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Le mattine con Wakasa sono lente, letargiche, quasi pigre. È in piedi quando sorge il sole, ha così tanto da fare prima di dover aprire la palestra ma fa freddo e tu sei così morbida e calda.
Wakasa normalmente dorme con una mano sulla tua pancia e l'altra a coppa sul tuo monticello, possessivo ma protettivo, assicurandoti che ciò che è suo sia sano e salvo, e si strofina contro il tessuto delle tue mutandine, facendo rotolare lentamente i fianchi contro il tuo culo.
Ti riempie di baci lungo la spalla, il collo, la mano sul tuo stomaco che scivola verso l'alto per tastare il tuo seno e pizzicare il capezzolo, facendo rotolare il bocciolo rapidamente tra le sue dita abili.
Sei svegliata dai suoi movimenti disperati: ti sta montando più forte, ti strofina ancora attraverso le mutandine finché non goccioli, macchiando il tessuto con i tuoi fluidi appiccicosi.
"Waka...?" La tua voce è densa di sonno, riesce a malapena a elaborare il piacere che si accumula nella parte inferiore dello stomaco mentre fa scivolare il tessuto di lato per toccarti davvero, per farti venire voglia e tirare quei dolci suoni che ama sentire come prima cosa al mattino.
"Buongiorno angelo", mormora contro il tuo orecchio, dovrebbe prima di mordicchiarne la pelle pensi. "Pronta per la colazione?"
Ridi, con la voce che si blocca quando lui preme sul tuo clitoride, infila un lungo dito dentro di te e ti stringi intorno all'inaspettata intrusione. "S-sai che non faccio colazione."
Wakasa mormora qualcosa priva di senso e tira via la sua mano, facendoti lamentare ma non ti presta attenzione mentre ti convince a sdraiarti sulla schiena mentre si poggia sopra di te. Ti sta sorridendo, con gli occhi socchiusi che ti guardano rabbrividire quando le lenzuola vengono tirate via.
"Penso che ti piacerà comunque."
La tua maglietta—la sua maglietta in realtà—è buttata via, la biancheria intima tirata giù finché non penzola da una caviglia. Ti apre, prendendosi il suo tempo per ammirare la sua opera prima di tirarsi fuori dai suoi boxer, la sua lunghezza rossa è sgocciolante che non vede l'ora di seppellire dentro di te. Wakasa si avvicina e strofina la testa del suo membro lungo le tue labbra, osserva le tue labbra aprirsi e inglobare entrambi i lati della sua lunghezza quando lo fa scivolare su e giù, catturando il tuo clitoride con ogni spinta superficiale.
"Wakasa," sussulti, le ginocchia piegate e le mani sopra la testa per afferrare le lenzuola. "Per favore, smettila di prendermi in giro."
Si sporge in avanti, bilanciandosi su un gomito mentre ti prende la mano con un sibilo e la posiziona sopra la tua sbavata entrata.
"Tutto quello che vuoi, angelo", tuba prima di spingersi dentro di te, facendoti gemere mentre lo infila fino in fondo. Wakasa lecca la tua clavicola si alza leggermente per baciarti la tempia mentre aspetta che tu ti abitui alla sua presenza. Il suo ritmo è languido ma potente, fa roteare i fianchi e ti costringe a bloccare le gambe intorno alla sua vita. Dopo qualche altra spinta, decide di cambiare posizione, tirandosi fuori e sdraiandosi su un fianco dietro di te ed entrando da dietro.
È rumoroso, il battito della pelle, lo squelching di lui che si perfora dentro di te mentre ti tiene la gamba in alto per aprirti di più e si allunga per afferrarti la mano.
Il suo ritmo accelera.
A questa angolazione colpisce in profondità, martellando il tuo punto g ad ogni spinta mentre inclini la testa all'indietro e sussurri il suo nome. Si riposiziona per mettere una mano sui fianchi per tenerti in posizione e si intrufola con l'altra per eseguire cerchi stretti sul tuo clitoride.
Il tuo orgasmo ti colpisce prima che tu realizzi che è lì, il nome di Wakasa che cade dalle tue labbra come una preghiera, stai tremando mentre continua a spingerti dentro, permettendoti di cavalcare il tuo sballo.
"Ancora un po', angelo", geme quando inizi a soffrire per l'eccessiva stimolazione. "Ci sono quasi."
Qualche altra spinta prima di gemere, profondo, gutturale, la mano sul tuo fianco così stretta che sicuramente lascerà dei lividi mentre spara spesse corde di sperma dentro di te. Preme una mano sulla tua pancia, sorridendo, sapendo che il suo sperma è lì e rimane sepolto dentro di te anche quando scende.
Giri la testa quel tanto che basta per vederlo da sopra la tua spalla.
"Buongiorno Wakasa."
Ridacchia, ti bacia sulla guancia e ti spazzola i capelli all'indietro.
