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🗺️Gran Premio Michelin® de Aragon
🔸 Domenica 22 Settembre

19.45

Dopo aver fatto una doccia indosso una gonna di jeans corta nera, un top nero con sopra stampati dei fiori rosa, le Nike e dopo faccio le boxer braids ai capelli.

"Io vado che Asia mi ha detto di accompagnarla da Tom, ci vediamo alle otto e mezza davanti al ristorante" dico dando un bacio sulla guancia a Franco, che si sta per infilare la maglietta.

"A dopo" replica, prendo la borsa e le mie fantastiche stampelle, esco dalla stanza e di seguito prendo l'ascensore. Nella hall saluto Asia, usciamo dall'hotel ed in 5 minuti arriviamo al circuito, dove entriamo ed andiamo al motorhome Petronas. Saluto Tom, e mentre ascolto la conversazione tra lui ed Asia arriva anche Fabio, che saluta la mia amica, e poi chiede se può parlarmi in privato.

"Certo" dico sorridendo, e lo seguo fino al punto meno affollato dell'edificio.

"Isabel, sono pienamente cosciente di ciò che ho causato, ti ho fatto soffrire molto la settimana scorsa, ti ho rovinato il gran premio di casa e non ti ho aiutato abbastanza in un periodo difficile per te, però posso assicurarti che ho sofferto moltissimo anche io in questi pochi giorni, l'essere nello stesso posto senza potersi parlare mi deprime in una maniera che non puoi nemmeno immaginare. So che mi odi, so che non mi vorrai guardare in faccia né tanto meno parlarmi, non ti chiedo di perdonarmi, ti chiedo solo di ricominciare a parlare come normali colleghi, niente di più" dice.
Praticamente ha recitato la divina commedia per poi dirmi questa cosa banale, ok! Comunque che carino, pensa che io sia ancora incazzata con lui, quando in realtà a me è passata già da un po'.

"Fabio, io non penso più dalla scorsa settimana a ciò che è accaduto, ormai ti ho perdonato, ho capito che lo hai fatto per il bene di entrambi, e dopo averci ragionato su devo ammettere che ho apprezzato la tua sincerità" replico a mia volta sorridendo, lasciando stupito il ragazzo, che continua a guardarmi quasi incredulo di io che ho detto.

"Quindi tutto può tornare alla normalità?" Chiede dopo un po', ed io accenno un sì con la testa.

"Si, ma prima devo farti una domanda, perché domenica sera non mi toglievi gli occhi di dosso? Eri per caso geloso del fatto che parlavo con gli altri?" Chiedo con un sorriso malizioso.

"Ti guardavo perché avevi un vestito che ti stava benissimo, e non sono geloso, tu sei libera di stare con chi vuoi, vivi la tua vita senza preoccuparti di me" replica lui, per poi abbracciarmi e sorridermi.

"Non ci credo, avete davvero chiarito voi due?" Chiede Asia sorpresa nel vederci parlare tranquillamente, dopo essere tornati dai due.

"Esatto" dico sorridendo, mentre Tom in sottofondo mormora un 'era ora'.

"Ma se venissero con noi alla partita? Perché immagino che alla fine di tutto tu starai con Orso, ed io mi ritroverei da sola" dice a bassa voce la sorella di Bulega, rivolgendosi a me.

"Non ci avevo pensato, hai avuto una buona idea" dico, e poi cerco l'attenzione dei ragazzi.

"Voi oltre alle moto guardate anche il calcio, vero?" Chiedo per essere certa della risposta, e loro pronunciano un sonoro sì in coro, come se fossero dei bambini di 6 anni ai quali hanno appena offerto delle caramelle.

"Ci hanno invitato alla partita del Bologna mercoledì, venite con noi?" Chiedo, loro discutono un po' dei loro impegni e poi accettano. Gli spieghiamo dove si gioca la partita e come ci si può arrivare, e, notando che siamo in eccessivo ritardo io e la mia amica salutiamo i francesi e ce ne andiamo.

"Scusate il ritardo" diciamo io ed Asia ai ragazzi, che sono fuori dal ristorante ad aspettarci da 20 minuti.

"Niente, ed ora andiamo che ho fame" dice Migno facendo sorridere tutti. Entriamo nel posto, Franco chiede per il nostro tavolo, un cameriere ci accompagna, mi siedo tra le mie amiche, guardiamo i menù e poi ordiniamo.

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