57. Tu lo sapevi?

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"Mamma, ciao." Rientro in casa con i fogli dei risultati in mano, facendo finta di essere impaurita. Che poi, da una parte, ho paura per davvero.

"Oh, ti sei presa la briga di tornare. Ne hai avuto di coraggio." La sento urlare praticamente infuriata.

Vado verso di lei e tengo le mani dietro la schiena. Mi guarda negli occhi e percepisco la delusione. "Devo dirti una cosa." Le dico mostrandole le carte ma senza farle leggere.

Non so come dirglielo e faccio una strana smorfia. "C-cosa mi devi dire?" Mi chiede, impaurita. Perché fa così?

"Non so da dove iniziare. È una cosa molto delicata, mamma." Ammetto in tono serio e lei degludisce.

"Che hai combinato?" Mi fulmina con lo sguardo e incrocia le braccia al petto.

Mi guardo intorno, poi scrollo le spalle. "Niente."

"Cosa sono quelli?" Domanda ancora, indicando i fogli.

"Ecco, magari dovresti leggerli tu per capire, non riesco a dirtelo a parole." Osservo dalla finestra Freddie e gli altri che mi guardano confusi.

Li faccio segno di aspettare e quando mia madre si gira verso di me per prendere i risultati, loro abbassano la testa per nascondersi e mi viene da ridere.

"Ho paura. Dimmelo prima tu, Jacklyn." Mi dice con la stessa espressione severa e preoccupata allo stesso tempo che aveva prima.

E allora decido di chiederglielo. "Gli occhi non ce li hai? E poi cosa pensi che sia?"

"Sei incinta?" Mi chiede. Divento rossa d'imbarazzo e scuoto la testa ripetutamente.

"Cosa? No! Certo che no! Leggi questi benedetti fogli e basta." Le ordino, alzando la voce. Ecco perché mi guardava in modo strano! Lei fa un sospiro di sollievo ed esegue i miei comandi.

Osservo gli occhi di Mandy fare avanti e indietro velocemente: il suo sguardo, da curioso, diventa prima confuso, poi un'altra espressione che non riesco ad identificare.

Le trema il foglio dalla mano. "H-hai trovato tuo fratello?" Sussurra con una voce flebile e spezzata da un quasi-pianto. Alza finalmente lo sguardo: ha gli occhi lucidi.

"Sì. È Freddie. Non sei contenta? Abbiamo fatto questo test qualche settimana fa ed oggi ci hanno dato i risultati...volevo farti una sorpresa, per questo non vi ho mai detto niente. A proposito, papà dov'è?" Le chiedo sorridendo e sentendomi un po' a disagio.

"Mi cercavi?" Ecco Michael che sbuca dal bagno. Appena arrivato vicino a noi, mette un braccio attorno le spalle di mia madre e guarda i fogli.

"Che succede?" Le chiede, notando le nostre espressioni.

Lei tira su col naso. "Leggi." Ordina con un filo di voce, asciugandosi una lacrima.

Ripete lo stesso gesto compiuto da lei con gli occhi e, quando ha finito, rimangono fissi su di esso. "Allora? Dite qualcosa!" Li incalzo.

Faccio segno di entrare ai ragazzi dietro alla finestra e Freddie si mette vicino a me, guardando i nostri genitori piangere. Sì, perché anche mio padre sta piangendo.

"Non so cosa dire..." Ammette mio fratello e, dopo aver sentito la sua voce mamma e papà lo guardano, asciugandosi le lacrime. Lo spingo verso di loro e quest'ultimo allarga le braccia. I due vanno verso Freddie e lo stringono.

"Non ci posso credere...tu sei nostro figlio, il figlio che hanno rapito!" Riesce a dire mia madre tra i singhiozzi.

"Rapito?" Freddie si allontana da loro e li guarda confuso, così i miei gli spiegano tutta la storia che tempo fa avevano raccontato a me.

Ho bisogno di te. [#1]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora