Capitolo 60

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Avevo già dimenticato il sapore delle sue labbra, la morbidezza delle sue mani sulla mia pelle, il suo profumo inebriante e la sensazione che mi provocano i suoi capelli tra le dita.

Sono contenta, emozionata, ma intanto ho paura, quella maledetta paura del dopo, di cosa succederà una volta che le nostre labbra si staccheranno e i nostri occhi si riapriranno. Forse è perché sono abituata ai cambi d'umore di Zayn, quelli improvvisi, soprattutto dopo avermi baciata ma ora sono piuttosto convinta che non succederà la stessa cosa.

Con naturalezza e disinvoltura, entrambi apriamo le nostre bocche per lasciare spazio all'incontro tra le nostre lingue che non vedevano chiaramente l'ora di danzare di nuovo insieme.

Cominciano a cercarsi, si trovano e poi si perdono di nuovo, in un bacio fin troppo lento che ci lascia assaporare ogni momento come se fosse l'ultimo. Non è il nostro bacio più passionale, ma sicuramente è il più bello e, senza dubbio, quello più sensuale.

Le sue mani ora sono scese per stringermi i fianchi, quasi come se avesse paura di perdermi, come se potessi andarmene da un momento all'altro. Quello che probabilmente non sa, è che io non me ne andrò, né ora, né dopo.

Gli accarezzo i capelli da dietro la testa, per poi scendere sul collo mentre l'altra mano gli accarezza delicatamente la schiena da sopra la maglietta nera. Man a mano che le nostre lingue si inseguono, il bacio diventa continuamente più veloce, fino a travolgerci completamente. Mi solleva un po', appoggiando le mani sulle mie natiche, quel tanto che basta per potermele stringere, provocandomi un brivido.

Sorrido appena con le labbra ancora avidamente contro le sue, senza dargli la possibilità di staccarci, i baci diventano sempre più veloci e violenti, mentre nessuno dei due sembra voler smettere.

Senza pensarci troppo, con una scioltezza che non credevo di possedere, mi ritrovo a cavalcioni su di lui, mentre lui mantiene le mani sul mio sedere e io appoggio la fronte alla sua, con gli occhi chiusi, quasi per riprendere fiato dopo l'impeto di quel bacio veloce e passionale.

Entrambi abbiamo il respiro affannato, sembriamo stanchi come dopo aver corso una maratona di chilometri e chilometri e riapriamo gli occhi lentamente per osservarci con lo sguardo felice e ardente di voglia. Mi squadra con un mezzo sorriso e poi si lecca di nuovo il labbro inferiore, probabilmente ha capito che è una cosa che mi fa impazzire.

«Cazzo, quanto mi sei mancata.» mi sussurra all'orecchio mentre la sua mano mi tiene ferma la testa.

«Anche tu.» sorrido tenendomi aggrappata alle sue spalle.

«Sì?» si mordicchia il labbro inferiore con il solito angolo delle labbra leggermente sollevato.

«Non sai quanto.» annuisco io.

«Dovresti dimostrarmelo ancora allora.» sorride maliziosamente.

«Non ne hai abbastanza?» sghignazzo io.

«Non credo che potrei mai averne abbastanza.» risponde con convinzione mentre le sue mani mi solleticano i fianchi.

«Siamo in due.» dico a bassa voce al suo orecchio per poi passare l'unghia dell'indice lungo il suo collo muscoloso.

Lui chiude gli occhi e la sua espressione mi fa comprendere che apprezza il mio gesto, mentre le mie labbra si appoggiano al suo orecchio. Mi sistemo meglio su di lui, con le ginocchia ai lati delle sue cosce e poi inizio a torturargli il lobo, prima baciandolo, poi mordicchiandolo.

Mi scopro, effettivamente, molto più sensuale di quello che credevo e non mi sento nemmeno a disagio. Mi viene tutto con così tanta naturalezza, che inizio a capire cosa significa stare bene con una persona, avere quella fiducia e quella spontaneità, quella sicurezza in sé e nell'altro.

Mentre la mia mano scende sul suo petto muscoloso e scolpito, facendosi spazio al di sotto della maglietta, inizio a baciargli il collo, premendo le mie morbide labbra carnose soprattutto nell'incavo, che ho sempre trovato terribilmente sexy.

Con la lingua comincio a disegnare piccoli cerchi sui pettorali mentre le sue mani iniziano a stringermi i fianchi, poi le cosce ed infine finiscono, inevitabilmente, sulle mie natiche sode che stringe con violenza.

Le mie labbra torturano ancora il suo collo, lasciando piccoli segni rossi che diventeranno sicuramente più scuri, mentre il mio seno coperto dalla maglia sfrega contro il suo petto, che ora denudo sfilandogli la maglietta.

Mi stacco solo per un attimo, per vedere la sua espressione e cercare di decifrare, per una volta, i suoi pensieri. Mi sorride mentre continua ad osservarmi con i suoi occhioni grandi e scuri, e sicuramente si è già dimenticato delle parole di mia madre, perché in questo momento è troppo concentrato nel sfilarmi la maglia, scoprendo un seno non particolarmente prosperoso e sodo, contenuto in un reggiseno rosa con un po' di pizzo sulla parte superiore.

Mi stringe il seno e io, senza volerlo, mi ritrovo a mordermi insistentemente il labbro inferiore, non riuscendo a staccare gli occhi da lui.

«Quando ti mordi il labbro mi fai impazzire.» sussurra con la voce più roca del solito e mantiene una mano sul mio seno mentre l'altra si sposta sul mio fianco per stringermi ancora di più a lui.

Appoggio le mani ai lati del suo collo e lui ricomincia a baciarmi con la stessa foga di poco fa e la nostra pelle nuda, a contatto, mi provoca uno strano brivido mai provato. Mi muovo molto lentamente su di lui, a ritmo con il nostro bacio e poi gli mordo il labbro inferiore, provocandogli un sorrisino che riesco a percepire nonostante i miei occhi chiusi.

Con la mano sale, molto lentamente, lungo tutta la schiena per poi arrivare al collo, facendosi spazio tra i lunghissimi capelli sciolti e leggermente mossi che ricadono morbidamente. Non riesco a spiegarmi e a descrivere la sensazione che provo, ma è come se una potente scarica di adrenalina ed eccitazione mi avesse appena attraversato il corpo e non posso fare a meno di farglielo notare.

«Sei troppo sexy.» grugnisce lui contro le mie labbra.

«Tu sei sexy!» sorrido e continuo il bacio, cercando di renderlo interminabile.

Mi stacco per un momento e, senza riflettere, mi ritrovo a sganciargli i jeans. Mentre il bottone si apre, noto Zayn che osserva la mia mano con un'espressione un po' sorpresa, ma senza scomporsi.

Comincio a pensare che lui è sicuramente abituato a queste circostanze e a ragazze che gli sganciano i pantaloni senza esitare. Ad un tratto, immaginando la sua esperienza che, forse, non avrò neanche tra vent'anni, comincio a sentirmi imbarazzata e a disagio.

Ho sempre immaginato la mia prima volta come qualcosa di romantico, naturale e spensierato. Ho sempre creduto che sarebbe stato un momento magico, con un ambiente particolare e rassicurante.

Eppure io voglio lui, non importa dove e come, l'importante è che sia con lui.

Sperando che non noti il mio disagio, lo osservo per cercare di capire a cosa sta pensando, ma ovviamente non ci riesco. Vedo Zayn deglutire mentre la cerniera scende e poi alza lo sguardo su di me, con un debole sorriso e gli occhi fissi ed impenetrabili.

«Sei sicura?» mi chiede con dolcezza.

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