CAPITOLO 24- È Sempre Meglio Allacciare La Cintura

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-RAGAZZI!!!! HEEEEY??!!! -
-Mh... Cosa...?- mormorai, sbattendo gli occhi e sbadigliando.
-Vi sto cercando da un quarto d'ora! Si può sapere che vi è saltato in mente?!- borbottó Max, saltando sul posto.
Poi mi resi conto di dove mi trovavo.
Ero accanto a Kendall.
Mooolto vicino a lui.
Anche troppo.

Con uno scatto, mi buttai di lato per evitare il contatto fisico.
Kendall aprì gli occhi e, come se niente fosse, sorrise a Max.
-Buongiorno anche a te.-

Max digrignó i denti.
-Mi spieghi che ci facevi qui con lui?!-
-Lui- si intromise Kendall -Ha un nome.-
-Okay. Mi spieghi che ci facevi qui con questo Idiota?!-
-Ieri ero stanca e... Beh... - scossi la testa - NON LO SO! Ma ti prego, non parliamone mai più.-

-Come desideri, principessa- Fece Kendy, balzando in pedi.
-Colazione?-
-Di sicuro non per te.- Sbottó Max.
-Frena la gelosia ragazzo mio.-
-Non sono gelos-
-Finitela.- Dissi secca, girando mi verso la macchina.
-Dobbiamo tornare al campo.-

Dopo un lungo silenzio, Max prese la parola:
-E cosa diremo agli altri semidei?-
-La verità- rispose Kendall, cauto. -Diremo che Sam se ne è andata come una vera eroina, e che ci ha salvati tutti. Merita di essere ricordata, per questo.-
Annuimmo tutti e tre, senza aggiungere altro.

Poi, come se ci fossimo messi d'accordo, iniziammo ad avvinicinarci al furgone nero, che di giorno si riusciva perfettamente a vedere.
Lauren dormiva ancora, così decidemmo di non svegliarla.
Finché ne aveva l'occasione, era meglio lasciarla vivere nel mondo dei sogni.
-Guidi tu?- Chiese Max, sottovoce, diretto a Kendall. Il semidio, per tutta risposta, spalancò la portiera anteriore e si sedette sul sedile del guidatore, allacciando la cintura.
Seguii il suo esempio e mi sistemai al solito posto, dove questa volta si era seduto accanto a me anche Max.
Kendall mise in moto l'auto e in pochi minuti eravamo già per strada.
-Prossima direzione- Disse Kendall, sconsolato -Long Island.-

***
Una figura se ne stava rannicchiata in un angolo buio.
Mi avvicinai senza fare il minimo rumore, camminando per la stanza. Non emettevo alcun suono, quasi non esistevo: sembrava di vedere la scena da uno schermo, eppure quella figura era proprio di fronte a me, ne ero certa.
-Signore- chiamó qualcuno. Era una voce femminile, ma non avrei saputo riconoscerla. L'unica cosa che riuscivo a vedere nel buio pesto era l'uomo seduto in un angolo, privo di forze.
-Ci sono novità. I ragazzini... Sono scappati.-
La voce femminile non ricevette alcuna risposta.
-Sono riusciti a fuggire, e la figlia di Nike con loro.-
Niente.
-Il padre... É dispiaciuto, ma ha pensato di darvi la notizia di persona. È qui, mio Signore.-
Sentii il rumore di una porta che cigolava, e poi dei passi pesanti.
Nemmeno allora riuscii a riconoscere i lineamenti, ma dalla postura e dalla voce riuscii a capire di chi si trattasse.
-Sono desolato.- Disse Delbert Hall.
La figura scura si alzó lentamente, appoggiandosi su un bastone per tirarsi in piedi.
L'uomo camminó verso la voce di Delbert, ignorandomi, come se non esistessi.
-Ho fallito- ripeté Delbert, agitato.
La figura ormai era a pochi centimetri dal padre di Lauren.
In men che non si dica, l'uomo alzó il bastone e con uno scatto veloce lo piantó nel petto di Delbert, il quale non ebbe nemmeno il tempo di rendersene conto.
Mi tappai la bocca per trattenere l'urlo mentre, con un tonfo, il corpo di Delbert ricadeva a terra.
Non riuscivo a vedere la sua espressione, ma intii che si trattasse di shock.
Come se niente fosse, l'assassino indietreggió e ritornó nel suo angolo buio.
-Signore.- Contnuó la voce della donna, per niente sconvolta. -È arrivato il momento di passare al piano B.-

***

Mi svegliai urlando, e per poco non andammo a sbattere contro un palo della statale.

-CHE CAZZ- Kendall giró la testa sconvolto, per tornare due secondi più tardi con gli occhi fissi sulla strada.
Lauren aveva uno sguardo spaventato, gli occhi ancora rossi per il pianto.
Anche Max sembrava scosso, ed era rimasto a fissarmi con le cuffiette ancora in mano e la bocca spalancata.

-TU SEI FUORI DI TESTA!- Urló Kendall, con le mani sul volante.
-Scusate...- tentai di giustificarmi - Io non volevo spaventarvi... -
-Oh, certo che no.- Scherzó Kendall, riprendendo a respirare regolarmente -Effettivamente urlare come se ti stessero squartando ad una frequenza ultrasonica non è per niente spaventoso.-
Lauren sorrise, rigirandosi verso Kendall.

