37. Ricordi fin troppo realistici.

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// Chloe Morets (la ragazza nella foto) viene interpretata da Jacklyn Robinson!! Fatemi sapere se a voi sta bene! Buona lettura❤//

***

"Finalmente ti abbiamo trovata..."

"Non ci hai ascoltata, ti avevamo detto che, se fossi uscita di tua spontanea volontà non ti avremmo fatto niente, ma visto che sei così testarda, non ci dai altra scelta."

"Che volete farmi? I-io...non mi toccate!" Grido spaventata, mentre i due uomini si avvicinano a me con fare minaccioso.

"L'hai voluto tu."

"Vieni con noi." Mi prende per il polso l'uomo pelato ma mi oppongo.

"Lasciatemi. Io mi ero liberata, me lo ricordo, ero scappata da voi!" Indico entrambi, spaventata e con gli occhi lucidi. E se quello che ho vissuto fosse tutto un sogno? Se mi fossi addormentata e mi fossi immaginata tutto?

"Ma che hai bevuto? Noi ti abbiamo trovata, è questa la realtà, e tu non hai scampo. Non puoi fuggire, altrimenti..." Mi avverte l'altro uomo, uscendo una pistola.

Mi assale la paura e il panico. Il cuore mi batte fortissimo e sto piangendo. Dovevo essere a casa, non qui! Brian...lui mi aveva salvata!

"Brian mi salverà e vi farà arrestare." Grido, divincolandomi dalla presa. "Maniaci!" Ringhio.

"Sta' zitta e vieni con noi, se non vuoi morire." Mi trascina nuovamente il pelato. 

"No, vi prego. Lasciatemi." Mi libero dalla presa e ci riesco. Corro più veloce che posso, ma un colpo mi fa cadere per terra. Sono sfinita, mentre il sangue inizia ad uscire dalla mia schiena. Mi fa un male tremendo, tanto che non riesco a muovermi. Sono giunta alla fine. Lo sento.

I due uomini sghignazzano e si avvicinano a me. "Ti avevamo avvertita. Addio!" Il tipo agita la mano in aria seguito dall'altro che ridacchia, come due amici che guardano una commedia e non come due rapitori che hanno appena ucciso una persona.

"N-non può essere, Brian..." Tossisco, ma questo non fa altro che aumentare il male provocato dalla ferita, la parte in cui la pallottola è conficcata.

"JACK, NOOO!" La voce di quest'ultimo mi arriva come da lontano. Inizio a vedere tutto sfocato, le voci le sento come echeggiate. Il dolore alla spalla mi fa soffocare e non riesco più a respirare. È giunto il mio momento.

"Resisti...ti prego!" Le lacrime di Brian mi bagnano la maglietta e le sue grida di frustrazione e dolore mi fanno sentire in colpa. Come farà ora, senza di me? Cerca di prendermi in braccio, ma il mio urlo lo costringe a fermarsi. Mi fa male tutto.

"S-scusa." Riesco a dire prima di chiudere gli occhi. 

****

"NO!" Urlo, aprendo gli occhi di scatto. Sono tutta sudata, il cuore mi batte forte ed ho l'affanno, come se avessi trattenuto il respiro da un sacco di tempo.

Era tutto un sogno. Ma così reale, però. Sono sollevata che non sia la realtà, ma ho paura allo stesso tempo. Spero che non si ripeta più, quest'incubo.

Guardo l'orario: le sette e mezza di mattina. Mi alzo tutta sudata e vado in cucina, e mia madre trasalisce. 

"Cosa è successo, hai fatto la lotta con il letto, per caso?" Tenta di scherzare quest'ultima e scuoto la testa, facendole capire che non sono in vena di prese in giro.

"Ho fatto un incubo." Sussurro con la voce impastata dal sonno.

"Oh, e vuoi parlarne?" Chiede spostando una sedia per poi sedersi, io invece prendo una tazza che si trova nel mobile e la riempio di latte. La metto nel microonde e aspetto che si riscaldi. 

Ho bisogno di te. [#1]Where stories live. Discover now