32. Stare lontani.

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"Quindi saresti in pericolo..." Insinua la mia amica dopo che le ho raccontato l'accaduto di ieri. "Sta' lontana da lui!" Mi ordina, puntandomi il dito contro.

"Non preoccuparti, Betty. Voglio solo capire perché sono in pericolo e da chi." Sussurro, liquidando il tutto.

"Ma non sai in che guaio ti stai cacciando, lascialo perdere. Devi capire che tutto questo non è un film, è la vita reale. Se ti succede qualcosa non me lo perdonerei mai." Mi dice preoccupata.

Le sorrido. "Sta' tranquilla, me la caverò. E tu," affermo puntandole il dito contro, come prima ha fatto lei con me, "mi aiuterai."

"Non mettermi in mezzo, non ci provare proprio. Se vuoi fare una cosa buona, utile e soprattutto da persona normale, stanne fuori. Okay?" Mi chiede -anzi, mi prega-, con le mani unite.

"Ma tu sei la mia migliore amica!" Mi dondolo sui talloni e cerco di fare l'espressione più triste e carina che abbia mai fatto. Sempre se le abbia mai fatte di espressioni come queste, in passato.

"Non ci provare, non ti aiuterò." Esclama, scuotendo la testa ripetutamente.

"Va bene, vuol dire che se scoprirò qualcos'altro, non te lo dirò. Neanche se mi pregherai in ginocchio. A dopo, amica." Dico l'ultima parola a denti stretti mentre mi allontano da lei.

Mi trovo finalmente a scuola dopo due lunghi mesi, anche se non la immaginavo così. È molto grande e, mentre cammino tra i corridoi, passo accanto ad un mondo di armadietti.

Un momento! Ed ora, come ricorderò l'ordinazione del mio? Come farò a sapere dove sia, prima di tutto? E come farò a conoscere le mie lezioni?

Dovrò chiedere ai professori o a qualcuno che sappia tutto della sottoscritta.

Alcuni ragazzi e ragazze sono venuti da me per darmi il benvenuto, anche se non li conosco per niente. Forse, prima sì. Intanto, mi dirigo da Freddie.

"Ehi." Mi saluta quest'ultimo, abbracciandomi. "Ehi!" Rispondo, ricambiando il suo gesto. Da lontano vedo Brian che a sua volta guarda me. Stringe i pugni e si gira mentre continuo a fissare dalla sua direzione, come se ci fosse solo lui, qui dentro.

"Ti sei incantata?" Mi domanda il mio amico, ridacchiando e passandomi una mano davanti al viso.

"Eh?" Torno alla realtà, poi scuoto la testa e sbatto ripetutamente le palpebre per riprendermi dallo stato di trance.

Annuisce tra sé e sé, continuando a sghingazzare. "Sì, ti sei incantata." Afferma al mio posto.

"Non è vero." Nego, scostandomi da lui. "È che stavo-"

"Guardando qualcuno? Me ne ero accorto." Continua al mio posto. "Cambiando discorso, con la cassetta com'è andata?" Mi chiede.

"Era un ricordo, la cassetta esiste." Abbozzo un sorriso.

"Davvero? Che bello!" Sorride. "Sapevo che, pian piano, avresti ricordato tutto."

"Non esagerare", lo blocco "ho solo ricordato una piccola parte del mio passato, non tutto." Imito con le mani qualcosa di grande.

"Beh, è lo stesso un bel passo avanti!" Incrocia le braccia al petto e annuisce da solo.

"Se lo dici tu." Sbuffo.

"Jackie, che bello riaverti tra noi!" Ci interrompe Mike.

"Uhm, io vi lascio..." Dice Freddie, andandosene.

"Ehi, Mike." Lo saluto con un gesto del capo. "Allora? Come stai?" Mi chiede con un sorriso beffardo.

"Oh, benissimo." Esclamo. "Più o meno." sussurro dopo, senza farmi sentire.

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now