-Mi dispiace.-
-Che hai sognato di così terribile?- Chiese Kendall, dopo qualche secondo.
Non potevo dirglielo.
Lauren era appena scappata di casa, e se non volevo crearle un trauma infantile dovevo evitare frasi come Tuo padre è appena morto o un maniaco muto vuole morti anche noi.

-Ho sognato... Sam- Inventai.
Sam.
Altro groppo alla gola.
-Sam.- ripeté Kendall, addolcendo il tono di voce. -E come ti senti ora?-
-Meglio. Voglio dire, era solo un sogno- spiegai.
-Magari fosse andata davvero così.- Disse Kendy, strofinandosi un occhio.

Max, che fino a poco prima era rimasto immobile, mi fece segno di avvicinarmi a lui.
Entrambi abbassammo la testa, così Max  parló a bassa voce:
-Tu non meritavi tutto quello che ti è capitato.-
Deglutii. Per quanto Max si sforzasse di essere gentile, non ero io il vero problema.
-Ti sbagli.- Dissi - Sam non lo meritava.-
-Cioè... Si, si, anche lei- Provó a rimediare -Ma la sua morte ti ha distrutto. Come ha distrutto me.-
-E Kendall- sussurrai, anche se il semidio non ci stava ascoltando.

Max alzó un sopracciglio, dubbioso, ma poi continuò a parlare:
-Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti... Tirarti su di morale, farti dimenticare quello che è successo... -
-Non-voglio-dimenticare- Sussurrai, a denti stretti. -Vorrei solo non fosse mai capitato.-
-Capisco.-
Le nostre facce erano a pochi centimetri di distanza.
Ma per la prima volta da quando eravamo partiti, non mi sentivo in imbarazzo.
Anzi, sembrava quasi fosse diverso: quello che era successo la notte scorsa mi aveva cambiato, ma intii che avesse cambiato anche qualcos'altro.
Non mi sentivo imbarazzata a stare con Max.

Non arrossivo più quando mi parlava, né ridevo come un'ebete ai suoi complimenti.
Per quanto tentassi di comprendere che stava solo cercando di aiutarmi, non riuscivo ad accettarlo.
E poi lui lo fece.

Si avvicinó al mio viso lentamente, con gli occhi chiusi, e per poco non sfioró le mie labbra con le sue.
In quel momento, allora, provai una nuova emozione: Disagio.
Qualcosa dentro di me si aprì, come una scintilla di rabbia.
E mentre lui si avvicinava, io mi allontanai di qualche millimetro.

Nonostante questo, Max mi avrebbe baciata, se Kendall non avesse frenato di colpo.

-MA SEI SCEMO?!- Sbraitó Max, tenendosi con la mano sul sedile anteriore per evitare di cadere.
Nel frattempo, io avevo fatto un volo fino ad Onululu.

-No, sono Kendall- Rispose il semidio, sorridendo.
Oh no.
Ecco che tornava il sorriso beffardo.
Ne sentivo la mancanza.

-No, sei scemo- dissi, rimettendomi a sedere.
-Coraggio bambini, dovevate allacciare le cinture. Quante volte devo ripetertelo?!-
-ZITTO KENDALL.- Disse Max, arrabbiato, ritornando composto.
-Che ti è preso?!- Cercai di urlare, fingendomi arrabbiata come Max.
Ma non lo ero. Con quella frenata improvvisa, in un certo senso lui mi aveva appena salvato.
Di sicuro non ero dell'umore adeguato: come gli era saltato in mente?! Dopo..... DOPO SAM?!
-Accidentalmente mi è partito il pedale- Disse - Che sbadato, scusate tanto.-

Poi premette l'acceleratore e il furgone ripartì.
Max era furioso, eppure a me veniva quasi da ridere.
Allungai la testa in avanti, mentre il figlio di Afrodite allacciava la cintura.
-Sei un vero idiota- sussurrai a Kendall, per poi appoggiare la testa contro lo schienale del mio sedile.
Alzai gli occhi per controllare lo specchietto retrovisore, incrociando per qualche istante lo sguardo divertito di Kendall.
E, inspiegabilmente, non riuscii a trattenere un sorriso.

~spazio autrice~
Avaaaaanti, mi avete perdonata.
Vi ho dato qualche gioia anche qui, ammettetelo.

Comuqnue spero di riuscire ad aggiornare ogni 5 giorni  :'-)
❤ ❤ ❤

Grazie per le oltre 5k visualizzazioniiiiiiii😍 vi adoroooh

Coooomunque, spero si sia capito qualcosa da quella specie di sogno in corsivo....
E se invece non ci avete capito niente, più avanti cercherò di renderlo più comprensibile, perché la trama gira attorno a quello😂 si lo so, è strano, ma credetemi se vi dico che ho già programmato tutto quanto.

Avete ipotesi?
Su chi possano essere quelle due persone del sogno di Scarlett?
Non abbiate paura, voglio sentire tutte le vostre teorie, non vergognatevi assolutamente😍😍❤️❤️❤️
~Annabeth 💙

A Lie Can Change (1)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora