✨Shower Sex

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È rosa

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È rosa.

No, non è rosa, è fuxia.

Simone sente le guance raggiungere lo stesso colore quando, scartato il pacchetto, si ritrova a fissare quel mostro circondato da spugna rosa.

Le ginocchia un po' gli tremano e ringrazia d'essere seduto ch'altrimenti, n'è sicuro, sarebbe finito in terra. E non è vergogna, né esitazione, piuttosto l'aspettativa che veloce gli riempie polmoni e stomaco e gl'affanna il respiro, " Manu? "

Casa loro è piccolina, eppure il pensiero di Manuel è volato al vetro della doccia. È stato impossibile impedirsi di comprarlo.

Sorride difronte all'evidente impazienza di Simone e gli accarezza piano i ricci, si bea della dolcezza con la quale Simone volta il capo per seguire le sue carezze.

"Amore, la fai una doccia per me?"

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Preparare Simone e trattenersi dal saltargli immediatamente addosso risulta essere più difficile del previsto.

Il piccolo si regge al lavandino, inarca la schiena, geme forte e mostra le guance arrossate, il petto nudo, gli occhi chiusi, uno spettacolo che attraverso lo specchio si offre agli occhi avidi di Manuel.

E le gambe tremano a entrambi quando tira via le dita.

Simone lo cerca, lo abbraccia, lo bacia forte.

Manuel l'accompagna alla doccia con le mani sui fianchi, lascia che l'acqua bagni entrambi e si prende il suo tempo, insapona dolcemente il corpo di Simone, gode di ogni suo gemito.

Poi, le mani tornano sui fianchi del più piccolo, lo spingono verso il vetro.

Manuel lascia che la propria erezione scivoli tra le cosce di Simone mentre l'accompagna contro il giocattolo con lentezza estenuante.

Simone quasi piange, geme con la bocca spalancata e Manuel non riesce a non passarvici la lingua, stringe più forte le dita attorno ai fianchi del più piccolo e guida le prime spinte.

Simone inarca la schiena, si lascia andare completamente, spinge indietro i fianchi finché i glutei non aderiscono completamente al vetro della doccia e un gemito più alto degli altri gli sfugge dalle labbra.

Manuel poggia la fronte contro la sua, respira contro la sua bocca, "Adesso io esco amore, ma resto qua, si? Mi metto qui fuori e ti guardo mentre ti scopi da solo, mh? Te fai guarda'?"

E Simone sta già annuendo. Manuel gli bacia il sopracciglio, esce dalla doccia che sotto le spinte di Simone comincia a tremare.

Ed è così bello.

Una delle mani di Simone vola sulle sue stesse labbra a soffocare le sue grida, l'altra s'ancora ai suoi ricci scuri e Manuel non riesce a non far scivolare una mano sulla sua stessa erezione.

E la schiena di Simone è inarcata e le cosce tremano forte, finché il piccolo non s'accascia, le braccia a sostenerne il peso con i palmi aperti contro la parete, le spinte sostituite da piccoli movimenti del bacino, il giocattolo completamente scomparso all'interno del suo corpo.

E non ci sono più grida, solo piccoli mugulii e sospiri spezzati.

Manuel resterebbe ore a guardarlo, ma Simone è stanco, esausto, a stento si regge in piedi.

Lo raggiunge allora, gli afferra i capelli per tirargli sú il volto e pizzicargli il labbro inferiore, "vieni".

C'è solo Manuel a sorreggerlo.

C'è Manuel a sollevarlo, a portarlo a letto, "il più bello del mondo, il più bello del mondo"

"Manu- Manuel"

"Shhh. Apri 'ste gambe Simo', fatti guarda'. Fatti scopa', stringimi forte".

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? :)?

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