Lino ci svegliò molto più presto del solito. Oggi saremo dovuti andare in barca come promesso. -dai alzatevi o vi faccio alzare io- disse Edoardo iniziando a fare casino pur di metterci in piedi. -Ciro! Spegnilo!- ordinai al ragazzo mettendo la testa sotto al cuscino ma che, nel giro di mezzo secondo, mi venne tolto.
-non ti sopporto- sbuffai, mi degnai di guardare quel essere vivente che mi tormentava già di prima mattina. Mi decisi ad alzarmi, presi le cose che avevo preparato la sera precedente e andai in bagno a cambiarmi.
Mi misi un costume blu ti Tommy Hilfiger, la parte sopra aveva un elastico con il marchio che si incrociava sul davanti e la parte sotto era simile alle mutande di victoria secret.
Uscì dal bagno per prendere qualcosa da mettere sopra e trovai i due ragazzi imbambolati a fissarmi.
-tutt' apposte?- chiesi divertita. -mh?- disse Edoardo risvegliandosi dal suo stato di trans. -aggio ritte, tutt' apposte?- ripetei ancora più divertita. -assolutamente si- disse Edoardo tirando uno schiaffo sulla spalla a Ciro. Lui si coprì la bocca con la mano e sussurrò qualcosa con le parole "ti uccido" senza poi capire il continuo. -va bene frate, non tocco ne guardo- disse Ciro alzando le mani in segno di difesa.
Misi dei pantaloncini dell'Adidas fino a poco sopra il ginocchio e un top bianco.
Rubai una felpa a Edoardo, nera con la cerniera e andammo in mensa a fare colazione.
-come sei raggiante oggi zucchero filato- disse Totò facendo spazio al tavolo. -grazie scemo- ridacchiai mettendomi accanto a lui. Oggi l'aria era molto amichevole, tutti parlavamo e ridevamo.
Mangiai qualcosa velocemente e poi uscimmo salendo sul furgoncino messo a disposizione dal istituto.
-che bello- dissi guardando l'alba dal finestrino. Era davvero presto, infatti non c'era anima viva in giro.
Il tragitto durò circa 20 minuti, poi scendemmo su un piccolo porto. La barca davanti a noi era abbastanza grande, c'era la cabina del comandante e tutt'attorno uno spazio enorme dove poter prendere il sole rilassarsi. Ai lati ci stava una specie di panca con dei cuscini dove sedersi.
-prego- disse il comandante facendoci salire uno alla volta.
-la parte davanti è mia!- dissi lanciandomi sulla punta della nave. Mi aggrappai alla ringhiera osservando il mare, oggi era molto calmo, abbiamo fatto bene a uscire oggi.
Una volta saliti tutti la barca partì dirigendosi verso il centro del mare.
-Gaia, vieni a giocare?- domandò Pirucchio indicando le carte. -dobbiamo finire il torneo- disse Edoardo. -va bene, scontro vincente, Sannino vs Conte- mi avvicinai ridendo. Edoardo mi fece sedere tra le sue gambe, appoggiai la schiena a lui e mi mise le braccia attorno ai fianchi.
La partita cominciò tra scleri e risate varie. Naturalmente stava vincendo Conte, a carte era imbattibile.
-butta questa- gli indicai una carta e lui la mise per terra. Poi la mise Sannino. Andarono avanti così, ogni tanto consigliavo qualcosa al ragazzo e facevamo punti.
-23 a 17 Pirucchio, anche sta volta porto a casa la vittoria- disse vantandosi Edoardo. Appoggiò il mento sulla mia spalla ridendo in faccia al ragazzo davanti.
-avevi lei che ti aiutava, non vale- disse -anche se sta partita avessi vinto te non recuperavi tanto eh- lo prese in giro ancora, lui sbuffò prima di scoppiare a ridere.
-Edo, Gaia, Pirù!- Ciro urlò i nostri nomi indicandoci con la testa il mare. Subito capimmo e iniziammo a svestirci. -no ragazzi, non in acqua!- Beppe provò a fermarci ma noi ci lanciammo a peso morto in mezzo al mare.
Appena riemergemmo Beppe e il comandante ci stavano guardando divertiti. -Perché non venite anche voi?- gli propose Totò. -dai risalite- restammo ancora per un po' in acqua a schizzarci e fare gli stupidi prima di salire sulle scalette e metterci al sole ad asciugarci.
Eravamo tutti vicini sopra un tappeto di asciugamani. Li avevamo uniti tutti per stare vicini.
-quella assomiglia a un albero- disse Pino indicando una nuvola in cielo. -a me sembra più un cane- disse Pirucchio. -quella invece sembra una di quelle cose per andare nello spazio- disse Edoardo indicandone un altra.
Eravamo vicini, più precisamente io i piedi da una parte e lui dall'altra, tenevo la testa appoggiata alla sua spalla e lui la testa appoggiata alla mia. -navicella Edoà- lo corressi ridendo. -si vabbuo chella cosa llà- rise pure lui. Girai lo sguardo verso di lui ritrovandomelo a pochi centimetri di distanza. I suoi occhi, avevano qualcosa che mi attirava magicamente. Sarà quel verde particolare.
Sorrisi e lui ricambiò.
-ma Gaia, questo tatuaggio?- mi domandò Ciro sfiorandomi l'anca.
Avevo nascosto quel disegno dall'inizio, ma ora era inevitabile che si vedesse.
-l'ho fatto a 15 anni- dissi. Il ragazzo al mio fianco alzò la testa per osservarlo e poi la riportò dove prima.
-Una tigre come quella di Edo- sottolineò Pino.
Vero, non ci avevo fatto caso.
-siete fatti l'uno per l'altra- scherzò Ciro ridendo e facendo ridere gli altri. Probabilmente arrossì un po'.
-però hanno ragione- mi sussurrò all'orecchio. Mi girai per guardarlo e aveva il solito ghigno sul volto. Alzai le sopracciglia e ritornai a guardare le nuvole.
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AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}
FanfictionGaia è una ragazza è una ragazza di 16 anni che si troverà a fare un esperienza mai aspettata, fare delle ripetizioni ai ragazzi del carcere minorile di Nisida.