capitolo 44

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-Gaia! Muoviti dobbiamo andare!- Francesco mi chiamò per la terza volta. -Arrivo! Un attimo che non trovo una cosa!- cercai sotto al letto dove l'avevo lasciata poco prima. -dove cazzo è- mi dissi da sola. Non l'avevano trovata, non sono mai entrati in camera mia sta mattina.

Poi finalmente trovai il sacchetto, era sopra la coperta di Anya. -cagnolona birichina- risi, mi infilai il sacchetto nel reggiseno e scesi.

-ci sei?- mi domandò Francesco. -si- -vieni qua- Riccardo mi abbracciò alle spalle. MI voltai e lo strinsi il più possibile. -mi mancherai tesoro- disse poi mentre abbracciavo la mamma.

Salutai anche Anya e poi salimmo in macchina e poi partimmo verso l'IPM. E se avrebbero scoperto la droga? No dai...

il viaggio sembrava durare ore e ore, non arrivavamo più al carcere, speravo con tutto il cuore che le guardie non l'avrebbero trovata.

-eccoci, ci vediamo piccola mia- Francesco mi lasciò un bacio sulla guancia dopo aver fermato la macchina proprio davanti a due guardie posizionate fuori dal carcere.

Scesi e le guardie mi si accollarono manco cozze accompagnandomi dentro al cancello.

Subito mi saltarono addosso per i controlli toccandomi ovunque. Stai calma o capiranno. Respirai silenziosamente restando immobile. Avevo ansia ma non devo farlo vedere. -ok comandate, è libera- disse la guardia lasciandomi alle mani di Massimo.

-grazie Gennà- gli sorrise lui. -bene Gaia, ti riporto dai ragazzi. Com'è andato questo permesso?- mi domandò mentre mi conduceva al campetto. -bene dai- sisi proprio bene. Ho litigato con mio fratello, il mio ex mi voleva picchiare e sono andata in un posto illegale portando tra le tette della droga.

-Ragazzi- il comandante richiamò l'attenzione di loro che stavano giocando a calcio.

-Piccrè- Edoardo mi venne incontro. -hey- lo salutai semplicemente. Ero abbastanza delusa... -tutto bene?- mi domandò. -si, si va tutto bene- lo abbracciai leggermente prima di saltare tra le braccia di Pino. -come è andata?- mi domandò lui. -bene, Anya era felicissima di rivedermi- sorrisi al idea del mio cane. -sono felice-

-che hai fatto di bello?- chiese ancora. -nulla di particolare, sono stata con la mia famiglia e sono passata da Nina- dissi sedendomi a terra con la schiena appoggiata alla ringhiera. -perché da Nina?- mi domandò non capendo. -me lo ha chiesto Cà- scrollai le spalle. -ma Chiatillo e Pirucchio?- chiesi non vedendoli. -hanno avuto il permesso sta mattina- rispose lui.

Parlammo un bel po' di tutto, poi la mia attenzione fu richiamata da moro dagli occhi neri.

-Gajarella, vieni ccà- disse. Andai da lui che si era posizionato sullo schienale di una panchina in un angolo insieme ad Edoardo che stava seduto accanto a lui.

-dimmi boss- dissi parandomi davanti a lui. -me sape ca frate mij te tene rate coccose da darmi- disse lui. Annuì, mi guardai attorno ed estrassi dal reggiseno il sacchetto dandoglielo di nascosto. Fingemmo di stringerci la mano per non farlo vedere. -nun malemente comme posto a' ro' nascondere 'e ccose- disse Edoardo guardandomi maliziosamente. Cercai di evitare quel contatto visivo prima di diventare color sangue.

-bene, ti ha portato lì?- si riferiva al posto illegale. -si- risposi sedendomi con loro. -dove?- domandò Edoardo non capendo. -alla Tavolata di Rocco- rispose Ciro. Il moro sgranò gli occhi. -che cazzo ci facevi tu lì?- mi domandò brusco. -mi ci ha portato Pietro- scrollai le spalle. -Edoà calmo, non l'hanno toccata- lo tranquillizzò l'altro moro posandogli la mano sul braccio.

nel tardo pomeriggio rientrammo nelle celle che Lino ci lasciò aperte per vagare tra una e l'altra. Ovviamente stava lì a sorvegliarci.

-Gaia, vieni!- Carmine mi chiamò dalla sua cella. Entrai e lo trovai seduto sul suo letto. Mi invitò ad andare accanto a lui e feci come mi aveva chiesto.

-allora? Sei andata da Nina e Futura?- mi chiese. -si- gli sorrisi e il suo volto si illuminò. -come stanno?- -stanno benissimo, Futura è una bambina bellissima e Nina è super gentile. le adoro entrambe- mi sono trovata davvero bene quel giorno con loro due. -sapevo che vi sareste adorate a vicenda- i suoi occhi parlavano da soli. -mi ha dato questa- gli porsi la busta marrone che aprì senza esitare. Al suo interno ci stavano 3 foto, una di Futura, era sdraiata nella sua culla e rideva come una pazza, l'altra ritraeva Nina e Carmine che si baciavano in riva al mare, si tenevano la mano e sorridevano con le labbra incollate. mentre la terza era di loro tre, seduti su un prato, in mezzo ai due ci stava la bimba  giocavano insieme mentre ridevano. Poi lesse la lettera che gli aveva scritto ad alta voce. -Ciao Amore, volevo solo farti sapere che noi stiamo bene. Non so quando ti arriverà questa lettera ma ho voluto darti un po' di foto, così almeno ci terrai vicino a te. Manchi a tutte due, ogni giorno parlo a Futura di te e ogni volta che sente il tuo nome o la parola "papà" impazzisce di gioia. Spero che riusciremo a vederti presto. Ti amo, dalla tua Nina e dalla tua Futura<3-

Vidi che dai suoi occhi scesero delle lacrime di gioia mentre non smetteva di sorridere.

-grazie Gaia- mi strinse tra le sue braccia e ricambiai senza esitare. -figurati, mi ha fatto piacere conoscere Nina-

Lo aiutai ad appendere le foto al muro e poi le guardammo attentamente, lui baciò la foto di Futura e poi ritornai nella mia cella.

Edoardo stava a petto nudo appoggiato con i gomiti al davanzale della finestra mentre si fumava tranquillamente una sigaretta.


AMORE PROIBITO {Edoardo Conte}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora