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Manuel s'è già avviato verso di loro quando Simone lo tira indietro per la mano, "Manu - stai fermo, resta qua".
"Ma hai sentito c'hanno detto?"
"Sì che ho sentito. Resta qua, sono troppi non c'andare".
E Manuel, voltandosi di nuovo verso il gruppo, si rende effettivamente conto di quanti siano quei ragazzi, e non vuole rischiare che Simone si faccia male.
Gli stringe più forte la mano e in quegli occhi legge tristezza estrema, e si sente anche un verme, ch'è stato lui il primo a ferire Simone a quel modo.
Sospira, allora, e s'avvia verso il lato opposto con le dita di Simone ancora intrecciate tra le sue. Ed è innegabile che l'atmosfera sia cambiata, che ormai sono entrambi tesi e Simone continua a guardarsi i piedi.
Roma intorno scintilla, ma tutta quella bellezza eterna stona con gli occhi tristi di Simone.
È tardi, ormai sono soli, i locali son chiusi, l'aria s'è fatta fresca.
Manuel tira Simone a sé, lo stringe forte, il più forte che può.
"Non te la posso regalare la sicurezza del mondo, ma ti regalo quella delle braccia mie. Te giuro che qua n'te succede niente Simo'".
