29. Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti.

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"Jack, Jack! Per l'amor del cielo, svegliati!" Mi chiama mia madre, scuotendo il mio povero corpicino come se non ci fosse un domani.

"Mh?" Mugugno in tono nervoso e assonnato, mentre mi passo le mani sugli occhi per mettere tutto a fuoco.

"Finalmente, è da più di venti minuti che ti chiamo." Il suo volto assume un'espressione serena; il mio una impaziente.

"Perchè mi hai svegliata?" Ignoro ciò che mi ha detto qualche secondo fa e le lancio un'occhiataccia. Volevo dormire, cavolo!

"Perchè devi iniziare ad abituarti a svegliarti a quest'ora, domani inzierai la scuola." Mi spiega, prendendomi delicatamente per un braccio e aiutandomi ad alzarmi.

"Ma io credevo stesse scoppiando un incendio per come mi stavi scuotendo e da come stavi gridando! Lasciami dormire." Sbotto infastidita e dirigendomi nuovamente verso il letto.

"Non ci pensare nemmeno." Mi contraddice, mettendosi davanti ad esso. "Ascolta, signorina, vedi di stare sveglia e...beh...non so, fa' qualcosa."

Ci penso su e poi mi entusiasmo non appena mi viene in mente cosa potrei fare, e Mandy mi sorride, annuendo.

"In effetti qualcosa c'è." Ammetto, posando due dita sotto il mento con fare pensieroso.

"Bene. Cosa?" Domanda, con le mani sui fianchi.

"Dormire." Scandisco con un filo di voce, così mi butto a peso morto sul mio nuovo ed unico grande amore.

"Jacklyn Robinson, o ti alzi o uso le maniere forti!" Mi minaccia, e dal suo tono di voce non sembra tanto convinta.

Sbuffo, poi concludo che ha rovinato il mio sonno e che quindi, anche se ci provassi, non riuscirei a dormire.

"D'accordo", acconsento, passandole davanti. "Uhm...Non ricordo dove sia la cucina", mi giro ancora verso di lei, imbarazzata e quest'ultima mi sorride, poi si mette dinanzi a me e mi fa strada.

Una volta arrivate faccio colazione e mi vesto. "Ora mi spieghi cosa dovrei fare alle sette del mattino?" Le chiedo, guardando l'orologio e incrociando le braccia al petto.

"Guardare la TV? Leggere un buon libro? Cantare? Ascoltare musica?" Propone, e faccio una smorfia contrariata per qualsiasi cosa mi chieda.

"Davvero? Ma che idee creative." Annuisco e assumo un'espressione di finto entusiasmo mentre quest'ultima, esasperata, sbuffa rumorosamente.

"Puoi aver perso la memoria, puoi anche ricominciare a vivere, ma scontrosa di prima mattina lo rimani sempre!", si allontana da me di qualche centimetro, poi si gira. "Quando non sapevi cosa fare leggevi sempre qualche buon libro o ascoltavi la musica. Il tuo MP3 è in camera. Fai quello che vuoi, puoi ritornare anche a dormire", si rassegna.

"Forse è meglio che legga mentre ascolto la musica." Scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo, poi vado via.

"Già, potrebbe essere un'idea!" grida mentre salgo le scale per andare in camera.

Salgo di nuovo nella mia stanza e prendo l'MP3 con il primo libro che mi trovo davanti, in questo caso Cercando Alaska di John Green. Faccio partire la musica e inizio a leggere.

_____

Dopo essere arrivata quasi a metà del libro, aver riprodotto per almeno cinque volte tutte le canzoni della mia playlist e aver visto che sono le otto, mi dirigo in cucina dove mia madre sta lavando per terra.

"Jack, ti ho detto che devi rimanere a riposo." Mi lancia un'occhiataccia per costringermi a salire ancora di sopra, ma io faccio 'no' con il capo.

Ho bisogno di te. [#1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora