capitolo 16

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-seje na' ncocciusa Gaia- mi disse Ciro a 5 centimetri dal mio viso. Teneva le mani ai lati della mia poltrona mentre io stavo seduta a fissarlo dritto in quegli occhi neri come la pece.

-te ricorde ca sti giochetti cummico nun funzionano- gli sussurrai scatenandogli un ghigno.

-nun molli maje eh?- mi domandò e io negai con la testa.

Avevo scatenato questa sua reazione tramite la frase "nun accetti maje e' perdere ".

Dopo aver pronunciato la frase, sul suo volto si materializzò un sorriso malizioso. Si alzò dalla sua poltrona venendomi in contro.

Si posizionò dinanzi a me e si piegò in avanti per appoggiarsi ai braccioli della mia poltrona.

Non riuscì a trattenere il contatto visivo da così vicino, mi sentivo bruciare interamente la pelle.

Mi mise due dita sotto al mento costringendomi ad alzare lo sguardo e a guardarlo dritto negli occhi neri.

-infatti ij nun perdo maje- mi sussurrò. -vedremo- gli risposi finalmente riuscendo a guardarlo negli occhi-

-Gaia! Il tempo è finito, è ora di andare!- una voce femminile, quella di Liz, accompagnata dal bussare alla porta ci distrasse dal nostro gioco di sguardi.

Lui sorrise ancora con un ghigno prima di ritornare a sedersi sulla poltrona lasciandomi andare. -ci vediamo dopo gajarella- mi disse prima che mi chiudessi la porta alle spalle.

Raggiunsi i ragazzi, erano dentro al campetto a giocare a palla. Mi avvicinai attirando l'attenzione di tutti. -ciao bellissima- disse Pino infilando la mano fuori dalla rete, Anya gli leccò tutta la mano.

-ciao belle- disse Carmine avvicinandosi. -hey Cà- dissi sorridendogli. In lontananza potei vedere Edoardo, Pirucchio e Totò confabulare qualcosa prima che pure Ciro li raggiunse.

-Chatillo dove sta?- chiesi non vedendolo. -in cella, oggi non è stato bene- rispose Carmine.

Sentivo lo sguardo e 4 consumarmi interamente mentre parlavo con il riccio difronte a me.

-picrrè, vieni cca- la voce di Edoardo attirò la mia attenzione.

Andai da loro.

-ccr è?- gli chiesi solamente. Edoardo guardò Ciro, come se si fossero letti nella mente lui si allontanò con i due.

-teng caccos e' toje me si- disse toccandomi la collana con una mano mentre l'altra stava aggrappata alla rete. 

-me la ridai ora?- chiesi. -girati- un po' titubante mi voltai, Edoardo si tolse la collana infilando le mani fuori dalla rete e passandomi la collana davanti al mio collo. 

La chiuse e poi posò nuovamente il dito sul tatuaggio.

-prossima vota ca tenghe nu permesso vieni nata vota a rurmi' da me- mi sussurrò. Quella frase mi fece attraversare la schiena da brividi. Mi voltai interrompendo il contatto che aveva con il mio collo. -si vedrà- gli sorrisi. -Edoà, lascia sta' Gaia pe nna' vota- disse il comandante avvicinandosi a noi. Io mi allontanai.

-Anya, jamme- la chiamai per andare via. -a rimman ncocciusa- mi salutò Ciro e roteai gli occhi sbuffando.

Nadai velocemente dalla direttrice poi me ne tornai a casa.

Ovviamente ero da sola come mi aveva già anticipato mia mamma.

Scrissi velocemente a Roberta.

Rory😈❤️‍🔥

AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora