Capitolo 38

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«Chanel amore, ti dispiacerebbe apparecchiare la tavola?» domanda mia madre con dolcezza mentre, con lo strofinaccio in mano, mi manda un tenero bacio.

«Lo faccio subito.» le sorrido e ne approfitto per raggiungerla ed abbracciarla. Sono così contenta di riaverla accanto a me che farei qualsiasi cosa.

Zoppica ancora un po' ma non ha rinunciato ad indossare le sue amate Valentino bianche, perfettamente in tinta con il suo vestitino dello stesso colore, con dei bellissimi fiori blu che lo decorano.

«Zayn perché non la aiuti?» propone lei al bel mulatto che ora sta guardando la televisione, seduto sul divano.

«Certo!» annuisce lui con convinzione per poi alzarsi e aiutarmi a sistemare meglio la tovaglia.

Forse per la prima volta da quel bacio, i nostri sguardi si incrociano e riusciamo ad osservarci intensamente negli occhi, come non facciamo da almeno una settimana. Da quando mia madre si è svegliata io e lui non ci siamo neanche parlati, abbracciati, né tanto meno baciati, ci siamo a malapena guardati.

Sorrido a Zayn mentre stendiamo la tovaglia bianca ricamata sul grande tavolo e lui si limita a ricambiare ma non sembra molto contento.

«Secondo me l'incidente ci ha aiutati alla fine, sapete? Ci ha resi molto più uniti.» sorride compiaciuta mia madre zampettando per la sala da pranzo con il suo enorme centrotavola di fiori.

«Lo sappiamo mamma.» alzo gli occhi al cielo ridacchiando, «Lo dici ogni giorno da almeno una settimana!» mi rallegro vedendola così felice all'idea di aver finalmente costruito quella famiglia unita che sogna da sempre.

«Lo so, ma guardatevi! Vi ho lasciati che vi offendevate e vi trattavate male ed ora sembrate dei veri fratelli!» cinguetta lei.

Annuisco appena mentre guardo il mio fratellastro che ha appena posato il suo sguardo su di me. Il contatto visivo tra di noi è intimo, di complicità, come se ci stessimo dicendo "se solo sapesse".

Gli sorrido dolcemente mentre lui abbassa lo sguardo, sfuggendo al mio. Lo guardo mentre si dirige verso un mobiletto ed estrae le posate, ritornando poi di fronte a me per sistemarle. Rimango immobile a pensare allo Zayn che conosco io, che è decisamente diverso da quello che sto vedendo ora.

«Chanel tutto bene?» mi osserva stranita mia madre.

«Benissimo.» le faccio un largo sorriso scuotendo la testa tra me e me per riprendermi.

«Ragazzi corro a prepararmi. Per favore finite di preparare la tavola e poi salite a cambiarvi.» si raccomanda lei prima di salire e scomparire nel lungo corridoio del piano superiore.

Finalmente siamo soli, i nostri genitori non ci stanno attorno, ci siamo solo noi nella stanza. Aspetto un suo bacio, lo voglio con tutta me stessa. È da più di una settimana che le nostre labbra non si sfiorano nemmeno e mi manca terribilmente.

Mentre appoggio un tovagliolo la mia mano incontra accidentalmente quella di Zayn e alziamo entrambi lo sguardo osservandoci per un momento, lui lo distoglie quasi immediatamente e ritrae la mano.

Non riesco a credere che si stia voltando per ritornare a prendere qualcos'altro dentro a quello stupido mobiletto invece di approfittare dell'assenza di mia madre per prendermi e baciarmi. Lo Zayn che conosco non ci penserebbe due volte, mi tirerebbe a lui, forse anche un po' violentemente e mi bacerebbe per ore.

Io continuo ad osservarlo mentre lui non mi presta attenzione, continuando ad apparecchiare come se io non ci fossi, distratto e distaccato, freddo ed indifferente.

«Zayn!» lo chiamo attirando la sua attenzione, non ho intenzione di fare finta di niente. «Perché mi stai ignorando?» domando con le mani sui fianchi e lui smette di apparecchiare finalmente.

«Non ti sto ignorando.» risponde sapendo perfettamente di mentire.

«Ah no?» mi avvicino a lui con un sopracciglio alzato.

«No.» scuote la testa con sicurezza ma subito dopo cede e distoglie lo sguardo.

«Allora baciami.» sussurro lentamente con le labbra pericolosamente vicine alle sue.

Lui fissa la mia bocca senza dire niente mentre aspetto fiduciosa quel bacio, poi replica indietreggiando: «Potrebbe scendere tua madre da un momento all'altro.»

«Stai scherzando?» sbotto io incredula. Perché mi sembra una scena già vista? Io qua in piedi a sospirare per lui mentre se ne va.

«Chanel non è né il luogo, né il momento.» conclude a bassa voce per poi voltarsi e salire le scale.

Salgo anche io, non per seguirlo, anzi cerco di smettere di pensare a lui e raggiungo la mia stanza per cambiarmi. Indosso un vestito rosa aderente e sistemo un po' i capelli mossi. Non so se cerco di essere elegante per far contenta mia madre o per piacere a Zayn, ma mi trucco minuziosamente.

Non appena sono pronta, con pochissimi minuti di ritardo, esco dalla mia camera lasciando la porta chiusa alle mie spalle. Rimango immobile vedendo che anche Zayn è appena uscito dalla sua ed è fermo davanti a me. Nessuno dei due fa qualcosa, né tanto meno ha il coraggio di parlare. Mi chiedo se d'ora in poi, tra di noi, sarà sempre così e rimpiango i giorni in cui ci punzecchiavamo e ci davamo fastidio; è evidente che si sia pentito di quel bacio a Parigi.

Mi fa segno di andare quasi per galanteria ed io, dopo averlo squadrato un paio di volte e aver notato i suoi capelli perfettamente sistemati e la sua maglietta nera aderente, scendo a passo svelto per scappare da lui.

«Eccovi!» Josh è già seduto vicino a mia madre e ci accoglie con un largo sorriso mentre ci accomodiamo anche noi.

«Tutti e quattro attorno allo stesso tavolo, come una vera famiglia!» esclama mia madre soddisfatta, «Non sapete per quanto tempo ho sognato questo momento!»

«Già.» sorrido io, fingendomi contenta di avere vicino a me Zayn.

«Peccato che tra poco saremo solo in tre.» annuncia Josh con un tono un po' rattristato mentre osserva suo figlio ed io divento sempre più confusa.

«In tre?» domando io nella disperata ricerca di spiegazioni.

«Sì, non te l'ha detto Zayn?» chiede mia madre sembrando sorpresa.

«Dirmi cosa?» guardo prima lei, poi sposto l'attenzione su Zayn che tiene lo sguardo basso.

«Purtroppo si trasferirà in Canada, finirà là i suoi studi, mancano solo alcuni documenti.» mi informa suo padre con calma, sembra molto dispiaciuto.

In Canada? Continuo a ripetermi, sperando che Zayn dica che è solo un malinteso e non partirà.

«Oh forza, non fate quei musi lunghi! Toronto è una città meravigliosa!» cinguetta mia madre cercando di rincuorarci, ma nessuno sembra rallegrarsi. 

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