158

1.2K 62 12
                                    

Cc:Slow vanilla sex

Simone rientra in casa che sembra un pulcino bagnato, che il cielo di Roma, quel giorno, ha deciso di aprire i cancelli e lasciar spazio all'acqua di cascare indisturbata su monumenti e sampietrini - e su Simone, disgraziatamente, che se ne sta tutto imbronciato sull'uscio a strizzare il maglione zuppo.

Manuel lo tira in casa con forse più preoccupazione di quanta ne sia davvero necessaria, sfila via i vestiti zuppi e l'avvolge in una coperta calda, "sei gelato piccolè, guarda qua, c'hai le manine viola", "ti preparo un bagno caldo, tu aspetta sul divano, ci penso io, ce metto pure quel sapone dolce che te piace tanto".

Simone potrebbe mettersi a piangere, ma è troppo impegnato a starnutire per far altro che non sia annuire.

Non ci vuole molto prima che Manuel lo richiami a sé ; Il vapore del bagno è tanto accogliente che riesce a sciogliere immediatamente i muscoli rigidi della schiena, e Manuel insiste per lavargli i capelli.

Le dita strofinano delicatissime il capo e Simone si trova a chiudere gli occhi, abbandonandosi alle sue cure.

Ed è sempre Manuel ad avvolgerlo nell'accappatoio, ad asciugargli i capelli e a chiudere il tutto con un bacino sul naso che lo fa ridacchiare come il più perso tra gli innamorati, e forse un po' lo è, ma non se ne dispiace.

Gode infatti di ogni dolce momento, stipandoli tutti nel suo cuoricino traboccante che pare farsi ogni momento più grande, soltanto per Manuel.

"Sei tanto caruccio così", si sente poi dire, che i ricci sono gonfi e le guance rosse rosse di calore, e quando l'accappatoio scivola a terra i vestiti sono dimenticati, che Manuel ha tutta l'intenzione di vestirlo coi suoi baci.

Lo porta a letto in braccio, Simone che ridacchia d'imbarazzo e contentezza contro il suo collo liscio, e l'accompagna piano sul materasso morbido, restando poi in ginocchio tra le sue cosce che subito vengono strette dalle sue mani avide, che godono della loro morbidezza e ne fanno impasto tra le dita.

E la stretta si trasforma poi in carezza alle preghiere di Simone, e le mani si posano sullo stomaco delicato del più piccolo, che inspira forte e poi trattiene il fiato ed è tanto adorabile da rubargli l'ennesimo sorriso.

"C'hai la pelle tanto morbida Simo', sei tanto soffice fuori e tanto soffice dentro", e si china su di lui, gli riempie il volto di baci, che si sente ormai delirante, "lo fai l'amore con me? Sì? Me lo fai riempi' sto stomaco? Te riscaldo tutto amore, fuori e dentro, il mio amore, il mio amore"

E il suo delirio è interrotto solo dal pianto di Simone, che  "Manu, per favore".

E le sue mani sono carezze di fuoco,  sovrasta Simone che sotto di lui pare una briciola.

Il suo corpo si schiude come schiusa è la sua bocca, accoglie Manuel come stesse facendo ritorno a casa e le caviglie si stringono, incrociate contro le sue natiche, come a tenerlo al sicuro dentro di sé.

Le  spinte lente e dolcissime gli gonfiano lo stomaco tanto che Simone s'illude di poterne sentire il gonfiore anche in gola, e ne vorrebbe il sapore sulla lingua, vorrebbe annullarsi ed essere Manuel, ed è tanto avvolgente quel pensiero che Simone finisce per venirsi sulla pelle, restando placido e caldo per le spinte di Manuel finché non avverte il suo seme riempirlo e quasi portarlo a venire di nuovo, tanto è caldo e irruento dentro di sé,  così abbondante da ricolargli sulle cosce.

Headcanons- Where stories live. Discover now