CAPITOLO 38- Condannano Kendy All'Ergastolo

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Certo, forse essere divorata da un drago non era proprio il modo migliore per iniziare la giornata.

-PORCO IPPOLITO!- Esclamai, facendo qualche passo indietro.
-Perché ce l'hai tanto con Ippolito?!-
Il drago Peleo, nel frattempo, sembrava aver deciso di fare colazione alle quattro del mattino.
Beh, come dargli torto?
Io ho fame anche dopo aver pranzato.

200 metri.
"Il vello d'oro!". Solo il vello avrebbe calmato il drago.
Dovevo assolutamente trovarlo, o Peleo avrebbe scatenato il panico in tutto il campo.
-DOV'È IL VELLO?!- Urlai, cercandolo invano nell'oscurità.
Kendall nel frattempo se l'era data a gambe, pensando che fossi dietro di lui.
-Che stai facendo?!- Rispose preoccupato, accorgendosi che stavo ritornando verso il Pino di Talia.

100 metri.
-Solo rimettendo al suo posto il Vello, riusciremo a fermare il drago!-
-MA NON È QUI!- Disse Kendall, iniziando a correre come un pazzo nella mia direzione.
Barcollai alla cieca, distinguendo a malapena il mostro che arrivava.
-ALLORA DOVE....-

50 metri.
-SCARLETT!- Chiamó il semidio. -CHE STAI ASPETTANDO?!-
Solo allora compresi che, forse, correre incontro ad una morte certa non era stata chissà che idea brillante.

Girai la testa con circospezione: non saremmo mai riusciti ad arrivare alle cabine o alla Casa Grande prima che il mostro ci divorasse.
Lo spazio era troppo aperto: Peleo poteva benissimo spiccare il volo e farci fuori in un sol boccone.
La foresta.
Era l'unico modo per sopravvivere.

Iniziai a correre lateralmente, verso il pino e il bosco, senza smettere di tenere sott'occhio l'amico Peleo.
Kendall capì all'istante le mie intenzioni e, senza protestare, non smise di seguirmi.
Mancava poco al primo albero: forse non offriva protezione, ma dietro si lui si estendeva la foresta.
E poi il drago iniziò a muovere più velocemente la coda, come un gatto quando è nervoso.
Se mi avesse preso in pieno con quella, diciamo che ci sarebbero state davvero poche speranze di sopravvivere.
Ah.
Questa non ci voleva.

Presa dall'ansia, feci l'errore di girare la testa e cercare Kendall, che stava cambiando direzione per venirmi incontro.
Quanto sarebbe stato divertente, vederlo mentre veniva divorato da quel mostro.

Ma nel sguardo vidi solo uan cosa: terrore. Feci appena in tempo a rendermi conto di essere in pericolo che la coda del drago, potente come una frusta, giró a "U" attorno allo stesso mostro, per colpirmi.
Accidenti, se era lunga.

-GIÙ!- Sentii a malapena gridare, prima di un acuto fischio mi perforasse le orecchie.
In quel preciso istante, Kendall Nott si tuffó verso di me e l'impatto fu talmente forte da farmi abbassare la testa, evitando in questo modo una decapitazione che coinvolgeva la coda del caro e vecchio Peleo.

Balzammo entrambi verso sinistra, ma l'atterraggio non fu per niente morbido: al posto di una collisione con il suolo, ci schiantammo davanti alla foresta.
Sbattei violentemente la testa contro il terreno, perdendo i sensi per qualche secondo.
A Kendall non andó molto meglio: per proteggersi portó istintivamente entrambe le mani in avanti, attenuando l'impatto contro un albero, ma urló ugualmente per il dolore.

Quando rinvenni, mi accorsi che Peleo ci aveva superato senza accorgersene, addentrandosi nel profondo della foresta.
Sarebbe tornato indietro da lì a poco.
Tentai di sollevarmi, ma il dolore alla testa fu lancinante, talmente forte da farmi cadere all'indietro.
La sentivo pulsare e la vista si era offuscata.
Mi sentii afferrare per un braccio e trascinare dietro l'albero, in qualche modo nascondendoci da Peleo.

-Shh.-
-Il vello...- Dissi in un sussurro, cercando di appoggiare le mani a terra per rimettermi in piedi.
Incontrai con le dita qualcosa di appuntito, un sasso forse, che mi fece ritrarre immediatamente la mano.
Mi sforzai di girare la testa, per constatare che anche il figlio di Chione fosse tutto intero: di certo non avrei trovato il Vello d'oro, se del semidio fosse rimasto solo qualche dito.

A Lie Can Change (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora