capitolo 67

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In questo capitolo ci sono parti che potrebbero urtare la sensibilità dei lettori minori, tali parti verranno segnalate da 🔞🔞🔞

Tornammo a casa verso le 23 di sera, la serata migliore che io possa avere.

Chiuse la casa a chiave mentre io salivo in camera, ero stanca morta, è stato bellissimo.

Mi tolsi le scarpe e poi arrivò pure Edoardo che chiuse la porta della sua camera. Mi appoggiai alla scrivania con la schiena felicissima di oggi. -ti e piaciuta la serata?- mi chiese mettendosi davanti a me. -tantissimo- letteralmente, avevo un sorriso a 48 denti.

-sono felice- mi afferrò i fianchi, i nostri corpi si sfioravano a mala pena. Il mio stomaco potrebbe esplodere da un momento all'altro sprigionando leoni e tigri.

Io infilai le mani nei suoi capelli attorcigliando delle ciocche alle dita, mi si avvicinò fino a riuscire a sentire il suo respiro sul collo. La mia mente , come ormai ogni volta che succede, non capì più nulla, come un tasto che blocca il cervello.

Ripensai al nostro primo bacio, al pianoforte, alla nostra scommessa, a chi l'avrebbe persa, o se qualcuno l'ha già persa. 

I nostri occhi si incrociarono come due calamite, non si riuscirono più a staccare. Mi penetrava la pelle quello sguardo. In una frazione di secondo riuscì a leggere tutto il suo passato, la sofferenza, il dolore, ma anche la felicità. Non erano i soliti occhi spenti, o almeno, non come prima. La prima volta che lo vidi avevo lo sguardo spento, triste.

Chiusi gli occhi unendo le nostre labbra che combaciavano come due pezzi di puzzle. Iniziammo a baciarci come se non ci fossimo mai baciati, le nostre lingue avevano intrapreso una danza pazza.

Si spinse ancora più attaccato a me ansimai senza accorgermene. Lo sentì incurvare i lati delle labbra sotto alle mie. Sto ragazzo mi sta fottendo il cervello.

🔞🔞🔞

Improvvisamente lo sentì che mi prese per le gambe e mi sollevò facendomi sedere sulla scrivania. SI mise tra le mie gambe spingendomi verso di lui.

Senza mai staccare le nostre labbra passò la mano su tutto il corpo, sulle cosce, sul sedere, sulla schiena, sui fianchi... ovunque.

Aveva il tocco magico, quasi inesistente ma in qualche modo mi provocava i brividi ovunque.

SI abbassò iniziando a baciarmi il collo soffermandosi su alcuni punti.

Tirai indietro la testa dal piacere mentre le mie dita si muovevano tra i suoi capelli, tirandoli leggermente quanto sentì che iniziò a succhiare un lembo di pelle. 

-Edo..- sussurrai ma lui non si fermò, anzi, continuò a baciarmi il collo senza sosta.

ormai avevamo perso entrambe il controllo.

Con una mano fissa sul mio sedere che stringeva, l'altra la passò sotto la camicia, le sue dita sulla mia pancia mi fecero andare in confusione. Che diamine mi stai facendo Conte.

Arrivò fino al mio seno ancora coperto dal reggiseno stringendolo delicatamente.

Chiusi le gambe attorno al suo bacino avvicinandolo ancora di più a me. Pin piano mi tolse la camicia bianca lanciandola in un punto impreciso della stanza. 

-sicura?- mi sussurrò con il fiato corto. Annuì ansimando.

MI prese dal sedere e mi fece stendere delicatamente sul letto mettendosi sopra di me. 

Si sorresse sui gomiti mentre l'acciaio freddo della sua collana mi sfiorava il viso rendendo tutto ancora più eccitante.

Si sfilò la maglietta rivelando i suoi addominali e la bellissima tigre tatuata sul letto.

AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora