Capitolo 24

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L'ho guardato mentre saliva le scale con la sua classica aria da ragazzo sicuro di sé che non perde in nessuna occasione. prima di chiudermi in camera mia.

Credevo che vestirmi in questo modo per scendere a fare colazione avrebbe scatenato in lui una reazione e invece mi è sembrato totalmente impassibile, anche quando mi sono praticamente sdraiata con le gambe in bella vista. Comincio a pensare che, dopo quel bacio, non ce ne saranno altri, che le sue mani non si poseranno mai più sui miei fianchi, che non mi stringerà più a sé in quel modo, che non mi accarezzerà più i capelli, il collo, che le nostre lingue non si sfioreranno più e che il suo sguardo così attento al mio corpo contro al suo non esisterà un'altra volta.

Il mio fratellastro sta diventando un'ossessione e, in questo momento, avrei solo bisogno di parlarne con qualcuno per cercare di capire che cosa mi sta succedendo.

Prendo il cellulare e cerco velocemente il numero di Charlotte in rubrica. Nonostante siamo lontane e non ci sentiamo da un po', sono sicura che il nostro rapporto non sia cambiato.

Porto il telefono all'orecchio, impaziente di sentire la sua voce e di confidarmi con lei, ma risponde la segreteria telefonica. Mi richiamerà più tardi, penso mentre lancio il cellulare sul letto, vicino a me e sento bussare; sono sicura che sia Zayn e, sperando che abbia buone notizie su mia madre, corro ad aprire. Con mia enorme sorpresa trovo Cameron davanti alla mia porta, con espressione tenera e un sorriso abbagliante.

«Cam!» esclamo io contenta di vederlo.

«Ciao,» sorride un po' imbarazzato sfregandosi il collo, «volevo venire a trovarti.»

«Che bella sorpresa!» dico sincera mentre gli butto le braccia al collo per poterlo abbracciare calorosamente.

«Mi dispiace disturbarti, ma ho pensato di portarti una cosa.» annuncia subito dopo avermi stretto a sé ed avermi accarezzato la schiena, poi mi porge un fiore del mio colore preferito e sembra quasi a disagio nel farlo.

«Grazie!» esclamo non nascondendo stupore e gioia. Nessun ragazzo era mai venuto a casa mia solo per portami un fiore, nessuno era mai venuto e basta.

«Ti piace? Non è molto ma-» prova a dire.

«Mi piace tantissimo!» lo interrompo io e annuso il buonissimo profumo della rosa che ora tengo in mano.

«Entra.» mi sposto lasciandolo passare e poi mi siedo sul letto, lui fa lo stesso e ci troviamo uno vicino all'altra.

«Stasera do una festa a casa mia, mi piacerebbe se venissi.» propone.

«Non ho altri impegni.» accetto facendo spallucce.

«Non l'hai trovato un po' esagerato vero?» domanda a disagio indicando il fiore.

«No.» scuoto la testa abbozzando un sorriso sincero, «L'ho trovato un gesto davvero dolce.» stampo un bacio amichevole sulla sua guancia liscia.

«Per caso interrompo qualcosa?» la voce calda di Zayn mi fa sussultare, si schiarisce la voce mentre entra nella stanza.

«No!» mi affretto ad esclamare, non so bene per quale motivo. Sembra quasi che io mi debba giustificare ma non è così.

«Zayn!» lo saluta calorosamente Cameron alzandosi per un veloce abbraccio fraterno.

«Ciao.» risponde in modo esageratamente freddo e poi mi osserva senza dire niente.

«Bene... Io vado.» Cameron si congeda alzandosi, forse un po' confuso e in imbarazzo, poi mi rivolge un caloroso sorriso, «Allora ci vediamo stasera?» si rivolge ad entrambi.

«Sì.» rispondo mentre Zayn annuisce, «E grazie ancora.»

Non appena Cameron esce, inizio a chiedermi che cosa ci sia di così importante da dirmi per interromperci così. E poi, non posso fare a meno di notare che il comportamento di Zayn è stato molto strano. È stato freddo nei confronti di Cameron. Forse hanno litigato?

Osservo il mio fratellastro adesso, che sta facendo lo stesso con me e mi sembra innervosito.

«Cosa succede?» gli chiedo con calma.

«Niente, volevo solo dirti che ho chiamato mio padre e stanno bene, tua madre si sta divertendo ed è tutto ok.» mi informa, stranamente serio.

«Grazie!» mi lascio scappare un sorriso mentre lui alza le spalle.

«Allora ci sarai anche tu alla festa del tuo ragazzo?» domanda rimanendo al centro della stanza e incrociando le braccia al petto.

«Ragazzo?» scoppio a ridere fragorosamente.

«Non è il tuo ragazzo?» sembra indifferente ma so che non lo è.

«No, siamo amici.» lo informo fissandolo intensamente.

«Ed è venuto fin qua a portarti un fiore solo perché siete amici?» domanda con espressione confusa.

«Sai Zayn,» mi alzo per raggiungere il bagno e riempire un bicchiere d'acqua, «potrà sembrarti strano, ma ci sono anche persone molto dolci e gentili che fanno gesti carini.»

«O forse hanno semplicemente secondi fini.» sorride lui ironicamente non appena ritorno in camera.

«Non sono tutti come te.» ricambio il ghigno finto e metto il fiore nell'acqua.

«Come me? Io non ho bisogno di fare gesti carini per secondi fini.» si siede sul letto osservandomi, «Sai Numero Cinque... Se io lo volessi tu saresti già su questo letto, sdraiata, a pregarmi di spogliarti.»

«Oh certo, ti piacerebbe.» alzo gli occhi al cielo anche se, in realtà, devo ammettere che vedendolo qui con l'angolo delle labbra leggermente alzato e il suo sguardo penetrante, non mi è difficile crederlo.

«A me non dispiacerebbe sicuramente,» ammette lui maliziosamente, con mia grande sorpresa e poi si alza, «ma evidentemente tu preferisci fiori e cioccolatini.»

Lo osservo senza dire niente mentre si dirige verso la porta per uscire, con la solita espressione indecifrabile che mi prima o poi mi farà diventare matta. Prima di chiudere la porta, però, si volta e mi squadra per un attimo.

«Dimenticavo! Quel fiore morirà tra qualche giorno e non sarà servito a niente. A te serve qualcuno che si prenda cura di te, che ti protegga ogni giorno, non che ti regali fiori.»

Sbalordita e confusa dalle sue parole, mi lascio andare di nuovo a peso morto sul letto, dopo aver sentito i suoi passi che si allontanavano. Rifletto per un momento, quelle parole hanno un significato ben preciso e non posso dargli torto. Questi regali fanno sicuramente piacere, soprattutto ad una ragazza che non li ha mai ricevuti, ma la verità è che io voglio di più.

Io voglio un amore folle, uno di quelli da film, uno di quelli che ti provoca le famose farfalle, che ti fa amare e odiare, che ti fa lottare per ciò che vuoi, che ti consuma dentro; uno di quegli amori che ti lasciano a sospirare per ore, che sono fatti di momenti da superare e di momenti bellissimi che non si scorderanno mai.

Non voglio l'amore da fiori e cioccolatini, voglio quell'amore che ti distrugge, che ti riempie il cuore, la testa, l'anima e il corpo.

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