Capitolo 67

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Sentire il suo dopobarba mi fa ritornare immediatamente a quando vivevamo a Manhattan, litigavamo, non ci sopportavamo, ma allo stesso tempo ci lanciavamo occhiate e sguardi di sfida, non perdevamo occasione di stuzzicarci e di provocarci e io non vedevo l'ora di avere la possibilità di fissare i suoi lineamenti perfetti.

I miei pensieri vengono interrotti dalle porte dell'ascensore che si aprono, lasciandoci entrare. Ora che ci guardiamo, è evidente che entrambi stiamo pensando, desiderando e aspettando la stessa cosa.

Decido che, questa volta, voglio essere io quella più più sensuale tra i due, quella che conduce il gioco. Mi giro verso di lui con un sorriso un po' malizioso e, senza pensarci due volte, gli sbottono la camicia aprendola un po', mentre lui mi osserva un po' stupito e divertito da questa situazione.

Appoggio le labbra sul suo collo e sento il rumore che indica che l'ascensore è arrivato al nostro piano. Quando le porte si aprono indietreggio tirando Zayn con me, senza permettergli di smettere di guardarmi e con lo sguardo sempre fisso sui suoi occhi brillanti.

Mi sposto solo per permettergli di aprire la porta, ma lo riprendo subito per mano e lo trascino dietro di me fino alla camera da letto.

Lui non dice niente, rimane in silenzio, con gli occhi desiderosi e un sorriso lieve sulle labbra che lo rendono ancora più sexy del solito. Mi prende dai fianchi stringendomi con forza a lui ma io mi scanso leggermente, osservandolo con un sorriso intrigante.

«Posso dirti un segreto?» sussurra mentre apro la porta della sua stanza.

«Dimmi.» annuisco io con espressione maliziosa.

«C'è una vasca idromassaggio riscaldata sul tetto.» ridacchia cingendomi i fianchi.

«E cosa stiamo aspettando?» grido io con esaltazione e lo bacio a stampo ripetutamente, lasciando che mi accarezzi i capelli per un attimo e ispirando a fondo per far entrare il suo profumo nelle mie narici ancora di più.

In pochissimo tempo raggiungiamo il tetto, un bellissimo ambiente pieno di piante e cespugli, con la vista su parte della città e con una piccola vasca che Zayn attiva subito.

«Non salirà nessuno qua, vero?» chiedo io, un po' titubante.

«Non lo so, non ci resta che scoprirlo.» risponde ironicamente facendo spallucce.

Raccolgo i capelli in uno chignon per non bagnarli e sfilo le alte scarpe lasciandole in un angolo e raggiungendo la vasca a piedi nudi. Mentre mi fissa con aria sognante accarezzo il suo petto nudo, per poi lasciare piccoli baci lungo il suo addome scolpito e, quando arrivo ai jeans, alzo lo sguardo e gli sorrido maliziosamente. Si morde il labbro non appena gli sgancio i pantaloni e li lascio cadere ai suoi piedi, lo aiuto a sfilarli e in pochissimo tempo indossa solo un paio di boxer.

«Entra.» sussurro indicandogli la vasca e, chiaramente, questo mio lato gli piace.

Fa come gli ho chiesto e si siede in un angolo, con la città che gli fa da sfondo. Dopo essermi assicurata di avere tutta la sua attenzione, sfilo prima una manica del vestito, poi anche l'altra e lo lascio scivolare lentamente finché raggiunge il pavimento, lasciandomi in intimo.

Mentre la freddissima aria canadese mi punge il corpo, accarezzo la mia spalla e poi il collo e, immediatamente, mi viene in mente quella sera nel privé in cui ho ballato mezza nuda davanti a lui. Aveva apprezzato, mi dico sorridendo, mentre mi mordo il labbro e sfilo anche il reggiseno, stranamente senza sentirmi minimamente a disagio davanti a lui.

«Cazzo.» impreca lui continuando a fissarmi e mi fa segno di raggiungerlo con un'espressione quasi supplichevole.

Lo accontento e, in qualche secondo, mi ritrovo nella calda vasca, circondata dalle bolle, a cavalcioni su di lui mentre mi tiene stretta dai fianchi e mi fa sentire, sotto di me, la sua erezione.

Quasi da un momento all'altro cominciamo a baciarci velocemente, con la stessa passione che ci ha travolti durante la nostra prima notte insieme. Le sue mani mi accarezzano rapidamente e ripetutamente i fianchi, poi la schiena, il collo, i capelli, la guancia, per poi ricominciare a perlustrare tutto il mio corpo.

Sento i brividi in ogni punto toccato da lui. Mi mordicchia il labbro per poi scendere subito sul collo, iniziando a baciarlo e a creare perfetti cerchi con la lingua, mentre le sue mani si appoggiano sul mio fondo schiena, stringendo. Spinge il bacino sempre più contro al mio e non posso fare a meno di strusciare la mia intimità contro alla sua, provocandogli un leggero gemito.

Sento il suo respiro sul collo, ora più pesante e affannato, mentre dalle mie labbra esce un lamento senza averlo previsto e rimango ferma, con gli occhi chiusi, pervasa da un senso di leggerezza mai provato.

Mi ritrovo sotto al suo corpo muscoloso e possente che sembra essere enorme rispetto al mio e lui ne approfitta per prendermi un seno con la sua grande mano, stringendolo.

È sexy da morire, penso, mentre lo guardo mordicchiandomi insistentemente il labbro inferiore e lui mi sta osservando con lo stesso fuoco negli occhi.

«Non morderti il labbro o giuro che impazzisco.» mi rimprovera sussurrando, con una voce calda e leggermente roca.

Scoppio a ridere e mi lascio andare al suo delicato tocco mentre i suoi boxer finiscono a terra, fuori dalla vasca, lanciati con frenesia insieme alla bustina vuota che conteneva il profilattico. Poi si concede un ultimo bacio, molto passionale ma decisamente più lento, che mi permette di assaporare meglio le sue labbra prima di essere trasportati da una scossa elettrica.

Mi alzo un po' e, quando mi riabbasso, è dentro di me.

Gemo mentre vengo invasa da un fremito, chiudo gli occhi e appoggio la mia fronte alla sua. Gli accarezzo i capelli e quando apro gli occhi vedo il suo sorriso dolcissimo mentre mi sta osservando. Sono io a controllare il ritmo, man mano sempre più veloce, mentre noi siamo sempre più instancabili.

Le urla di piacere, ormai, risuonano ovunque a tempo con i nostri movimenti, ma nessuno dei due sembra interessarsi troppo dei vicini.

Non sapevo ancora che la notte sarebbe stata lunga e particolarmente passionale.

PillowtalkWhere stories live. Discover now