CAPITOLO 17- L'Arlecchino Dei Poveri

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-SBRIGATI SCARLETT! NON ABBIAMO TUTTA LA NOTTE!-
Tirai un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e presi un bel respiro.
Mi fissai ancora una volta allo specchio: Il vestito che avevo comprato era lungo fino ai piedi, di seta semi-trasparente. Era formato da molti strati di tessuto colorati con i colori dell'arcobaleno, ma non erano accesi: ogni strato aveva un colore pallido e chiaro, ma l'insieme del vestito era allo stesso tempo colorato e non troppo appariscente.
La parte superiore invece era composta da un top bianco decorato con un paio di fiori di velluto.
Normalmente un vestito del genere avrebbe stonato con il colore simile dei miei capelli, ma stranamente sembrava abbinato appositamente per l'occasione.
Avevo lasciato che le lunghe ciocche di capelli ricadessero morbide sulle spalle, ma questa volta erano decisamente più ordinate e leggermente piastrate.
"E va bene" mi dissi "puoi farcela."
Così spalancai la porta della mia camera, trovandomi davanti agli sguardi stupiti dei miei compagni.
-Wow.... S-sei.... - Balbettó Max.
-... Stupenda- completó Sam, con un'aria soddisfatta.

Max sembrava avesse visto Afrodite in persona, mentre Sam continuava a girarmi attorno per controllare che fosse tutto a posto.
La figlia di Ares indossava lo stesso vestito nero attillato che aveva provato il giorno prima, mentre capelli corti erano tirati indietro con della lacca.
Sorrisi come un'ebete e mi passai una mano tra i capelli, imbarazzata.
Max era vestito con uno smoking blu scuro elegante e delle scarpe lucide nere. Sembrava a proprio agio con quei vestiti eleganti, mentre io mi sentivo una specie di confetto gigante.

-Sam il furgone è pronto e... -
Kendall si fermó a metà scalinata, guardandomi con la stessa espressione che aveva Max fino ad un attimo prima.

Mi aspettavo un complimento, almeno per una volta, ma Kendall ovviamente non riuscì a perdere il suo solito sarcasmo.
-Sembri pronta per Carnevale-
Assottigliai gli occhi ma per una volta non ero arrabbiata, anzi: ero quasi divertita dalla battuta.
Kendall invece indossava una camicia bianca elegante, dove risaltava una cravatta nera. I pantaloni lunghi erano abbinati alla camicia, mentre non sembrava si fosse degnato di pettinarsi i capelli, che avevano la loro solita aria selvaggia.
-Ma davvero?- risposi, allontanandomi dalla porta della camera.
-Beh... Sembri l' arlecchino dei i poveri.-
-Se io sono arlecchino caro mio, tu sembri pulcinella. Quel bianco dà troppo nell'occhio.-
-Disse l'arcobaleno vivente.-

-Ragazzi- Si intromise Sam, spazientita -Andiamo si o no?-
-Certo- farfuglió Max, risvegliandosi dalla fase REM.
-Comunque, ti sta davvero bene Scarlett-
-Ti ringrazio... Max-
Pronunciai il nome lanciando un'occhiataccia divertita a Kendall, che si giró seccato e farfuglió: "non ho mai detto che non stavi bene."

***

Fu complicato salire nel furgone di Sam per colpa del mio vestito ingombrante, così fu solo grazie all'aiuto di Max e ad una leggerissima spinta di Sam che entrai finalmente nel sedile posteriore.
Questa volta Kendall si era seduto accanto al posto del guidatore, mentre Max si era sistemato assieme a me.

-Quando torneremo al campo- mormoró Sam, dopo un quarto d'ora di strada - Dovremo festeggiare tutti assieme.-
-Cosa ti fa crederere che abbia intenzione di festeggiare?- Rispose Kendall, la faccia appoggiata contro il finestrino.
-Tutti vogliono festeggiare dopo un'impresa! - si giustificó lei, fermandosi di colpo ad un incrocio.
Quando ripartì, Max disse:
-Festeggeremo Sam, tranquilla.-
-Sempre se saremo tutti vivi- commentó annoiato Kendall.
Mi sporsi in avanti per tirargli un pugno sulla spalla, ma lui parve non sentire niente.
-Sentite- sussurró la figlia di Ares, stanca - Se non la smettete voi due giuro che vi mollo al prossimo autogrill.-
-Magari torniamo al campo in groppa ad un Grifone- suggerì Kendall, accennando ad un sorriso.

Max aveva ragione: la villa di Delbert Hall si trovava oltre la East Milton, nella zona della periferia di Boston.
Accostammo durante il tragitto solo un paio di volte per chiedere quale fosse la direzione giusta, ma quando sembrava che non avessimo più alcuna idea di dove eravamo capitati Kendall sembró risvegliarsi dai suoi pensieri e indicó il GPS incorporato nell'auto.
Bella figura che avevamo fatto.

-Non dovremmo evitare di attirare l'attenzione dei mostri?- Domandai.
-Pff- Rispose Kendall, accendendo il navigatore -Andiamo tutti i giorni in giro con una maglia arancione fluorescente, Scarlett. Ci mancherebbe solo la scritta "Sono un semidio, hai fame?"-
-E cosa c'entra?!-
-Effettivamente non attiriamo l'attenzione dei mostri se sembriamo quei vigili che dirigono il traffico-

-Per una volta sono d'accordo con Scarlett- si intromise Sam, allungando la mano e spegnendo il GPS. -Meglio non rischiare.-
-Hey Sam!- urló ad un tratto Max -Accosta!-
Sam fece una frenata degna della Formula 1 e fermó l'auto a lato della strada.
Max abbassó il finestrino e uscì con la testa fuori dal furgone.
Kendall inizió a ridere per conto suo, guardando la scena.
-E se improvvisamente alzassi il finestrino?- Sussurró. -In stile Ghigliottina.-
-Tranceresti la testa di Max.- spiegai.
-Quando si dice perdere la testa per qualcuno...-
-Smettila!- Dissi alzando la voce, diretta a Kendall.

-Mi scusi- domanda Max, probabilmente ad un passante che non riuscivo a vedere. -Per caso sa come arrivare alla villa di Delbert Hall?-
Aspettammo qualche secondo prima di ricevere una risposta, da quella che era palesemente una donna:
-Tra tre isolati girate a sinistra. La villa degli Hall ha il cancello bianco.-
Ringraziammo e seguimo le istruzioni della signora, ritrovandoci nel giro di dieci minuti davanti al cancello che ci era stato indicato. La Villa non si riusciva a vedere, visto che era circondata da un muretto alto quanto noi, interrotto solo per lasciare spazio ad un cancello di ferro dipinto di bianco.
Sam, nel frattempo, era andata a parcheggiare nel primo posto libero che era riuscita a trovare, proseguendo per quella stessa strada.

Di lei non c'era traccia, così decidemmo di aspettarla dentro alla villa.
-Bene- dissi -Come facciamo ad infiltrarci nella festa senza invito?-
-Violazione di proprietà?- suggerì Kendall.
-Io ho un'idea che non implichi il carcere- rispose Max, fissando un gruppo di persone che si stava avvicinando.

Sembravano tutti sui trent'anni, vestiti eleganti appositamente per la festa: erano circa 6 o 7, un numero perfetto per confondersi tra di loro.
-Mi piace questo piano- commentai, aspettando che ci sorpassassero per seguirli a debita distanza.
Kendall sbuffó, ferito che non avessimo scelto la sua idea.
Sia Max che Pulcinella 2.0 mi raggiunsero, confondendosi nella folla di invitati.

Uno di loro, il più giovane, suonó il campanello, sorridendo alla telecamera che si trovava accanto al citofono. Automaticamente il cancello si spalancó per lasciarli passare. Fingendoci parte del gruppo, ci mischiammo per entrare un attimo prima che il cancello si richiudesse alle nostre spalle.
-Visto?- dissi -Niente violazione di domicilio.-
-Questa è violazione di domicilio, Scarlett.-
-Shh!- fece Max a Kendall, alzando le spalle - Lasciamole credere che questo non sia contro la legge.-
-Grazie per il sostegno, ragazzi- risposi, sospirando.

E fu così che il confetto vivente, il ghiacciolo vivente e... Beh... Max, partirono per una festa a cui non erano stati invitati per rubare una bambina.
Fin qui tutto bene, credo.

~spazio autrice~
E in alto potete vedere il vestito sobrio e per nulla appariscente di Scarlett Bennet!
😀❤️❤️❤️

Ci ho messo anni a trovare quello giusto, spero che vi piaccia.

Quale tra questi è il vostro personaggio preferito?
AHAHAHAHHAHAAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Sempre Scarlett o Sam.
Forse Sam.
~Annabeth 💙

A Lie Can Change (1)Where stories live. Discover now