25. Confusi risvegli.

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"Crede che si sveglierà?"

"Signora, le ripeto per la milionesima volta che il suo corpo non risponde. Noi faremo di tutto per aiutarla e per fare in modo che si svegli. Altrimenti..."

"No, la blocco perchè non voglio sentire altro pessimismo. Ce la può fare, lei non può lasciarci."

"Mi dispiace, signora. Tornerò tra poco."

"Che dottoressa! Ma non pensiamoci più a lei. Vero, tesoro? È una scorbutica. Jackie...Jackie! So' che puoi sentirmi! Svegliati, ti prego."

"Mandy, hai notizie di Jacklyn?"

"Ciao, Brian. No, nessuna notizia."

"Non guardarmi in quel modo, per favore. La colpa non è stata mia, non guidavo mica io, quella macchina. Non avrei mai potuto farle del male, e tu lo sai."

"È scappata per colpa tua, Brian."

"Ma non volevo che le succedesse questo! Sono due lunghi mesi che cerco di dirtelo, Mandy, eppure mi conosci. Sai quanto ci tengo, per quanto possa essere antipatico con lei, alcune volte. Tu lo sai meglio di me e Jackie messi insieme. E ora, potrei rimanere con tua figlia, per favore?"

"Va bene, ma non metterci troppo."

"Jacklyn, Mi senti? So che da qualche parte, lì dentro, mi stai ascoltando. Devi svegliarti. Devi farlo per me, per noi, e non mi importa se non posso starti vicino più di così: tu sei molto più importante di loro. È tutta colpa mia, non dovevo dirti niente. Mi stai ascoltando? Dammi un segno, Buon Dio! Devi aprire quei bellissimi occhietti, mi hai capito? Io ho bisogno di te, più di quanto immagini, Jackie. Tutti abbiamo bisogno di te. Della tua risata, dei tuoi lamenti, dei tuoi guai...E sono stanco di fare questo discorso ogni santo giorno e non ricavarne mai niente!"

Delle gocce cadono sulla mia pelle. Non riesco ad aprire gli occhi e neanche a parlare: sono intrappolata, e questo non mi piace. Mi sento come un'animale in gabbia, fatemi muovere! Aiuto! Perché riesco a parlare solo nella mia testa?

Riesco solamente a sentire delle voci strane e ovattate, seguite da un eco dopo le ultime parole e delle mani che mi sfiorano appena ma, per il resto, non ci capisco niente.

Come mi trovo scomoda! E come mi trovo strana, in questa posizione; come mi fanno male i polsi e le braccia pungenti!

Ma dove sono?

Ho così paura...Poi ho freddo, dolori fortissimi al braccio, alle gambe, dei brividi dappertutto e una fame assurda.

"Sai, alcune volte vorrei che le favole fossero reali. Vorrei che tu fossi la mia Biancaneve." Continua a dire una voce maschile e roca che non riesco ad identificare.

Ma quante sciocchezze sta dicendo, questo qui? Vorrei dirgli che ha sbagliato persona, che io non lo conosco, ma sento qualcosa di morbido e caldo posarsi delicatamente sulle mie labbra per poi staccarsi subito dopo, e i miei pensieri si dissolvono come fumo.

Combatto con tutta me stessa per riuscire ad aprire gli occhi. Almeno quelli, Buon Dio! Vorrei almeno riuscire a vedere e ad identificare le persone intorno a me, se non posso muovermi.

Le mie preghiere si realizzano e, insieme a tanta fatica, riesco ad aprirli a malapena, e vedo una figura di un ragazzo che mi guarda con stupore.

"Jackie, piccola mia, tu...tu ti sei svegliata! Dottoressa, dottoressa, si è svegliata, finalmente!" Esulta il ragazzo gridando e uscendo da quella che dovrebbe essere una stanza.

Dopo qualche minuto ritorna con qualcuno. "Cosa succede? La ragazza si è svegliata?" Da lontano riesco a vedere la figura di una signora grassottella venire verso di me. Riduco gli occhi in due fessure per osservarla meglio, visto che vedo tutto sfocato. "È un buon segno. Pian piano si sta riprendendo." Annuisce, accennando un sorrisetto.

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now