Role play.

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In camera da pranzo c'è una bustina rosa

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In camera da pranzo c'è una bustina rosa.

Un fiocco enorme, anch'esso rosa, a tenerla ben chiusa.

Indisturbata, riposa sul tavolo.

Manuel conosce bene quel tipo di busta, sa da dove viene, anche se non sa cosa aspettarsi, e la sua attenzione viene subito catturata, tanto che dimentica di togliere le scarpe.

Siede sul divano, porta la busta sulle ginocchia pronto ad aprirla, ed è allora che la porta del bagno si schiude e un dolce profumo l'avvolge, seguito dalle braccia di Simone che gli circondano il collo e le sue labbra soffici contro la sua guancia.

"Sei tornato"

"Ciao amore, cos'è questa?" chiede, agita la busta ancora chiusa.

"Una sorpresa" dice, poi, "Manuel! Le scarpe!"

"... Scusa?"

Simone sbuffa, gira attorno al divano e prende la busta tra le sue mani. È in accappatoio, i riccioletti sono bagnati.

Prende posto sulle gambe di Manuel e gli bacia il mento, poi arriccia il naso, "facciamo che ti perdono va'. Dai, apri".

Manuel esegue, e due orecchiette da gatto, ognuna di esse con fiocco e campanello, si palesano ai suoi occhi.

Manuel deglutisce, Simone strofina il naso contro la sua guancia e struscia le cosce insieme, "mi dici sempre che sembro un gattino, m'è sembrato adatto", mormora, "se guardi meglio c'è anche un collare".

Una striscia delicatissima, rosa, rivestita internamente, sofficissima al tatto, un'altra campanella giusto al centro.

Manuel sente i pantaloni stringere, la salivazione s'azzera.

"Ti piacciono?"

Manuel non risponde, si alza di botto con Simone tra le braccia, lo porta oltre la soglia della stanza da letto come fosse una sposa e lo getta sul letto.

Simone ride, l'accappatoio s'arriccia attorno alle sue cosce, s'allarga sulle spalle e Manuel non vede l'ora di riempirlo di baci, di morsi.

Preme il palmo della mano sull'inguine al di sopra dei jeans, "Vieni qua Simo', in ginocchio tra le gambe mie, così mettiamo su le orecchie e il collare, mh?"

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