capitolo 31

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-te aggio ritte ca aggio vinciuto ij- disse Edoardo esasperato. Risi a vedere la scena.

Lui e Pirucchio stavano discutendo per chi avesse vinto a scopa.

Io ero seduta nella poltrona di Edoardo. Più precisamente in un piccolo spazio tra il bracciolo e le sue gambe, avevo la schiena appoggiata al bracciolo e le gambe distese, sopra a quelle di lui, sull'altro bracciolo.

Sono molto invasiva ammetto.

Pirucchio stava davanti a noi.

-ma cosa staij ricenne, aggio vinciuto ij- disse ancora. -Beppe, chi ha vinciuto?- chiesero all'unisono al educatore.

Lui si avvicinò scrutando le carte in tavola. -Edoà- disse lui. Il ragazzo sbattè il mazzo sul tavolo facendo un sorriso trionfante.

-ma dai- disse Pirucchio. -mi spiace frate, non mi batti.- disse Edoardo mettendo un braccio sul bracciolo alla quale ero appoggiata con la schiena.

Nella sala comune c'era aria tranquilla, tutti stavano facendo qualcosa, chi giocava a biliardino, gli giocava come noi a carte o chi parlava semplicemente.

-che ore sono?- chiesi io a Beppe. -le 17.50- rispose lui. -devi prendere l'antibiotico- mi disse il ragazzo. -ma dai, uffa- risposi arrabbiata. -dai bambina, non fare i capricci- scherzò lui accarezzandomi la guancia.

-tieni- mi porse il misurino Beppe.

-per forza?- lo guardai supplichevole. -per me potresti non prenderlo, ma con lui non credo- disse indicando con un cenno Edoardo.

-è una settimana che lo prendi senza problemi, fai pure questa volta- disse lui. DI colpo mandai giù la medicina facendo facce disgustate.

-non è così terribile- mi prese in giro Edoardo.

-te ficco nu palo a cannarone e po' verimme'- dissi io seria. -aggressiva 'a guagliona- rise lui facendomi ridere pure me.

-tornate in cella stanno arrivando le ragazze- disse Beppe facendoci alzare tutti.

Mi alzai seguita dal moro. Mi circondò le spalle con un braccio conducendomi nella nostra cella.

Mi lanciai sul letto a peso morto godendomi la sensazione della morbidezza.

Accanto a me si sdraiò il moro dagli occhi neri come la pece.

Mi mise un braccio sulla schiena stando a pancia in più. -Edo?- chiesi non sentendolo entrare. -sta da Pino- rispose lui. MI girai mettendomi a pancia in su, Ciro si avvicinò stringendomi in un abbraccio. -hai carenze d'affetto?- gli chiesi dato che non lo faceva mai.

-non posso abbracciarti? Oppure Edo diventa geluso?- mi domandò facendo spuntare sul suo volto un ghigno. -cosa mi guardi accussì- dissi. -dai, ma tutti lo hanno notato, sembrate una coppia- disse lui. -Cì, tengo nu guaglione, lo amo- dissi sbuffando.

-va bene, contenta tu- disse lui alzandosi.

-mi fai un favore?- gli chiesi e lui annuì. -mi chiami Edo, deve aiutarmi a pettere la crema sui punti- dissi mentre andavo in bagno. -va bene vado a chiamarti l'amor toje- ridacchio. -hai scassat o' cazz!- gli urlai.

Poco dopo Edoardo era in bagno affianco a me.

-eccomi, sono qua per salvarti- disse lui facendo il galantuomo. -smettila scemo- risi, mi sfilai la maglietta mentre lui si metteva la crema sul dito.

Feci grandi respiri prima di iniziare la tortura del fuoco.

-ah cazzo- sussurrai dal dolore. -resisti ancora per poco- disse lui mentre mi mancava l'aria dal male.

Aveva un tocco delicatissimo, quasi non sentivo il suo dito sulla mia pelle. Sembrava una piuma a sfiorarmi la ormai quasi cicatrice.

-ci siamo quasi- disse facendo gli ultimi centimetri del segno.

-finito- disse alzandosi e lavandosi le mani. -grazie- risposi.

Mi andai a sdraiare sul letto a pancia in giù con addosso solo il reggiseno, non potevo mettere maglie o altro finché non si fosse asciugata.

-rag.. wo, che cazzo avete fatto? Perché stai in reggiseno? E tu perché a torso nudo- disse Pino entrando con faccia scioccata. -io ho caldo, lei ha la crema per i punti- disse indicandomi.

-mh..sese, zozzoni- rispose scomparendo dietro al muro. -fanculo Pino!- gli urlai. -è ricambiato!- urlò lui a sua volta. -se lo odio- ridacchiai. -anche questo è ricambiato!- sentì ancora la sua voce provenire dalla cella- hai scassat o' cazz!- urlò Edoardo esasperato.

Scoppiammo entrambe a ridere.

-Gaia, mi ha chiamato la direttrice, ha detto che devi andare in ospedale per i punti- disse Lino.

AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora