21. Voglio te, combina guai.

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//Ascoltate la canzone mentre leggete questo capitolo...buona lettura!❤//

Arriviamo dopo un quarto d'ora a casa dei Foster. Mia madre suona ed io aspetto che qualcuno apra la porta, mentre nuovo nervosamente le mani. La donna al mio fianco mi lancia un'occhiataccia e mi sussurra:

"Mi raccomando."

"Ma per chi mi hai presa? Sono educata, io." Mi pavoneggio continuando a torturarmi le mani, poi la porta si apre e fingo un sorriso convinta che sia Jennifer, invece mi ritrovo davanti Brian che, appena incontra il mio sguardo si gira verso i miei genitori, mentre continuo a fissarlo.

"Entrate", Farfuglia, imbarazzato. "Mamma, sono arrivati Mandy e Michael." Urla poi, girando la testa nella direzione in cui si dovrebbe trovare sua madre.

E io? Non ci sono? Penso, cercando di mantenere la calma.

"Sì tesoro, falli entrare." Sentiamo gridare Jennifer e lui annuisce, poi si sposta per farci passare, mantenendo la testa bassa.

Proprio un tesoro, guarda. Continuo a parlare con me stessa, guardandomi intorno.

Entriamo in casa: è davvero grande e bellissima, molto colorata. La donna ci raggiunge subito dopo e ci fa entrare in una sala grande dipinta di giallo scuro, le pareti di legno e il pavimento anch'esso di legno e di colore marrone.

È graziosa, ha un tavolo al centro nè grande, nè piccolo, può ospitare benissimo sette persone. Prima non l'avevo notata, questa stanza.

Forse perché ero troppo impegnata ad insultare i due fratelli e a scappare da qui in lacrime.

"Tyler e Jerry arriveranno tra poco, accomodatevi, intanto." Ci dice Jennifer, indicando il tavolo.

Prendiamo posto, poi lei e i miei genitori iniziano a parlare di lavoro. Sospiro e guardo la stanza, quando il mio sguardo ricade su due occhi meravigliosi che mi scrutano attenti. Ci guardiamo intensamente senza spostare mai lo sguardo, finchè sua madre non prende parola.

"E voi due? Cosa avete da guardarvi? E poi avete delle labbra, usatele per parlare."

Il suo occhi si spostano su quelli della donna che ci fissa curiosa, il mio rimane come in uno stato si trance su quello di Brian, ma poi mi riprendo.

"Cosa dovremmo dire? State parlando solo di lavoro." Cerco di giustificarmi e faccio di tutto per non osservare il ragazzo con il quale ho discusso questo pomeriggio.

"Hai ragione, e se parliamo di quando eravate piccoli?" Allude contenta, battendo una mano sul tavolo.

Il silenzio cala nella stanza, sostituito da un'aria piena di tensione. Brian si guarda le mani, mia madre si morde il labbro, Jennifer sembra immersa nei suoi pensieri e sembra non accorgersi di nulla ed io sbuffo, guardando il tavolo divenuto improvvisamente interessante.

"Scusate, vado a prendere un po' d'aria." Cerco di essere il più cortese possibile e, accompagnata da un piccolo sorriso, mi alzo e sbatto nervosamente le mani sul tavolo.

Esco e mi siedo sull'erba del giardino, che è quanto il mio.

Ma lo fa apposta? Ogni volta che ci incontriamo vuole parlare di quando eravamo piccoli. Vuole farmi stare male e farmi cadere in depressione?

Porto le ginocchia al petto e fisso le mie scarpe che ad un tratto diventano più interessanti del tavolo. Ma cosa ho fatto di male? Perchè proprio lui?

Guardo il cielo, è così luminoso. Ci sono un sacco di stelle. Adoro la notte: è così romantica e misteriosa. Sposto lo sguardo da un'altra parte e incontro due occhi marroni che mi scrutano curiosi. Cavolo, altro che le stelle. Io ci vedo tutto l'universo nei suoi occhi.

Ho bisogno di te. [#1]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon