CAPITOLO 16- Kendall È Un Idiota Pt1

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-Se questa è la  fine, allora devo dirti una cosa...- fece Kendall, il battito cardiaco che aumentava sempre di più.
Entrambi eravamo con la schiena contro la parete fredda della Old North Church, con un lupo alato che stava per sbranarci proprio di fronte a noi.
Non riposi, perché non ne avevo la forza.
-Scarlett, Io... -
Vi ricordate l'urlo di battaglia di Sam?
Rispetto a quello di Samhira Al-Abbas, sembrava quasi un lamento.

-AAAAAAAAAAARRRGGGHHH!- Urló qualcuno, cadendo dal cielo.
Sì, dal cielo.

Samirah, l'ascia enorme stretta nella mano, si lasció cadere dalgli spalti in alto della chiesa per finire sopra il lupo.
Senza lasciargli il tempo di capire quello che stava accadendo, Samirah conficcó la lama tra le scapole della creatura, mentre questi emetteva un urlo di dolore.
Samirah non smise di mollare la presa fino a quando il lupo non si accasció a terra, il sangue che macchiava la pelliccia ormai rossa.
Gli occhi gialli del lupo ormai erano spenti, senza alcun riflesso di vita.
Samirah balzó in avanti, staccando l'ascia dalla sua schiena e trascinandola contro il tappeto della Chiesa per pulirla dal sangue del lupo.
Che scena disgustamente disgustosa.

Kendall spalancó la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a trovare le parole per definire quello che aveva appena visto.
Perlomeno, il suo respiro era tornato regolare.
Samirah incastró l'arma nella cintura, lasciandola  penzolare lungo un fianco.
Sorrideva, raggiante.
-Siete stati fantastici ragazzi!-
Visto che Kendall non sembrava avesse intenzione di produrre alcun suono, parlai io per prima:
-Che diavolo...come hai... Perché non-
-Mi serviva qualcuno per attirare il
Valvarn dalle parti dell'altare, così che potessi ucciderlo saltandogli sul dorso.- spiegó tranquillamente, porgendomi una mano.

Non la stinsi, guardandola ancora come se fosse un alieno.
-Vuoi dire che... Ci hai... Usato come esche per il-
-Valvarn, esatto.-
-Valvarn- ripetei. -Noi siamo quasi morti perché tu riuscissi a uccidere quel maledetto lupo.-
-Non è proprio un lupo- spiegó Samirah, senza riuscire a cogliere la rabbia nella mia voce. -In realtà il Varvarn è più un uccello della mitologia norrena. Si tratta di corvi che consumano i corpi dei morti sul campo di battaglia, oppure in grado di trasformarsi in cavaliere dopo aver consumato il cuore di un bambino. In altri casi ancora vingono descritti come creature per metà lupo e metà corvo, come quello che avete affrontato poco prima.-
-Valvarn.- si intromise Kendall, riprendendosi dallo Shock. -Sembra uno scogli lingua.- poi si rivolse a me:
-Ti sfido a ripeterlo per trenta volte senza sbagliare. -

Ignorai ancora una volta i saggi commenti di Kendy e fissai Samirah.
-Potevamo morire.-
Samirah alzó le spalle.
-Non l'avrei mai permesso. E anche se fosse successo, vi assicuro che non è poi così male come sembra. Per esperienza... Dopotutto sono una Valchiria. -
Kendall sembró non capire, ma io lo avevo già intuito.
-Nella mitologia norrena, una Valchiria è una donna al servizio di Odino che decide chi in battaglia può morire o sopravvivere. Dopo aver scelto i caduti in battaglia, le valchirie portano una parte dei loro prescelti al Valhalla, mantre la restante parte al campo Fólkvangr, presieduto dalla dea Freya.- Spiegai.
Samirah annuì silenziosamente.
-I guerrieri diventano poi  Eniheijar, e si preparano alla grande battaglia finale di Ragnarok.-
Kendall si grattó la testa, confuso.
-Dove le hai imparate tutte queste cose?!- mi domandó.
-Quando mi annoio, passo nella biblioteca della casa di Atena, e ogni tanto mi capita di imbattermi anche nella mitologia Nordica.-
-Pff- fece Kendall -Se ti annoi tu leggi?! Se permetti, io di gran lunga preferisco le serie tv.-
Aggrottai le sopracciglia.
-Cos'è una serie tv?-
-ODDEI. Altro che Psicologo cara mia, tu hai bisogno dello psichiatra.-

Samirah controlló l'orologio, e cambió espressione.
-Accidenti, devo proprio andare. Ho...un appuntamento con un ragazzo.-
La guardai, cercando di capire se usarci come esche era stata davvero una buona idea alla fine.
-Il tuo ragazzo?- si informó Kendall.
Samirah si mise a ridere.
-Oh, assolutamente no! Magnus è solo un amico ma... Devo parlargli di una cosa importante. Ha a che fare con una capra e... - Liquidó l'argomento con un gesto della mano - Non importa. È stato bello conoscervi, comunque.- si voltó, iniziando a correre verso l'uscita.
-Grazie per essere quasi morti per me!- Ci salutó, scomparendo da dietro la porta.

