveva deciso di tornare a casa per la settimana con l'intenzione di far risuonare rumorosamente i Beatles, i Queen e Bowie tutto il giorno e tutta la notte con il solo scopo di far infuriare la sua famiglia. E non ci volle molto. Dopo solo tre canzoni di Sheer Heart Attack, Kreacher aveva iniziato a bussare fragorosamente alla sua porta urlando che sua madre aveva ordinato di ''spegnere quella sporcizia babbana''. Sirius aveva semplicemente alzato il volume di Killer Queen lasciando che la voce di Freddie Mercury sovrastasse tutto il resto. A suo parere, se i suoi genitori avevano un problema con il suo comportamento, potevano abbassarsi con i loro schifosi culi pomposi e parlarne con lui. Rifiutava di essere ignorato da loro ancora a lungo. Avrebbero dovuto parlare con lui, volenti o nolenti. Non avrebbe preso ordini da un elfo domestico vecchio e scontroso che non gli aveva mai dato nulla se non finto rispetto seguito da insulti a mezza voce che avrebbe sentito chiaramente in ogni caso.

Tutto rimase uguale fino al terzo giorno, quel giorno le cose si fecero veramente emozionanti al numero 12 di Grimmauld Place. Quando Kreacher bussò per la cena, Sirius scese giù di corsa, non con il suo bell'abito elegante, come ci si aspettava per un membro della Casata dei Black, ma con una maglietta di Ziggy Stardust e un paio di jeans babbani molto attillati. Si sedette al suo solito posto, senza preoccuparsi di mantenere la postura eretta che gli era stata insegnata fin da bambino, ma inclinò la sedia all'indietro in equilibrio sulle zampe posteriori incrociando le braccia al petto con aria di sfida.

Gli occhi di Walburga quasi schizzarono fuori dalla sua testa. La sua bocca continuava ad aprirsi e a chiudersi come un pesce mentre cercava di trovare le parole per esprimere quanto orribile e vergognoso fosse come figlio. Infine il padre sbatté un pugno sul tavolo e si alzò guardando in cagnesco il figlio maggiore.

-Sirius Orion Black! Stai cercando di mandare tua madre nella tomba prima del tempo?!-

Sirius fece un sorrisetto. -Oh, bene! Allora mi vedi, padre. Stavo iniziando a preoccuparmi di essere invisibile o qualcosa del genere.- Rimase fermo lasciando cadere in avanti la sedia con un tonfo forte, ma nessuno sembrò accorgersene. -Cosa c'è ora che non è abbastanza per te? È facile ignorare il fatto che io non sia capitato in Serpeverde, basta non parlarne mai, giusto? Ma quando devi guardarmi per poi renderti conto che non sono uguale a voi, con lo stesso stampo da reale purosangue, finalmente riesco ad ottenere un minimo di attenzione da parte vostra?- la rabbia ribolliva nel suo stomaco risalendo in superficie.

We Were Infinite // Italian Translation Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