39. Sei solo mia.

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"Allora, cosa vuoi fare?" Mi sorride Brian, stiracchiandosi sul suo letto. Mette le mani dietro la testa e guarda il soffitto, pensando, secondo me, a qualcosa che potremmo fare senza annoiarci.

"Parlare con Jerry." Ripeto puntando il mio sguardo sul suo, in tono serio. Voglio chiarire e capire, soprattutto, il perché del suo strano comportamento.

"Ancora? Ti ho detto che resti qui." Mi ordina, mettendosi a sedere e lanciandomi un'occhiataccia.

"Il fatto che stiamo insieme non significa che tu debba comandarmi, hai capito?" Lo sgrido e incrocio le braccia al petto, mantenendo la schiena dritta. Spero che, se mi metto in questa posizione di rimprovero, riesca a convincerlo.

"Già lo dimenticavo, sei così testarda..." Sbuffa.

"Ecco, ed essendo tale vado a parlare con Jerry." Dico alzandomi e uscendo dalla stanza, prima che lui potesse obiettare.

Vado in camera del fratello senza dire nulla e lo trovo seduto sul suo letto, con la testa tra le mani. Busso anche se la porta è semiaperta e lui sussulta, alzando la testa. Mi guarda e si gela all'istante. "Uhm, scusami...non volevo spaventarti." Farfuglio.

"Che vuoi?" Mi chiede in tono brusco, guardando di nuovo in basso.

Mi siedo accanto a lui. "Parlare. E chiarire."

"Chiarire? Non c'è niente da chiarire." Afferma.

"Sì che voglio chiarire, Jerry." Continuo a guardarlo, ma lui non intende puntare gli occhi sul mio viso.

Poggio le mani sulle sue spalle e finalmente si volta e mi fissa, riducendo i mezzi con i quali riesce a vedere in due fessure.

"È vero che provi qualcosa per me?" Gli domando, ignorando la sua espressione.

Ma che idiota che sei, mi ripete il mio subconscio.

Lui sospira, poi comincia a parlare. "Sì, Jack. Dalla prima volta che ti ho vista, è per questo che ero così scontroso." Mi confessa con un piccolo sorriso, come per rammentare il passato. "Non so se ti ricordi." Aggiunge.

"Sì, ricordo tutto ormai. O quasi." Annuisco.

"Oh, meglio così." Alza ancora di più gli angoli delle zue braccia e cala un silenzio imbarazzante tra noi.

"Senti, mi dispiace." Diciamo tutti e due nello stesso momento. Scoppiamo a ridere. Che poi non ho capito perché devo scusarmi, ma okay.

Forse perché ora sto con Brian? E perché dovrei scusami se sto con la persona che amo?

"Vai prima tu." Mi concede parola e lo ringrazio con un cenno del capo.

"Dicevo...mi dispiace che tu l'abbia saputo così, non sapevo che tu fossi innamorato di me."

"Ma davvero? Non te ne sei mai accorta?" Domanda, stupito.

"Beh, no." Confermo, imbarazzata. "In realtà, non riesco mai capire cosa provano i ragazzi per me. Insomma, io credo nell'amicizia tra ragazzo e ragazza, perciò, non riesco mai a capire se ciò che provano i miei amici per me -se lo provano-, siano sentimenti di amicizia o di amore." Spiego gesticolando.

"A me dispiace di aver reagito così. Cioè, se a te piace lui..." Indica la camera accanto e sospira. "Ma ti avverto, ti farà soffrire." Non dico niente e si avvicina di più a me.

Cerca di baciarmi nonostante sappia che sono fidanzata! Devo togliermelo di dosso, all'istante.

"J-jerry..." Lo prego, facendo un passo indietro .

"Shh, ti prego, un solo bacio." Sussurra, avvicinandosi a me. Indietreggio ancora, ma lui non se ne accorge e, appena sto per scansarlo, appare Brian sulla porta. Ci giriamo tutti e due verso di lui: Jerry lo guarda con un ghigno sul volto e mi sento tremendamente in colpa.

Ho bisogno di te. [#1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora