CAPITOLO 15- Morirò Mano Nella Mano Con Un Puffo

1.1K 123 116
                                    

-Che significa che moriremo tutti?!-
-Dimmi- sospiró Samirah, quasi seccata -Quanti sensi possono esserci in questa frase?-

-OH non lo so- ribattei, seguendola -Magari è un modo per farci uscire dalla chiesa e poter.... -
-Cosa?!- mi interruppe lei, voltandosi. - Per poter fare cosa? Rubare nella Chiesa? Ti prego. L'hai vista anche tu la finestra che andava in frantumi oppure no?!-
-Perfetto.- La bloccai, afferrandole la mano -Allora spiegami quello che sta davvero succedendo.-
-Lo vedrai presto con i tuoi occhi. Nel frattempo limitati a far uscire tutti i turisti dalla chiesa, per evitare feriti.-
-Aspetta un secondo: chi ti dice che abbia intenzione di aiutarti? Non so nemmeno chi sei.-
-Se è per questo nemmeno io. Però so cosa sei.-
-A che ti riferisci?-
-Riconosco una semidea quando la vedo. Anche uno dei miei migliori amici è un mezzosangue, figlio di Freyr.-
-Ah.- Mi fermai, lasciando andare la presa della mano.
-E da cosa l'hai capito?-
-Mi hai puntato un coltello alla gola.-

-Giusto....-
-Bel modo per iniziare una conversazione- scherzó Samirah.
-Comunque chiamami Sam.-
-Veramente.... Sarebbe strano e.... Preferisco chiamarti Samirah.-
Anche al buio riuscivo ad intuire la sua espressione.
-Qualche problema?-
-No no no è che.... Ho un'amica con il tuo stesso nome... Cioè non proprio lo stesso ma farei confusione.-
-Ok senti, parliamo di cose più importanti: dobbiamo evacuare l'edificio, oppure in tanti perderanno la vita.-
Riuscii a malapena a sentire le ultime parole, perché Samirah era già scomparsa tra le colonne.

Nonostante tutto, riuscii a trovare l'uscita velocemente e non ci volle molto perché anche gli ultimi mortali se ne fossero andati.
Una famiglia però non riusciva a trovare il figlio, così passarono alcuni minuti prima che il piccolo saltasse fuori e lasciassero tutti la chiesa.
Sembrava quasi normale: un blackout forse, ma come spiegare la vetrata in frantumi?!
-Che è successo?!- Urló un uomo, strattonando una guardia che aiutava le ultime persone ad uscire dalla Old North Church.
-Mi creda signore, sono sconvolto quanto lei!- Fece lui, respirando a fatica.
La guardia parlava al wolkie-tolkie con altri agenti della polizia, quindi intuii che presto sarebbero arrivati i rinforzi.
-Ragazzina, deve uscire dalla Chiesa!- Urló, accorgendosi che lo stavo fissando.
L'uomo aveva la faccia sudata e un'espressione preoccupata.
Sembrava quasi stesse per svenire.
Mi correggo.
Svenne.

Poi ne capii il motivo.
Troppo tardi, come sempre.

Mi girai appena in tempo per vedere un'ombra scura balzarmi addosso, prendendomi da dietro.
Urlai per il dolore e in pochi secondi mi ritrovai a terra, bloccata sulla schiena, con un mostro che cercava di uccidermi.

Per quel poco che riuscivo a vedere, la creatura assomigliava in tutto e per tutto ad un lupo grigio: stesso pelo, stesso ringhio, stessi occhi famelici.
Tentai invano di coprirmi il viso con le mani, evitando di essere morsa in faccia. Il lupo però non sbaglió la mira: i denti affilati penetrarono nella pelle del mio avanbraccio sinistro e sprofondarono sempre di più, tanto che riuscii a sentire il rivolo di sangue che colava lentamente dal mio braccio.

Urlai di dolore e raccolsi tutta la forza che avevo in corpo per assestargli un calcio sul petto, rotolando poi di lato mentre il mostro si riprendeva.
Ora riuscivo a vederlo meglio: era più grande rispetto ad un lupo normale, e gli occhi gialli risplendevano nell'oscurità.
Qualcosa catturó la mia attenzione: due lunghe ali spuntavano dalla schiena del lupo e ricadevano in avanti, avvolgendo il mostro in quello che poteva essere scambiato facilmente per un mantello.
Ovviamente, anche i mostri di Boston dovevano essere geneticamente modificati come quelli greci.
Mai una volta che si trattasse di una creatura normale.
No eh, quel lupo doveva per forza imitare un piccione.

Il lupo non aspettó un secondo di più e balzó nuovamente, puntando alla testa.
Quando fu a pochi centimetri da me, una figura gli impedì di raggiungere il suo bersaglio e il lupo fu scaraventato a lato con un colpo.
-CORRI!- Urló Kendall, tirando con forza un pugno in faccia al mostro caduto a terra.
Il lupo era stordito, ma di sicuro non era morto.

Kendall si rimise in piedi velocemente e mi afferró la mano, costringendomi a correre nella sua stessa direzione.
Svoltammo dietro una colonna bianca e ci nascondemmo dietro, trattenendo il respiro.
Eravamo così vicini che riuscivo persino a sentire il suo cuore battere come un pazzo.
Solo allora realizzai che gli stavo ancora tenendo la mano, e con uno strattone mollai la presa.

-Che ci fai qui?!- sussurrai.
-Che ci fai TU qui!-
-Pensavo fossi fuori con Sam e Max!-
-Credevo la stessa cosa di te!-
Kendall si portó un dito davanti alle labbra, per farmi segno di rimanere in silenzio.
Peccato che quel dito fosse il medio.
Che razza di idiota.

Kendall si sporse dietro la colonna per controllare se il lupo si fosse ripreso, ma nella Chiesa regnava il silenzio assoluto.
-Forse l'abbiamo scampata- sussurró, il sorriso stampato in faccia.
Nell'oscurità dietro del semidio sembró quasi che un'ombra si stesse muovendo, e grazie agli Dei feci in tempo a lanciare il pugnale di bronzo celeste che tenevo nella cintura e a colpire la creatura prima che riuscisse ad avventarsi contro Kendall.
Il lupo non sembró nemmeno degnare di uno sguardo il coltello che spuntava dalla pelliccia, ma quei pochi secondi di distrazione bastarono perché entrambi riuscissimo a raggirare la colonna di marmo e a correre verso l'altare.
-Questo mi ricorda la scena all'autogrill- commentó Kendall, con il fiatone.

Il mostro ci stava alle calcagna.
-Seriamente?!- gli risposi, faticando a respirare.
-Beh... Non proprio...- continuò Kendall, trascinandomi per un braccio appena si accorse che stavo rallentando -Lì avevamo Sam con lo scovolino del Water. In questo caso... Sarà più complicato batterlo.-
Per una volta, ero davvero d'accordo con Kendy.

Mi voltai indietro, e mi si mozzó del tutto il fiato.
Emisi uno grido strozzato, pensando velocemente a quanti secondi ci sarebbero rimasti prima che ci saremmo trasformati nella cena del lupo alato.
-Kendall.... - sussurrai, senza smettere di correre.
Lui si bloccó di colpo, così mi girai in avanti per capire quello che stava succedendo.
Eravamo contro il muro.
Questo significava che l'altare ormai lo avevamo superato da un pezzo e anche un'altra cosa.
Non avevamo via di scampo.

Quindi, sarei morta a mano con un puffo Blu, dentro una chiesa inquietante e soprattutto non sarei mai riuscita a indossare il nuovo vestito che avevo comprato il giorno prima.
Forse esistono morti peggiori.

~spazio autrice~
Scusate se il capitolo è breve, ma non ho molte idee sigh😩
Grazie mille per le 1900 visualizzazioni, non vedo l'ora di arrivare a 2k!!!😍😍😍💕💕💕
unatiziadisagiatah
In realtà doveva aggiornare, perché il capitolo l'ha GIÀ SCRITTO, solo che ieri non ne aveva voglia.
Quindunque, date sfogo alla vostra rabbia e tormentata, così sarà costretta 1- Ad uccidermi, 2-Ad aggiornare e 3- Ad uccidermi due volte❤️🙂
Bene grazie Claudia ti adoro ciao.

~Annabeth 💙






A Lie Can Change (1)Where stories live. Discover now