14. Dolci risvegli.

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I raggi del sole invadono la stanza fino ad arrivare nella mia direzione. Mi sveglio di soprassalto con un mal di testa terribile, poi mi guardo intorno e noto che non sono nella solita camera, anzi, è molto diversa.

Strofino gli occhi: sarà la mia immaginazione? Mi spavento quando sento qualcuno che si muove accanto a me. Lancio un gridolino do spavento e, quando giro la testa, mi accorgo che c'è anche Brian il quale dorme ancora e mi copro la bocca con le mani: non l'ho svegliato.

Ma, un momento...perchè mi trovo qui?
Cerco di riportare i miei pensieri a ieri sera e comincio a ricordare, come se avessi fatto un sogno. Quel ragazzo che non conoscevo, la scommessa, la vodka, Brian che mi salva e mi porta non so dove mentre io dormo.

Oh, anche tutto il resto della notte passata a vomitare nel suo bagno, così mi sento terribilmente in colpa: riesco a rammentare la mano sulla mia fronte, i suoi occhi stanchi ed assonnati mentre vomitavo di tutto.

Lo guardo e sorrido alla meraviglia che mi ritrovo davanti: deve essere così stanco mentre io, stranamente, sono così piena d'energia. Forse l'alcol di ieri non l'ho smaltito ancora del tutto.

Mi alzo cercando di non fare rumore e mi dirigo in cucina: voglio preparargli il pranzo e portarglielo in camera come in un hotel, devo ringraziarlo in qualche modo dopo tutto quello che ha fatto per me, così prendo un vassoio e preparo due toast con la mia amata Nutella, come bevanda un bicchiere di latte per me e uno di caffè per lui.

Quando finalmente ho finito, entro in camera sua. Appoggio il vassoio sul comodino e lo guardo ancora mentre dorme, però sono già le nove e mezza, dovrebbe svegliarsi. Un secondo, le nove e mezza? Ma io devo andare a scuola, oggi è mercoledì! Sto per allarmarmi quando Brian si sveglia. Scaccio tutto via, lo guardo e gli sorrido.

"Buongiorno." Gli sorrido cordialmente.

"Giorno, combina guai." Ha la voce roca e si strofina gli occhi con le dita, ma accenna un sorriso per via del soprannome che mi ha affibbiato. "Come stai? Smaltito la sbornia o devi vomitare ancora?" Domanda con sarcasmo, mentre gli tiro un cuscino in faccia, scherzando.

"Mi fa male un po' la testa, ma ora mi passa. E poi non mi prendere in giro, non è colpa mia se ho bevuto tanto." Gli rinfaccio, mettendo le braccia conserte.

Si mette a sedere e mi tira anche lui una cuscinata sulle gambe. "Uno a zero per te." Acconsente, mentre gli faccio la linguaccia e sorrido soddisfatta. "Ti ho fatto una cosa per ringraziarti." Gli dico poi.

"Cosa?" Domanda, confuso.

"Ecco, buon appetito. Lo so che dovevo chiederti il permesso di usare la cucina, ma non potevo svegliarti e rovinarti la sorpresa, l'ho fatto per ringraziarti." Gli spiego, mostrandogli il vassoio.

"Stai tranquilla, grazie mille, e poi non devi ringraziarmi di nulla. Ora, però, tocca a me." Mi fa un sorrisetto che non promette niente di buono e mi ritraggo d'istinto.

"Che-" Non mi fa terminare di parlare che mi prende per i fianchi e mi mette a cavalconi su di lui. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. La giornata non poteva andare meglio.

È un bacio così bello, così bisognoso, così pieno di passione da lasciarci senza fiato. Fa scorrere una mano su e giù dalla mia spalla, poi passa sulla mia coscia, la porta all'altezza del suo fianco e sento una strana senzazione alla pancia, una che non ho mai provato prima.

Gli scompiglio i capelli e mi avvinghio di più a lui, mettendo l'altra mano sul suo petto, mentre mi tira più sù.

Si stacca e mi guarda negli occhi, poi riprende la mia mano e la fa scorrere sui suoi addominali, coperti dalla maglietta.

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now