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🗺️GoPro British Grand Prix
🔸Sabato 24 Agosto

6.45

Spengo la sveglia e faccio per alzarmi dal letto, ma vengo fermata dal mio ragazzo, che mette le mani sui fianchi per trattenermi.

"Eddai, oggi stiamo qui un po' di più, poi stamattina mi sono svegliato con una voglia particolare" dice con un sorriso malizioso.

"E quando mai non hai quella voglia" dico sdraiandomi al suo fianco con un sorriso. Mi fa andare sopra di lui, mi inizia a baciare e sento che le sue mani vanno sulla chiusura del reggiseno, che non riesce ad aprire.

"Minchia Fa', capisco che sono le sei e mezza di mattina, ma non ci vuole mica un ingegnere per slacciarlo" dico ridendo e aprendo quest'ultimo.

"Ho ancora sonno, non rompere" replica, mi sposta sotto di lui e ricomincia nuovamente a baciarmi.

Mezz'oretta più tardi, mentre siamo nel momento clou bussano alla porta. Indosso velocemente la maglia di Fabio (che mi va grande, ma dettagli), vado ad aprire la porta e davanti mi trovo mio fratello.

"Nicco, tutto a posto?" Chiedo.

"Si si, è solo che mi si è rotto il caricabatterie e so che tu ne hai un altro con te" dice sorridendo. Ed io che pensavo fosse capitata la fine del mondo. Apro l'armadio, lo cerco con lo sguardo e dopo lo prendo e lo do a Niccolò.

"Grazie, ci vediamo dopo" dice dandomi un bacio sulla guancia, anche Fabio lo saluta e poi chiudo la porta e torno sul letto.

"Finiamo il lavoro?" Chiede il mio ragazzo sorridendo maliziosamente.

"Neanche fossimo in un cantiere" dico ridendo, per poi mettermi a cavalcioni sopra di lui.

~~~

Mi sveglio per colpa di un rumore fastidioso proveniente dall'esterno, controllo il telefono e vedo che sono le 8 e 45.

"Cazzo Fabio ci siamo addormentati!" dico prendendo la roba ed andando velocemente a lavarmi in bagno. Indosso la maglia del team, dei pantaloni da basket di Fabio (si, come si è potuto notare sono in ritardo e non ho proprio voglia di mettere i jeans), metto le scarpe, raccolgo i capelli in uno chignon scompigliato, prendo lo zaino con la mia roba ed esco dalla stanza, e di seguito dall'hotel insieme a Fabio.
Velocemente raggiungiamo il motorhome, e mentre inizia la Moto3 Fabio va in pit lane con Tom ed io mi dirigo a fare colazione.

"Ce l'hai fatta finalmente! Pensi di venire per queste interviste o devo aspettare ancora?" Chiede ad alta voce Franco, attirando l'attenzione di tutti i presenti. Sbuffo e conto mentalmente fino a 10 per non picchiarlo, e poi lo raggiungo.

"Sei vestita malissimo, hai rubato i vestiti ad un barbone?" dice lui mentre camminiamo.

"Meglio sembrare una barbona piuttosto che essere stronza come te" replico continuando a guardare in avanti.

"Ti sei svegliata con la luna storta?" Chiede. Si, e la mia luna storta si chiama Franco Morbidelli.

"Sei tu che mi fai questo effetto, ed ora vai a fare la tua intervista" dico facendo cenno alla giornalista.

Quando la ragazza finisce di fare le domande ci saluta e se ne va, ed io finalmente vado a fare colazione, per poi andare a guardare le FP3 della Moto3 dal muretto box Petronas.

17.30

Le qualifiche dei piloti di MotoGP del mio team sono andate bene, Fabio partirà quarto e Franco ottavo, mentre Niccolò partirà quinto.
Saluto Fabio, Tom ed Asia e vado da Franco per le interviste. Una volta terminate torno dagli altri, chiacchieriamo fino alle sette e un quarto circa, poi tutti insieme andiamo in hotel, dove ci prepariamo per la cena.
Dopo aver fatto una doccia mi asciugo, indosso l'intimo, esco dal bagno ed apro l'armadio iniziando a fissarne il contenuto, non sapendo cosa mettere. Mentre prendo un abito nero con una stampa a fiori, corto sul davanti e con un po' di strascico nel retro e lo appoggio sul letto, bussano alla porta, e Fabio va ad aprire.

"Ora vieni anche in camera mia a rompere i coglioni?" Chiedo a Franco.

"Non sarei voluto venire, ma sono arrivati ora per farmi un'intervista e Stigefelt mi ha detto di venirti a chiamare, ha anche detto che puoi anche non vestirti con la roba del team" dice osservando tutto il mio corpo, mentre il mio ragazzo lo squadra con uno sguardo da 'Ehi stronzo, è la mia ragazza, non si guarda'.

"Tu vai, io ti raggiungo" dico, lui saluta Fabio, esce dalla stanza ed io dopo aver sussurrato un "che palle" sbuffo per l'ennesima volta. Indosso l'abito, le scarpe nere con il tacco e dopo pettino i capelli, continuando a brontolare mentalmente.

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