capitolo 79

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Ero bloccata, non potevo muovermi.

Faceva freddo nel buco nero... tanto freddo.

Mi agitai, provai a dimenarmi, a urlare ma mi era tutto impossibile. Mi sentivo paralizzata.

Spalancai gli occhi di scatto.

venni accecata da una forte luce che mi obbligò a richiuderli immediatamente. Sentì uno strano odore, di medicinali e di vaniglia.

Lentamente riaprì gli occhi e davanti a me vidi solo un lettino bianco vuoto.

Sentivo i muscoli a pezzi, le ossa erano completamente inesistenti. Avevo dolori ovunque, soprattutto alla testa.

Avevo diversi tubicini infilati un po' ovunque.

La gola secca mi impediva di parlare, ma nonostante ciò ci provai.

-s..sono vi...va- riuscì a dire in un leggero sibilo.

Girai la testa a destra e vidi accanto a me una donna, aveva i capelli biondo chiaro, quasi bianco. Era appoggiata al mio letto con la testa, sembrava sfinita.

-chi...chi sei?- provai di nuovo. 

La donna alzò lentamente la testa, appena mi vide sgranò gli occhi.

-Gaia- scoppiò in un pianto disperato. Sembrava felice. Mi guardò, aveva gli occhi spenti, stanchi, ma sembrava che vedendomi gli si erano riaccesi.

Poi la riconobbi. -mamma- sussurrai, una lacrima solcò il mio viso.

Lei mi afferrò la mano stringendola. -ti sei svegliata- me la baciò, le labbra erano molto ruvide e secche.

In pochi istanti dalla porta sbucarono due infermiere.

-Signorina Esposito- sembravano stupiti pure loro. La prima era castana. -si è svegliata!- urlò fuori dal corridoio.

Subito accorse un medico, era molto più professionale, appena mi vide anche lui sembrava scioccato.

-ben svegliata- disse avvicinandosi. -quanto... quanto ho dormito- domandai in un sussurro. -ora ti facciamo dei controlli, poi ti spiegheremo tutto- trasportò il mio letto fuori e mi condussero in altre stanze.

Molti infermieri del corridoio era allibiti a vedermi, che cosa mi è successo?

Per diverso tempo mi fecero analisi e controlli e mi riportarono finalmente in stanza.

Dentro la stanza c'erano loro due. Erano cresciuti molto.

-Amore mio- Riccardo mi si avvicinò, si sedette a lato del lettino e mi donò un suo delicato bacio sulla fronte.

Francesco fece lo stesso. Sorrisi, erano diventati ancora più belli.

-da quanto sono qua- domandai provando a mettermi seduta ma un incredibile dolore al fianco mi travolse.

All' improvviso rividi le scene.

-e ora salutate la vostra piccolina- stava per premere il grilletto. Ero pronta.

Improvvisamente venni scaraventata indietro. Due possenti braccia mi tirarono via, sentì il fianco morirmi, una pallottola mi si conficcò poco sopra l'anca. 

Il corpo del ragazzo mi avvolse completamente per proteggermi, un braccio lo stringeva attorno a me e l'altro non sapevo dove era.

Sentì solo colpi di pistola, versi di dolore e botti su botti.

Il ragazzo sopra di me ordinò qualcosa di indecifrabile. Quella voce...

Fece cadere la pistola e mi coprì completamente con se stesso. -resisti piccrè- mi sussurrò. Mi sentivo morire. 

Mi abbandonai. Mollai tutto e caddi a terra vedendo tutto nero, non sentendo più nulla.

-ferma... ti hanno tolto la pallottola ma ha lasciato un enorme ferita- disse Riccardo. -spiegatemi- gli ordinai.

-Sei stata in stato vegetativo- mi disse il medico. -cioè? E per quanto?- domandai non capendo. -lo stato vegetativo, detto in poche, è la seconda fase del coma. Sei stata così per 4 anni- il mondo mi cadde addosso. 4 anni....

-come è possibile- chiesi impanicata. Ho dormito per 4 anni...

-non lo abbiamo ancora capito ci spiace- il medico uscì dalla stanza. Cadde il silenzio.

-quindi io ho 21 anni adesso- ero completamente confusa...

-esatto amore- la mamma mi posò una mano sul braccio per rassicurarmi. -guarda il lato positivo, hai scontato la pena- ridacchiò Francesco, risi pure io, quel poco per non farmi esplodere il fianco.

-pensavamo che non saresti riuscita a sopravvivere- disse Riccardo malinconico.

Sospirai.

-ho visito papà- passai lo sguardo da uno all'altra, erano ancora più allibiti di prima. -non mi ricordo cosa mi diceva, mi ricordo solo che ero in paradiso, poi si è polverizzato e io sono caduta nel vuoto- annunciai.

cercai di dimenticare tutto. 

L'importante è che ora sono viva....



AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora