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Dedicata a tutti voi che amate Manjiro Sano, buon compleanno piccolo e dolce ragazzo </3 ~ ~ ~ ~
"E lì! La candela pronta per essere accesa e il cibo pronto per essere mangiato”, ti sei detta, le mani sui fianchi mentre i tuoi occhi fissavano tutto ciò che avevi preparato. Era stato gratificante, tuttavia, immaginare il viso di Mikey illuminarsi quando avrebbe visto tutto ti riempiva di gioia. Al che ti sei ricordata che sarebbe dovuto essere a casa da un momento all'altro.
20:03... hai controllato il telefono per inviare un messaggio a Mikey, augurandogli un buon viaggio di ritorno al tuo appartamento condiviso con lui. Non era la persona migliore a cui mandare messaggi, di solito non li leggeva mai. Quindi ti sei spostata in soggiorno a guardare qualcosa in Tv per passare il tempo.
20:40, dove si trova?
Non l'aveva mai fatto prima, tornare a casa più tardi dell'ora prestabilita. Sentivi un peso sullo stomaco, e se gli fosse successo qualcosa? Tutte quelle preoccupazioni, unite alla stanchezza ti avevano lasciato addormentata sul divano, le sopracciglia aggrottate, la mente che correva con pensieri spiacevoli su Mikey.
Tornerà mai a casa? ------------------------
Mikey sospirò quando raggiunse la porta d'ingresso dell'appartamento, il corpo lasciato in uno stato letargico, gli occhi che non poteva nemmeno impedire di chiudere - era esausto. "Entra", borbottò mentre continuava a perdere il buco della serratura.
"Sono a casa-" con sua sorpresa, non c'era nessuno ad accoglierlo. Sentì il suo cuore sprofondare nell'estrema stanchezza. Mikey si tolse le scarpe e le mise nell'armadio, il freddo pavimento di legno gli faceva venire i brividi lungo la schiena. "Ehi, sei a casa?"
La televisione in soggiorno stava riproducendo qualche show dimenticato da tutti. Mikey ti ha visto, profondamente addormentata con un cipiglio sul viso. ridacchiò semplicemente, dando una gomitata alla tua gamba. "Hey. Sono a casa."
Era tutto sfocato per una frazione di secondi, ma avresti riconosciuto quegli occhi ovunque. Seduta dritta, ti stropicciavi gli occhi e lo fissavi, cercando di metterlo a fuoco. “Mikey? oh... sei a casa." Notò qualcosa che non andava nella tua voce, sembrava arrabbiata, triste, tremate, ma non ci diede molto peso, la attribuì al fatto che ti fossi appena svegliata. Mikey si infilò accanto a te, le mani appoggiate sulle tue gambe con il pollice che accarezzava le tue cosce. "Non sembri molto felice."
Hai guardato l'orologio, vedendo la lancetta posata da poco all'una di notte. Erano quasi le 2. hai guardato di nuovo Mikey, che ti stava fissando con gli occhi più dolci - stanchi, ma dolci. "Sono le 2 di notte." dicesti lentamente.
"Così è." rispose lui con un espressione interrogativa.
"Non ho potuto festeggiare il tuo compleanno con te", gli hai detto, la tua voce era fredda. Sembravi sconvolto, e forse lo eri, ma come mai? Infondo era tornato a casa sano e salvo, vero? "Oh, il cibo." Ti alzi velocemente dal divano per controllare il cibo. Era lì proprio come lo avevi lasciato. Intatto. Non mangiato. Freddo. Mikey ti seguì, sbattendo le palpebre alle tue spalle mentre eri in piedi vicino al tavolo da pranzo. Il tuo silenzio era così rumoroso che proprio non riusciva a sopportarlo." Cosa c'è che non va? potremmo ancora mangiare..." "Non sono più buoni", intervenisti combattendo le lacrime che si stavano accumulando nei tuoi occhi. Le ore e la pazienza messe nel cibo che avevi preparato con tanto amore per lui, sarebbe stato da buttare nell' immondizia. La tua gola era secca, stavi cercando di respingere l'irritazione che ribolliva nel tuo petto. "Tu hai detto…" Mikey aprì la bocca, ma la chiuse. Sapeva che era meglio chiudere la bocca, soprattutto quando eri arrabbiata. "...Hai detto che saresti tornato a casa presto."
"Sì, sono stato preso da-" "Avresti dovuto almeno avvisarmi se non avevi intenzione di passare questo giorno con me, lo sai ti avrei capito...lo sai che ti capisco più di chiunque altro quindi perché..", hai detto, tirando su col naso piuttosto forte e portandoti immediatamente le mani sugli occhi per asciugare le lacrime che ti offuscavano la vista. "Ero preoccupata da morire... pensavo che potesse esserti successo qualcosa di brutto, pensavo che non ti avrei mai più detto ti amo e-" "Ma sto bene, vedi?" Disse. Ti sei girata verso di lui, aveva lo stesso identico sorriso di quando l'hai visto la prima volta al parco giochi di notte malconcio e ricoperto di ferite. Come poteva essere così tranquillo? "Mi dispiace di non averti fatto sapere... non siamo riusciti a festeggiare il mio compleanno." Non sapevi cosa dire, quindi non hai detto niente. Mikey fece un passo avanti, la sua mano raggiunse la tua mascella, ancora adornando il sorriso che aveva quando disse che era dispiaciuto. "Mi dispiace..." si sporse per piantare un dolce bacio sulle tue labbra, quelle tremanti solo un momento fa. Eri completamente avvolta dalle sue mani che ti accarezzavano le guance così teneramente e dolcemente. Si staccò, sorridendo al modo in cui ti chinavi per avere di più, la saliva che ancora legava le vostre bocche. Mikey tirò fuori il telefono dalla tasca, "Quindi... per farmi perdonare... ordinerò del cibo. Per noi da mangiare come cena di compleanno.” Hai sbattuto le palpebre, ancora stordita dal suo bacio amorevole. “ehm… certo. sì, è fantastico." ridacchiò alla tua timida compostezza, accarezzandoti la guancia prima di dirigersi verso il divano per iniziare a comprare tutto il cibo che voleva per il suo compleanno. Mikey sorrise al ritratto che teneva di lui, emma, suo fratello maggiore Shiniciro e il loro nonno.
“Chi avrebbe mai pensato che qualcuno si sarebbe preoccupato così tanto per me, e sarebbe rimasto con me per così tanto tempo, eh Shiniciro? Sei orgogliosa, emma? Nonno? È stata la miglior cosa che mi potesse capitare, la amo così tanto.."
