CAPITOLO 14- Moriremo Tutti. Ma I Miei Capelli Sono Stupendi.

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Svegliarsi con una maniaca punk che ti fissa come una psicopatica non è certo il migliore dei modi per iniziare la giornata.

Ma con Samantha Morgan come compagna di stanza, non erano molte le alternative.
-AH!- Urlai, sbattendo la testa contro la spalliera del letto.
-CHE DIAVOLO....?!- Mormorai, massaggiandomi la nuca.
-Buongiorno.- Disse Sam tranquillamente, senza smettere di fissarmi in modo inquietante.
-Se non moriremo questa mattina, lo faremo questa sera. Per cui vestiti e andiamo a colazionare.-
-Colazionare?! Sul serio?!- Tolsi la mano dalla testa e appoggiai la schiena contro il muro -Sam, da quanto sei sveglia esattamente?!-
Lei alzó le spalle.
-Un'oretta.-
-E perché non mi hai svegliato?!-
-Beh... Dormivi.-
Logico.

-Infatti tu avresti dovuto....cioe insomma è logico ma... AH!- Sbuffai, arrendendomi.
Mi buttai giù dal letto di scatto e spostai i capelli da un lato.
-Vado a farmi un doccia.- sussurrai, per poi aprire la porta del bagno e richiuderla dietro di me.

***

-Lavanda?-
-Mh?!- Esclamai, sputando il succo d'arancia in faccia a Sam.
Ops.
Oh no.
Oh no-no-no...

-STAI SCHERZANDO VERO?!- Sbraitó la semidea, alzandosi in piedi e fissandomi con l'aria di chi sta per commettere un omicidio.

-SANTO ZEUS QUESTA È LA TERZA VOLTA!- Urlò ancora, strappando con forza un pezzo di scottex dal rotolo.
La guardai terrorizzata, sicura che se Max non le avesse ordinato di sedersi, Sam mi sarebbe sicuramente saltata addosso.

-Buuuuuuu- Esclamò Kendall, sedendosi accanto a me -Volevo vedere la scena.-
-Se ti riferisci all'omicidio, posso dartene una dimostrazione con altri due candidati- proposi, guardandolo in cagnesco.

Sam nel frattempo si era ripulita la faccia e senza dire una parola si era alzata dal nostro tavolino per dirigersi verso il buffet.
Fare colazione in un hotel non era così male come mi aspettavo: oltre a noi, altri turisti avevano occupato i tavolini rimasti, ma quasi tutti se ne stavano in piedi davanti al lungo tavolo sopra il quale alcuni camerieri avevano lasciato la colazione.
Max sbadiglió: aveva le occhiaie molto evidenti, tanto che mi domandai se avesse dormito la notte.
-PRENDI DEL CAFFÈ!- Gridò Kendall a Sam, guardando il figlio di Afrodite.
Max sbadiglió ancora, così Kendall si rigiró nuovamente:
-TANTO CAFFÈ!-
-NON SONO LA VOSTRA SERVA!- Fu la risposta di Sam, che nel frattempo si stava già servendo la colazione dal buffet.
-Ho capito, faccio da solo.- disse Kendall, spostando la sua sedia.
-Mentre mi allontano evitate di sbaciucchiarvi, o finirà che al posto del colesterolo mi salirà il diabete.-

-Geloso Kendall?- domandai, imitando il suo stesso sorrisetto beffardo.
Lui scrolló le spalle:
-Nah, Max non è il mio tipo.-
Boom.
Friendzone alla Nico di Angelo.

Il figlio di Afrodite si acciglió, divertito.
-Non sono Gay.-
-Se è per questo nemmeno io. Ma se dovessi scegliere tra Miss Arcobaleno e te, beh... - rispose Kendall, allontanandosi -Probabilmente preferirei suicidarmi.-
Che odioso.

-Dicevi?- Domandai a Max, ignorando appositamente il commento di Kendall, che raggiunse Sam sbuffando.
-Io?-
-Si Max. Mi hai chiesto "Lavanda?"-
-Oh, giusto!- disse lui, illuminandosi.
-Mi riferivo al profumo. Sai di Lavanda.-
-Oh Emh... Si. - Balbettai, non sapendo che altro dire. Di prima mattina faticavo a ricordarmi persino il mio nome, figuriamoci capire il profumo che avevano usato le altre persone.

-Programmi per oggi?!- si intromise Kendall, facendomi quasi cadere dalla sedia.
-Abbiamo un'intera giornata prima della festa- spiegai, guardando con la coda dell'occhio le decine di Brioche che si stava mettendo nel piatto Sam.

-Potremmo dormire.- Disse Kendall.
-Oppure potremmo visitare la città- propose Max.
-Si- continuó Kendall. - Oppure dormire.-

-Cosa dicono i volantini?- Chiesi, afferrandone uno dallo zaino di Max.
-Li ho già controllati.- Si affrettò a dire il semidio, mentre ne sfogliavo uno.
Erano molte di più le immagini rispetto alle scritte, così lo passai a Kendall.
-AH-AH!- Urlò lui tutto d'un tratto, facendomi prendere un colpo.
-Questo!- Continuó lui, indicando l'immagine di un edificio in mattoni rosso sul volantino.
-Il Boston Children’s Museum?-
-Eh?- fece Kendall, controllando meglio la scritta.
Iniziai a ridere come una pazza, strappandogli il volantino di mano.
-"Adatto per chi viaggia con bambini:
Gioco e scienza, mostre dinosauri!"- Lessi, con le lacrime agli occhi.
Kendall tentó inutilmente di riprendersi il volantino, ma io lo passai a Max.
-OH no!- Rispose il figlio di Afrodite, ridendo.
-È Gratis solo per i bambini sotto ad un anno. Mi sa che noi due dovremmo pagare Scarlett.-
-Almeno Kendall entra gratis.- Commentai -Dimmi Kendy, ti piacciono i Dinosauri?-
-ZITTI.- Disse Kendall, riuscendo finalmente a recuperare il pezzo di carta e ad infilarlo in tasca.

A Lie Can Change (1)Where stories live. Discover now