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E le ginocchia di Simone toccano terra silenziose, ma il pavimento è tanto freddo e Manuel proprio non vuole che resti sulle mattonelle gelide.
Prende un cuscino quindi, aiuta Simone a sistemarvici sopra mentre il piccolo lo guarda con occhi già persi.
Manuel gli bacia la fronte, piano, e sulla sua pelle sorride quando avverte che Simone sta facendo lo stesso, "meglio così, no?"
Simone annuisce, carezza le sue braccia mentre Manuel sfiora con delicatezza una delle sue spalle nude, "C'hai freddo piccolè? Sei tutto brividi".
"Sei tu".
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E la gola di Simone l'avvolge quasi fosse un guanto, quegli occhi immensi lo fissano tra lacrime dolcissime che Manuel porta alle labbra dopo averle raccolte coi pollici.
Ed è così difficile abbandonare la sua bocca, ma Simone l'aspetta a labbra schiuse e Manuel è vergognosamente veloce nel venire, e quel volto tanto puro si dipinge d'altre gocce e nel piacere delirante Simone stesso geme e ancora geme, le ciglia imperlate, le guance arrossate.
Manuel tira sù il suo volto con due dita sotto il mento, "Guardami. Guarda me Simone, tieni gli occhi su di me, bravo amore mio"
"Manuel, Manuel"
E con un pollice preme s'un labbro e poi scatta, e s'incanta a fissare la foto mentre Simone ai suoi piedi si contorce capriccioso e immediatamente lo ridesta.
L 'aiuta a tirarsi sú allora, l' accompagna sul letto e l'avvolge tra le lenzuola, bacia di nuovo la sua fronte, "stai bene amore?"
"Manu, fammi vedere"
E di Simone s'arrossa tutto il volto, ormai pulito, e nasconde il naso contro il collo di Manuel ch'ora lo stringe tra le braccia, "sono - sono osceno"
"Sei bellissimo. E sei tutto mio Simo', tutto solo mio".
