CAPITOLO 4- Odio I Pegasi. Specialmente Quelli Che Mangiano Ciambelle.

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Non mi piacciono i pegasi.
Davvero, sono insopportabili.
Ci ho messo più di due ore a pulire la stalla, perché a quanto pare creare un illusione di un mostro al Campo Mezzosangue equivale ad infrangere le regole. Figurati se Connor Stoll non poteva starsene zitto, una volta tanto.

Appena Chirone venne a sapere dello scherzo che avevamo fatto io e Sherman Yang per vendetta, decise di punirci, visto che non aveva le prove che anche Connor avesse organizzato uno scherzo ai figli di Ares. "Stranamente", il figlio di Hermes aveva eliminato tutti i suoi progetti per scherzi alle varie cabine, e quindi la punizione era toccata a noi. O meglio, a me, visto che Sherman se ne stava in un angolo a flirtare con Miranda Gardner.

-Sherman, non fare l'idiota!- urlai ad un certo punto, stanca di raccogliere quei bei regalini profumati che ci avevano lasciato i pegasi.

-Dammi una mano!-
Inutile. Sherman non si girò nemmeno, e continuò a parlare di sé in terza persona come se fosse un eroe con Miranda.
-Se non fosse per Chirone, sarei già venuta là e ti avrei già preso a calci, lo sai vero?-

Solo allora il figlio di Ares parve sentirmi, ma senza nemmeno girarsi rise di gusto e continuò a chiacchierare.
Sbuffai irritata e continuai a pulire.
E fu così che, alle due del pomeriggio, ero ancora a litigare con Blackjack che non aveva intenzione di spostarsi per lasciarmi pulire.
-Stupidissimo pony- dissi.

Era intervenuto Percy Jackson, che a quanto pare riusciva a parlare con i cavalli. Strano.
-Cosa dice? - chiesi infine.
-Che si sposterà solo se gli porti... Amico, è imbarazzante.- Fece Percy, voltandosi verso il suo pegaso.
Per tutta risposta, quello nitrì furioso.
-Una ciambella.-
-Una...una Ciambella?!-
-Beh cosa ci posso fare, ha dei gusti particolari. E nessuna intenzione di ascoltarmi. -
E fu così che alle tre del pomeriggio Blackjack ottenne la sua ciambella.
Alle quattro ne volle un'altra.
E alle cinque decisi che me ne sarei andata lasciando Blackjack scalciare come un matto.

Percorsi tutto il campo per andare a prendere il ghiaccio nella mia cabina. Mi faceva ancora male la caviglia, e probabilmente avrei dovuto sforzarmi così tanto.
Per strada incontrai un gruppetto di figlie di Afrodite che ridacchiavano fra di loro e indicavano un ragazzo che era appena passato davanti a loro. Capelli blu, occhi azzurri... Kendall.
-Ma lo avete visto?-
Disse una di loro.
-Si, è così carino!-
E contemporaneamente, come se si fossero messe tutte d'accordo, risero sghignazzando e si allontanano.
Alzai gli occhi al cielo e continuai nella mia direzione.
Ok, era decente, ma cosa ci trovavano di tanto interessante? Se fossero state in infermeria con me e avessero sentito il modo in cui mi aveva risposto, non la penserebbero più così.
Ma a quanto pare, a questo mondo, basta che un ragazzo sia carino per diventare assolutamente simpatico.

Ero talmente presa dai miei pensieri che non mi resi neanche conto di essermelo ritrovato davanti. Probabilmente avevo un'espressione da ebete mentre lo guardavo, pensando ad altro.
-Hey... Ci sei?- mi fece Kendall, passandomi una mano davanti agli occhi per assicurarsi che ci vedessi ancora.
-Cos... Io non... -
-Possibile che tutte le volte che ci incontriamo non riesci mai a formulare una frase a senso compito?-

Lo guardai incredula. Quel brutto...
-Che vuoi da me, si può sapere?!-
Mossa sbagliata.
-Guarda che sei tu che mi sei venuta addosso.-
Attuare piano B.
-..... Emh.... -
Accidenti, io non ho un piano B. Meglio improvvisare.

-Dove... Dove stai andando?-
-Perché ti interessa?-
-A me non interessa affatto.-
-Allora perché me lo hai domandato?-
-Perché continui a rispondere alle mie domande con un'altra domanda?-
-Perché continui ad essere così fastidiosa?-
-OK BASTA!- Urlai esasperata -Sei tu quello fastidioso qui.-

Kendall alzò le mani in segno di resa.
-E va bene, posso andarmene ora?-
Avevo vinto. Si.
-Vattene pure.-
-Io non prendo ordini da te.-
-Allora rimani-
-No, me ne vado!- disse, probabilmente più esasperato di me, e si allontanò verso i campi di fragole.
Sorrisi trionfante, e appena Kendall se ne rese conto di girò verso di me stupito. Io gli risposi con un'alzata di spalle e mi voltai.

A Lie Can Change (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora