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Manuel è bello sempre.
Simone c'ha perso la testa appena l'ha visto e nemmeno se ne è accorto subito, e merito è stato anche di quella lieve barbetta sulle guance, attorno alle labbra, un po' ispida, anche se ancora non cresciuta del tutto.
E c'è voluto un po', prima di riuscire a vedere Manuel sbarbato, ché di base gli mancava la voglia di radersi, e il viso completamente pulito gli regala un'aria quasi ingenua, che fa completamente a pugni con la luce che gli colora gli occhi.
Ed è piacevole, far scorrere le dita sulle guance lisce, non sentire il pizzicore sulle labbra ad ogni bacio, e Simone non riesce davvero a decidersi, che con o senza barba Manuel è sempre bello.
Ma, col tempo, la situazione cambia- tanto quanto cambia la barba di Manuel, che diventa più folta, e s'abbina così bene alle giacchette da professore che ha preso a indossare per andare a lavoro- e Simone è quasi tentato di far sparire da casa qualsiasi cosa che rassomigli un rasoio, nonostante servano a lui, che continua a sbarbarsi a giorni alterni.
Eppure, come in un tacito accordo del quale non è stata fatta parola, Manuel sembra concordare, e smette di radersi, limitandosi a curare la barba in modo tale da tenerla ordinata, costante.
E quando Simone chiede, perché Simone chiede, la risposta che riceve l'imbarazza e lo eccita al tempo stesso.
"Simò, ma te davvero n'te sei mai accorto de come te se combinano le cosce quando le stringi attorno alla faccia mia? E secondo te io me levo 'a barba? E 'nnamo su".