31. Non ci riesco.

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Mi metto letteralmente a "scavare" tra le cassette, in cerca di quella che voglio trovare io. Caspita, sono tantissime.

Fortunatamente, ad ogni cassetta c'è in allegato un titolo. Tiro fuori il primo che mi trovo sotto il naso, si intitola: "Caccia al tesoro". Dovevamo essere davvero piccoli quando avevamo fatto quel video. Continuo a cercare ciò che mi interessa, finchè un'altra non attira la mia attenzione. "Giochi di equilibrio". Che sia questa?

Cerco un televisore ed un video registratore. La trovo, è vecchissimo ma chissenefrega: basta che funzioni. Mi guardo in torno in cerca dell'oggetto nel quale posso inserire la cassetta e lo trovo un po' più lontano, sotto un lenzuolo. Dopo averlo poggiato sopra la TV, attacco i fili. Mi manca solo una presa. Scendo giù e chiamo Mandy.

"Mamma, ho bisogno del filo da attaccare ad una presa." Le dico tutta agitata ed impaziente, una volta trovatami in salotto.

"A cosa ti serve?" Mi chiede incuriosita, con le braccia conserte.

"Mi serve e basta, è una storia lunga. Va' a prenderlo, ti scongiuro." Unisco le mani in gesto di preghiera e quasi mi metto in ginocchio, per quanto sono disperata. Si alza confusa e va a prenderla, senza dire altro.

"A me puoi dire a cosa serve?" Mi domanda Freddie, inarcando un sopracciglio.

"Devo vedere delle cassette di quando ero piccola."

"In soffitta?"

"Sì."

"E perchè?" Mi guarda come se fossi diventata pazza, per la seconda volta in questa giornata.

"Perchè credo di aver sognato un ricordo, e in questo ricordo c'era la videocamera, quindi suppongo che ci sia anche una cassetta." Spiego.

"Stai iniziando a recuperare la memoria?" Chiede, sorridendo e sgranando gli occhi.

"Non ne sono sicura, ma spero che sia così."

Intanto arriva mia madre con il filo e, come un fulmine, la prendo e scappo nuovamente in soffitta. Trovo la corrente, aggiusto tutto e posso finalmente vedere ciò che voglio. Metto la cassetta in questione nell'aggeggio vecchio almeno vent'anni: il cuore mi batte forte. Degludisco e clicco 'Play'. Compare un'immagine di due bambini piccoli in un giardino.

Sono come i bambini del sogno...allora la cassetta c'è, e quello che ho sognato è successo davvero!

'Iniziamo. Hai schiacciato play?' La faccia di una bambina appare sullo schermo, tutta agitata.

'Sì, sì. Puoi parlare.' La incita una voce maschile che suppongo venga dietro di essa.

'Allora, io sono Jacklyn e quello che sta dietro è Brian. Stiamo facendo dei giochi di equilibrio e li filmeremo. Il gioco consiste nello stare in una posizione strana stando in equilibrio per un minuto. Ognuno proverà cinque posizioni, e chi cade prima che scada il minuto perde. Segneremo i punti su questo foglio. Iniziamo!' La telecamera viene puntata sul bambino che si mette difronte ad essa.

Assume una strana posizione e lei fa partire i minuti con il cronometro. Dopo un po', esausto, cade per terra.

'Hai perso!' Grida la bambina, scrivendo sul foglio.

Intanto mando avanti il video: voglio trovare la parte che ho sognato. Ad un punto a caso mi fermo, dove precisamente viene inquadrata la fine della scena che avevo sognato.

Metto pausa, faccio un sospiro e clicco ancora play.

'Ma non sempre si vincono premi, dai. L'importante è partecipare, no? Ti sei divertita, è questa la cosa importante. È piaciuto perfino a me questo gioco, anche se ho perso, e sono felice perché mi sono divertito, mica triste come te che sei la vincitrice ed hai un muso lungo così.'

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now