capitolo 59

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Sono passate diverse settimane ormai.

Io ed Edoardo siamo sempre più vicini, adoro quando stiamo insieme, solo noi due. Amo i suoi baci, amo quando canta insieme a me mentre suono il piano. Amo quando ci coccoliamo. Amo tutto di lui. Continua a ripetermi che lascerà Carmela e sono sempre più convinta che preferisca me a lei.

Mi sa proprio che sto perdendo la scommessa.

Con i ragazzi non poteva andare meglio, Ciro è diventato un terzo fratello ormai, Pino è il mio compagno di gossip, Totò è il mio giullare privato, Carmine sta diventando sempre più importante e fondamentale, parliamo spesso di Nina, soprattutto mi ripete le bellissime sensazione di quando ha avuto il permesso ed è tornato a vederla. Cardio è il mio compagno di canto ormai, cantiamo sempre insieme.

Poi c'è Ares. Non ci ho ancora mai parlato, Edoardo e Ciro ci fanno tenere le distanze e non so bene il perché, non vogliono che stia da sola, almeno con una persona accanto. Ogni volta che prova a parlarmi loro lo fermano, e da un certo punto di vista li ringrazio, mi fa un po' paura quel ragazzo.



-no dai però così ci sta, l'acuto è ottimo- scrissi velocemente sul foglio delle parole che solo io potevo capire. 

Io e Cardio eravamo in sala a provare una nuova canzone, Ipernova, di Mr. Rain.

-devo accentuare solo il finale e poi è perfetta- disse appoggiandosi al pianoforte.

-riproviamo?- domandai io. -no ti prego, sono distrutto- rise lui lasciandosi cadere le braccia sui fianchi. D'altronde è 1 ora e mezza che proviamo.

Risi piegando il foglio e mettendomelo in tasca.

La porta della sala si aprì rivelando la sorridente faccia del Comandante. -ragazzi, andiamo- ci invitò ad uscire e noi lo seguimmo.

Raggiungemmo i ragazzi nel campetto nella quale giocavano a calcio.

Mi sedetti in disparte accanto a Totò mentre gli altri giocavano.

-com'è andata?- mi chiese lui. -bene, è divertente provare con Cardio- mi faceva sempre morire di risate quando provava a fare la voce bassa oppure a fare i super acuti, sembrava una bambina che urlava.

-prima Ares chiedeva continuamente di te- si avvicinò al mio orecchio per non farlo sentire. La mia faccia divenne notevolmente confusa. -ma che vuole? Non so nemmeno chi sia- dissi cercando di farmi scorrere questo pensiero addosso.

-non lo so, ma anche secondo me non quadra qualcosa- disse lui.

-vabbè pensando alle cose serie- entusiasta mi sedetti a gambe incrociate rivolta verso il ragazzo. -spara, chi ti piace- amavo troppo questo genere di gossip. Lui alzò le sopracciglia prima di esclamare per la centesima volta la stessa frase. -nessuno, lo sai- -dai non ci credo, ci sarà qualcuno che ti piace- insistetti. -no Gaia, non mi piace nessuna ragazza- si appoggiò alla rete esasperato. -mh...va bene, fingo di crederci- risi facendo ridere poi lui. 

-invece te? Come va con il Conte?- mi domandò dandomi una gomitata leggera. Puntai gli occhi addosso al ragazzo interessato sorridendo automaticamente. -Totò, penso che mi piaccia, tanto tanto- dissi. -pensi? Ciù Ciù, vi mangiate con gli occhi ogni volta, siete stra cotti l'uno dell'altra- disse. Sorrisi ancora di più. -tu dici?- -io dico cara mia. Madonna sei così ingenua? Edoardo è cambiato da quando ci sei te, il suo sorriso appena ti guarda è paragonabile a un cucciolo di cane che vede la propria mamma- seriamente? E se si stesse innamorando di me.

Guardai il ragazzo dritto negli occhi, era convinto di quello che diceva e lo spero che fosse vero.

Poi tutto accadde in un minuto, ci voltammo entrambe verso il campetto.

Edoardo stava a terra con sopra il moro dagli occhi color ghiaccio, provava a colpirlo in volto ma lui si parava con le braccia impedendoglielo.

-Edo!- mi alzai di scatto correndo verso i due che non smettevano di dimenarsi dalla presa dell'altro.

Gli altri provavano a dividerli ma era tutto inutile. 

-Beppe!- Pirucchio urlò verso i due uomini che stavano già correndo nella nostra direzione. 

-Ares!- i due riuscirono a togliere da Edoardo il ragazzo, si pulì il labbro con la mano lasciandosi una riga di sangue sul mento. Il moro l'aveva colpito per provare a toglierlo di dosso.

Fortunatamente si alzò subito e mentre il ragazzo veniva portato via io mi assicurai che l'altro stesse bene.

-tutto ok?- chiesi analizzando il suo viso che fortunatamente non aveva segni se non un po' di sangue dal naso.

-si, tranquilla- provò a rassicurarmi ma ero comunque agitata, e se ci avesse riprovato?

-mh.. sicuro?- domandai ancora pulendogli via il sangue con il dito. -si piccrè, sto bene- mi sorrise accarezzandomi la guancia.




AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora