CAPITOLO 6- Il Vampiro Del Campo Mezzosangue

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In dieci anni non sono MAI stata chiamata per partecipare ad un'impresa. Voglio dire, ho combattuto nella battaglia contro Crono a fianco dei figli di Hermes, e ho aiutato quando Ottaviano, del campo Giove, voleva invadere il nostro. Sono sopravvissuta ad entrambi, ma partecipare di persona ad una vera e propria impresa... Beh, non mi è mai capitato.
Fino ad oggi.

Incominciamo da dove tutto è iniziato: ovvero, *rullo di tamburi*...
Dall'inizio. Boom.

Era mattina e mi ero svegliata presto. Avevo cambiato fasciatura sulla caviglia, dove iniziava a fare caldo, e avevo scoperto che era quasi del tutto guarita. Insomma, sentivo ancora un briciolo di dolore, ma ero perfettamente in grado di camminare. Noi semidei, a volte, guariamo molto più in fretta della gente comune, e questo è un lato positivo.
Non avevo molta voglia di allenarmi ma... Ehi, era domenica, il che significa a libertà. E, quando voglio rilassarmi, io mi esercito con il tiro con l'arco.
Non lo so, a volte lo considero davvero come un passatempo.

Mi lavai e uscii lentamente dalla cabina, cercando di non fare rumore per non svegliare Butch... Che russava talmente forte tanto da domandarmi se gli altri semidei non avessero pensato che nel campo fosse entrato un elefante terrorizzato alla disperata ricerca del suo branco. Il suono era più o meno lo stesso.

Per strada intravidi un paio di ragazzi che stavano passeggiando allegramente per il campo, spensierati. Tutti amano la domenica. Fino a quando non arriva la sera, allora diventa automaticamente lunedì.

Quando le cabine furono ormai lontane, mi fermai per riposare la caviglia, anche se non ero veramente poi così stanca.
Proprio mentre stavo per ripartire, sentii un urlo provenire da dietro di me e mi girai appena un tempo per vedere una ragazza cadere di qualche metro lontana dai miei piedi.
Iniziai a balbettare parole senza senso cercando di correre incontro e aiutarla. Non sembrava svenuta, solo affaticata. Feci quasi in tempo a raggiungerla che un ragazzo dietro di lei le si avvicinò per sussurrare all'orecchio qualcosa.
Un istante dopo, la ragazza era nuovamente in piedi. Era alta e snella, con i capelli castani legati in una treccia. Dall'alto sfumano fino alle punte blu chiaro, ma non riuscii a vederla in faccia, visto che era girata. L'altro ragazzo, invece, lo conoscevo bene: Ellis Wakefield, figlio di Ares. Era nuovo al campo da qualche settimana, ma sembrava aver preso già il comando. Ellis si scompiglió i lunghi capelli chiari con una mano e con l'altra strinse forte l'elisa della spada che stava impugnando.
Afferrai al volo quello che stava succedendo. Proprio mentre la ragazza alzava la sua arma, pronta a colpire, mi intromisi tra i due semidei alzando le braccia. Grazie agli dei, se ne accorsero entrambi e si bloccarono prima di finire il colpo, o le conseguenze sarebbero state tragiche.

-Scarlett?! SEI FUORI DI TESTA?!-
Ellis lasciò cadere la spada sul prato, mentre la semidea si limitò ad abbassarla.
-Vi sembra questo il modo di risolvere la questione?! Ci sono altre maniere per chiarire un litigio: magari parlarne.-
-Senti, apprezzo il tuo sforzo ma... Ci stavamo solo allenando.-
Deglutii.
Che figura.
CHE FIGURA!

-Emh cos... Ma oggi è domenica.... -
-Eppure anche tu stai andando ad esercitarti nel tiro con l'arco.- Ellis cercò di non ridere quando incroció il mio sguardo imbarazzato - Io e Kat ci stavamo solo preparando per un duello. Lei è caduta e io le ho chiesto se stava bene.-
Kat appoggiò una mano sulla mia spalla.
-Capita a tutti di sbagliare. In fondo volevi fare solo la.... - si interruppe, cercando di trovare la frase giusta da dire.
-.... La figlia di Iride?- completai, senza un filo di entusiasmo nella mia voce.
Kat spalancò gli occhi: erano del colore del mare, ma si riuscivano a scorgere dei riflessi dorati.
-Volevo dire che volevi fare solo la cosa giusta. Ma hey, non te la prendere, sei una tipa tosta anche tu! Iride spacca!-
-Fino a poco fa non sapevi nemmeno chi fossi.-
-Beh, è stato semplice dedurlo.-
-Dai miei capelli, lo so. Ti assicuro che non sei la prima a dirlo.-

A Lie Can Change (1)Where stories live. Discover now