41. Portami con te.

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//Ho cambiato idea, Brian è interpretato da Francisco Lachowski (che credo sia quello della foto), spero che per voi vada bene! Buona letturaa❤//

"Allora, va meglio?" Mi chiede dopo avermi passato il disinfettante sulla parte del collo. Siamo nella sua camera, seduti sul letto e lui mi ha appena curata.

"Brian, era un piccolo morso. Non si può curare! Sei così buffo e dolce quando esageri!" Non riesco a resistere e ridacchio: è così preoccupato per un piccolo livido, figuriamoci se venivo picchiata!

"Innocuo? Ma se era violaceo..." Fa il finto offeso e gli accarezzo la guancia.

"Sì, e magari rischiavo anche di avvelenarmi perché una malattia simile al veleno che si trova nella saliva di Billy, attraverso il suo succhiotto o quello che è, mi sarebbe arrivato al cuore e sarei morta." Scherzo, ma lui rimane serio e arrabbiato.

Vedendo che non reagisce mi siedo sulle sue gambe, facendo scontrare i nostri bacini, poi gli do un bacio a stampo. "Ehi!" Lo costringo a guardarmi negli occhi ma non lo fa. "Dai, ridi un po'!" Lo incito, sorridendogli.

Quando finalmente entro nel suo campo visivo, è serio. Troppo. "Non sopporto che abbia cercato di toccarti." Sospira. "Che ti abbia fatto...quello." Indica il mio collo e passo la mano su di esso per istinto, facendolo innervosire di più.

"Sei arrivato in tempo, Brian. Mi hai salvata." Lo rassicuro.

"No, non proprio." Scuote il capo. "Io non mi sono mai permesso di farti un succhiotto, ma volevo essere il primo, perché so che nessuno l'aveva fatto, ecco..." Ammette in imbarazzo, passandosi una mano sulla testa. "E poi, se ti avesse toccata, se ti avesse fatto qualcosa e non fossi davvero arrivato in tempo...non so cosa gli avrei combinato."

"Quindi sei geloso." Lo stuzzico, con un ghigno in volto.

"Hai sentito la seconda parte?" Domanda, sbuffando.

"Quello lo sapevo già, come sapevo che l'avresti ucciso se mi avrebbe fatto...beh, quello che doveva farmi."

"Bene." Sospira.

"Allora, lo ammetti che sei geloso?" Gli chiedo ancora.

"No! Essere gelosi è l'ultimo dei miei problemi, in questo momento." Sbotta, senza guardarmi negli occhi.

"Perché ti costa tanto dire la verità? Se non sbaglio, eri tu colui che voleva farmi un succhiotto per primo e che quando guarda quello che mi fatto quello psicopatico, si arrabbia." Continuo a girare il coltello nella piaga.

Dopo un po' di tempo, risponde con le braccia alzate: "Okay, okay. Sono geloso, contenta? Ma anche preoccupato." Mi prende il viso tra le mani e mi scocca un bacio sulla fronte.

"Scusa, per colpa mia hai lasciato tutti i tuoi impegni per venire da me." Gli sussurro una volta che mi trovo nelle sue braccia.

"Ma sei pazza? Per te questo ed altro. Sei più importante tu." Mi sorride accarezzando con i pollici le mie guance, come avevo fatto prima io a lui.

Ricambio la sua espressione. "Ma come hai fatto a rintracciarmi? Non ti avevo scritto dove ero." Gli chiedo poi, incuriosita.

"Ho chiesto alla polizia di rintracciare il messaggio e far capire dov'eri grazie a ciò che mi hai mandato, per questo sono venuti con me. Oh, questo deve essere tuo." Estrae un cellulare dalla sua tasca e me lo porge. "Prima di mettere Billy in macchina l'hanno liberato di tutti i suoi averi. Quando mi sono accorto che quel telefono era tuo, sono andato e l'ho ripreso, ma poi ho dimenticato di dirtelo. Ecco perché mi sono allontanato, prima."

Prendo l'oggetto e gli sorrido: infatti ricordo che, prima di andarcene, la polizia si è fermata ancora e Brian era andato verso di loro.

"Grazie mille." Lo poggio sulla scrivania, poi torno a sedermi su di lui.

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now