Capitolo 64

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È strano come, dopo mesi, credi di conoscere tutto di una persona. Conosci i suoi gusti in fatto di cibo, di vestiti, di ragazze, di musica, sai quali frasi pronuncia più spesso, cosa lo irrita e cosa lo rende contento, cosa gli fa spuntare un sorriso e quello che invece lo turba. Eppure bastano un paio di giorni per farti rendere conto di una cosa sconcertante e scioccante, almeno per me: non conosci neanche la metà di quella persona.

Mi è bastato così poco per diventare consapevole che non conosco davvero Zayn e che il ragazzo di cui mi sono innamorata non è che una parte di lui, forse addirittura la peggiore. Ho scoperto solo ora che è un ragazzo estremamente affettuoso, molto sensibile e dolcissimo, capace di farmi sorridere davvero. Non avrei mai pensato di dirlo, ma credo che la sua facciata da stronzo, arrogante e fastidioso, non sia altro che un modo per nascondere le sue insicurezze.

«Hai finito?» lo sento urlare dal corridoio e spengo il getto d'acqua per farmi sentire da lui.

«Quasi, perché?» chiedo io ad alta voce.

«Sbrigati, ti porto a fare colazione.» risponde con tono gentile e poi sento i suoi passi mentre si allontana, forse diretto verso il salotto.

Finisco di sciacquarmi ed esco dalla vasca indossando l'accappatoio di Zayn ed è un gesto che mi viene talmente naturale, da farmi sentire la sua ragazza.

Nonostante i mesi trascorsi insieme e tutto quello che abbiamo passato, è come se questa uscita fosse il nostro primo appuntamento, un vero appuntamento, in cui entrambi siamo consapevoli dei nostri sentimenti, di voler stare insieme e di volerci conoscere sul serio.

Mi preparo con cura per lui e per la nostra prima uscita come coppia. Indosso una maglietta che rimborso un po' all'altezza della vita, all'interno di una gonna a vita alta, molto corta, che risalta le mie gambe non particolarmente lunghe ma abbronzate. Infilo un paio di sandali bianchi con un tacco grande e comodo, non esageratamente alto. Dopo aver raccolto i capelli in uno chignon molto improvvisato, mi trucco con precisione cercando di rendere ancora più carnose le già grandi labbra con un rossetto.

Mi guardo nel riflesso dello specchio a figura intera della camera di Zayn, per poi raggiungerlo in salotto con un grande sorriso.

«Wow, dobbiamo solo andare a fare colazione!» si complimenta lui aprendo le braccia, evidentemente pronto ad accogliermi tra di esse.

Lo abbraccio sorridendo, dopo aver notato il suo paio di jeans di colore scuro, un po' strappati, e la sua maglietta nera che gli delinea perfettamente il fisico scolpito, essendo un po' aderente.

«Andiamo?» gli chiedo esaltata e non vedo realmente l'ora di uscire.

«Certo.» appoggia la mano dietro alla mia schiena mentre ci avviamo verso l'uscita del palazzo, dopo che ho indossato un cappotto leggero e ho preso la mia immancabile e amata Prada.

Dopo aver camminato per qualche minuto attraverso piccole stradine, ci ritroviamo finalmente davanti ad una piazza affollata. Ci sono persone più anziane che, sedute sulle panchine, leggono il giornale, chiacchierano tra di loro o danno del pane secco ai piccioni; poi ci sono alcuni giovani che vanno in skateboard o sui pattini, altri che si muovono a tempo di musica emanata da una grande cassa ai loro piedi e altri che si divertono semplicemente a scherzare. Un gruppetto di bambini si sta scambiando figurine e giochini e alcuni genitori stanno passeggiando, magari raccontandosi piccoli aneddoti.

Osservo Zayn con un sorriso quando anche noi ci immettiamo in questa bellissima piazza, circondandoci da tutte queste persone, diretti dall'altra parte dove alcuni negozietti sembrano non attirare molta gente.

«Questa gonna mi sembra un po' troppo corta sai?» mi squadra lui con l'angolo della bocca alzato mentre camminiamo uno di fianco all'altra.

«Non ti piace?» gli chiedo per provocarlo.

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