Capitolo 13

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Passare la domenica mattina in una vasca da bagno con l'acqua tiepida che mi accarezza il corpo, petali di rosa, schiuma profumata e un buon libro, credo sia una sensazione impagabile, soprattutto dopo una notte passata praticamente insonne.

Chiudo il libro e lascio andare la testa all'indietro appoggiandola al bordo; fisso il soffitto bianco cercando di riordinare le idee e cercare risposte alle mie domande, sia su mia madre che su Zayn. Magari è possibile andare d'accordo con il mio fratellastro?

Non credo, mi rispondo mentre esco dalla vasca ed indosso il mio accappatoio morbidissimo, prima dell'intimo e di una vestaglia lunga fino alle caviglie che lascio aperta.

«Signorina Chanel, sua madre mi ha chiesto di dirle che pranzerete tra poco e vuole che lei e suo fratello siate presenti.» mi informa Naomi mentre riordina alcuni vestiti, riponendoli nell'armadio.

«Fratellastro.» specifico io alzando l'indice della mano.

«Fratellastro.» ripete divertita e strappa una risata anche a me; con i suoi modi gentili, le sue tenere fossette e le guance paffute riesce a mettere di buon umore chiunque.

Non appena esce, mi siedo sul letto con il portatile sulle gambe, inizio a guardare e modificare alcune foto vecchie. Vorrei davvero ricominciare a fare foto, mi manca terribilmente. Mentre osservo una meravigliosa immagine di un tramonto su Parigi che ho scattato l'anno scorso, sento bussare alla porta.

Mi alzo e corro ad aprire pensando a Naomi ma, invece, mi trovo davanti il moro dagli occhi scuri, profondi come il cielo di notte, che mi sta osservando. Forse quello che è successo ieri ha davvero cambiato il nostro rapporto, forse possiamo vivere davvero civilmente.

«Naomi non ti ha detto che i nostri genitori vogliono pranzare come una famiglia?» sbuffa scocciato e si appoggia con la spalla allo stipite della porta.

«Sì,» alzo gli occhi al cielo scuotendo leggermente il capo, «e quindi?»

«Per quanto adori il tuo look,» mi squadra dalla testa ai piedi con uno sguardo provocatorio e immediatamente chiudo la vestaglia tenendone i lati con le mani, «non credo che sia proprio adatto.»

«Dobbiamo pranzare ora?» domando infastidita nel vedere che lui ha ancora l'angolo delle labbra alzato.

«Dovremmo. Ma ripensandoci...» si avvicina a me e appoggia le mani sui miei fianchi, «dato che siamo già qua potremmo rimandare il pranzo.» sussurra con le labbra pericolosamente vicine alle mie.

Le sue mani sul mio corpo mi provocano una scossa mentre la sua voce flebile e leggermente roca mi penetra nelle vertebre provocandomi un brivido gelido lungo tutta la schiena. Tiene gli occhi stretti facendoli risultare più piccoli e allungati del solito, ha la fronte corrugata quasi attaccata alla mia e il suo piacevole profumo da uomo inizia a diventare insistente per le mie narici.

«Zayn...» riesco a dire mentre con la mano sul suo petto, non senza difficoltà, lo allontano un po'.

«Cosa c'è? So che non riesci a resistermi.» sussurra e con le mani si fa spazio tra la mia vestaglia, ora di nuovo aperta, fino a raggiungere i miei fianchi. Le sue mani a contatto con la mia pelle nuda mi rendono estremamente vulnerabile e non riesco più neanche a pensare lucidamente.

«Ti sbagli.» provo a dire dopo aver deglutito a fatica ma, non appena mi tira a sé con potenza e il mio corpo si ritrova praticamente attaccato al suo, non riesco più a parlare, neanche a guardarlo.

Sento solo le sue labbra così vicine, il suo respiro un po' affannato sul mio viso e riesco solo a chiudere gli occhi.

«Io non sbaglio mai.» si vanta a bassa voce con il tono di voce più profondo e sensuale che io gli abbia mai sentito.

Sì, ammetto a me stessa, voglio questo bacio da morire e lo sto aspettando, tutto quello che desidero in questo momento sono quelle meravigliose labbra carnose e rosee sulle mie.

Ancora con gli occhi socchiusi sento le sue mani che lasciano la presa liberando i miei fianchi, il mio petto non tocca più il suo e il profumo di menta del suo alito diventa sempre più lontano. Riapro immediatamente gli occhi e lo trovo con un sorriso soddisfatto e trionfante.

«Te l'ho detto che non sbaglio mai.» scoppia a ridere per poi diventare serio e avvicinarsi di nuovo a me con i suoi occhi che fissano intensamente i miei, «Non riesci a resistermi.» conclude prima di voltarsi ed andarsene, lasciandomi lì sulla soglia della porta con il respiro ancora affaticato e i brividi lungo il corpo.

Lo guardo mentre si allontana con la sua camminata sicura, come se stesse sfilando durante la settimana della moda percorrendo una delle passerelle più prestigiose di Milano. Mi siedo sul letto nervosa ed incredula per cercare di calmarmi. Non so se a dover essere calmati sono i miei pensieri o i miei ormoni ma sicuramente le sue labbra e il suo corpo muscoloso, così vicini a me, non mi lasciano indifferente.

Io posso resistergli, continuo a dirmi, ma nel frattempo mi ricordo di come ho stupidamente chiuso gli occhi aspettando che mi baciasse.

Apro l'armadio per prepararmi al pranzo di famiglia ed ecco che, rivedendo il vestito nero che avevo indossato al locale, mi viene in mente un'idea, forse folle: se Zayn vuole la guerra, allora la otterrà. Forse non sarò brava quanto lui a sedurre le persone, ma ho bisogno di vendicarmi. 

PillowtalkWhere stories live. Discover now