Girai la testa verso la luce, che ormai entrava dalla finestra rotta e guardai i pezzi di vetro per terra.
-Che facciamo?- domandai, pensando a quale scusa sarebbe sembrata sensata all'arrivo della polizia.
Si sentivano già le sirene delle automobili che stavano arrivando, così accellerammo entrambi il passo per precipitarci fuori dalla Old North Church.

Sam e Max ci stavano aspettando seduti sulla gradinata della Chiesa, e appena ci videro ci corsero incontro.
-DOVE-DIAVOLO-SIETE-STATI?!- Urló Sam furiosa, bloccandosi davanti a me.
-Noi.... -
-Oh, non importa!- mi interruppe, abbracciandomi.
Per un attimo esitai, imbarazzata.
Sam era davvero in pensiero per me.
Ricambiai l'abbraccio, ma appena lo feci Samantha si staccó di scatto.
-Può bastare.- fece lei.
Evidentemente, il contatto fisico per lei era un optional.

-Dovete raccontaci tutto quanto.- disse Max, appoggiando una mano sulla mia spalla.
Passó qualche secondo di silenzio, dopodiché Kendall disse, tranquillamente:
-E va bene, ma preferisco farlo davanti ad una pizza.-
Risi, alzando gli occhi al cielo.
-Ha fatto colazione solo un'ora fa.-
-Ma il mio stomaco non può saperlo.-
Rispose Kendall, ricambiando, per la prima volta in vita sua, il mio sorriso.

Ci fissammo negli occhi per qualche secondo, eppure bastó perché mi sentissi stranamente a disagio.
Forse saranno stati gli occhi freddi, privi di emozione, non saprei dirlo, ma per un lungo istante provai quasi imbarazzo.
Il tempo sembrava quasi essersi fermato: Kendall mi guardava, con la mia stessa espressione.

Max ci passó davanti, quasi seccato, e mi afferró la mano.

-Coraggio- disse, cercando di mantenere il tono della voce normale. -Andiamocene, prima che la polizia inizi ad interrogarci.-
-Giusto- concordó Sam, passando lo sguardo da me a Kendall, sorridente.
Sembrava quasi avesse intuito qualcosa che nessuno di noi riusciva a capire, dalla sua espressione soddisfatta.

-Oltretutto non saremmo in grado di trovare una scusa intelligente per evitare un interrogatorio.-
-Potermmo dire che abbiamo gli esami del sangue e dobbiamo studiare.- fece Kendy.
-Che razza di battuta era questa?! -
-Te lo dico io Sam- risposi ridendo - Era pessima.-
-Scusate, oggi non sono in vena di fare battute.-
Kendall superó tutti quanti, dirigendosi verso il furgone.
Stranamente, dopo l'episodio della Chiesa, sembrava in qualche modo cambiato.
Solo che dovevo ancora capire se in bene o in male.

Gli corsi dietro, lasciando Sam e Max da soli.
-Kendall!- Chiamai, aspettando che si fermasse.
Lui mi guardó, alzando un sopracciglio.
-Nella chiesa, volevi dirmi qualcosa. -
-Non mi ricordo- finse lui.
-Quando eravamo con le spalle contro il muro. Hai detto "Se questa è la fine, allora devo dirti una cosa."-
Kendall cercò con gli occhi Sam e Max, che però erano troppo distanti per poterci sentire.

-Kendall?- incalzai.
-Solo.... Solo che ero stato io a... Finire i biscotti.... La scorsa mattina.-
Cercai di trattenere il sorriso che cercava di formarsi sulle mie labbra.
-Sei negato a mentire. Noi non abbiamo mai mangiato dei biscotti.-
-Esatto.- Disse lui, voltandosi. - Perché li ho finiti io.-
"Idiota" pensai.

Se volevo farmelo dire, dovevo trovare un altro metodo.


~spazio autrice~
DITEMI SE IN QUESTO CAPITOLO. NON VI HO DATO ABBASTANZA GIOIE.
Emh-Emh.
😂❤️❤️❤️

Immagino già i commenti. WAAAA😍💕💕💕
GRAZIE PER LE 2K VISUALIZZAZIONI😍💗💗💗💗
VI ADOOOOROOOO💓💓💓💓
BASTA.
TROPPI CUORI.
❤️

Siete team #Scarx o Team #Kenett?
Ahahahha io non lo dirò mai.
~Annabeth 💙

A Lie Can Change (1)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum