2.

2.3K 89 6
                                    

Il pomeriggio al bar trascorse piacevolmente. Durante le ore pomeridiane, il locale era frequentato da bambini che uscivano da scuola e da ragazzini che andavano quotidianamente a giocare a pallone sulla piazza principale della città.

Michy era benvoluta da tutti.

Era gentile e simpatica e i suoi occhi dolci non passavano inosservati, come non passava inosservato neppure il suo bel fisico.

Gli amici di suo cugino erano simpatici, e loro erano felici quando c'era Michy di turno al bar perché, oltre ad essere molto socievole, era anche una bellissima ragazza.

Michy chiuse la cassa, pulì la macchina del caffè e mise il giubbotto.

Spense le luci del bar ed uscì.

Tirando giù la serranda, vide Marco seduto sul muretto. Non aveva voglia né di parlargli, né di sentire cosa lui avesse da dirle.

Marco aveva 26 anni, l'eta di suo fratello Nicola, ma era un infantile del cazzo.

Ultimamente era come impazzito.

La seguiva, le inviava messaggi deliranti, l'andava a prendere al bar e, a volte, se lo trovava pure sotto casa e proprio per tutto questo Michy non lo sopportava.

Era il classico ragazzo abituato ad avere tutto, un bel lavoro in officina, una bella famiglia che lo aveva sempre viziato e una bella macchina.

Ma non era riuscito ad avere Michy, e questo non lo poteva accettare.
Infatti, quella sera Marco era abbastanza alterato.

Aveva bevuto molto, lo si capiva dal suo sbiascicare le parole e dal suo odore raccapricciante di alcol. Iniziò a parlarle e a fare i soliti discorsi da deficiente. All'ennesimo "Devi essere mia" Michy si infuriò.

"Io non sono una macchina e non devo essere di nessuno, tanto meno tua! Mettitelo in testa".

Nero dalla rabbia e ferito nell'orgoglio, il ragazzo la colpì in pieno volto con un pugno talmente forte da farle sanguinare il naso.

Michy si coprì istintivamente il viso, quando Marco la afferrò per i capelli e la scaraventò terrorizzata contro la serranda del locale.

In quell'istante, Marco emise un gemito di dolore e cadde a terra colpito alle spalle da qualcuno.

Michy, che aveva temuto per la sua stessa vita, sentì la voce di un ragazzo che stava chiamando i soccorsi. Le lacrime uscivano dagli occhi della ragazza come un fiume in piena.

Non riusciva a muoversi a causa dei dolori e il ragazzo che l'aveva appena salvata si sedette affianco a lei ed iniziò ad accarezzarle i capelli.

Le sussurrò "Calmati tesoro, ora sei al sicuro."

Michy riconobbe in lui il ragazzo del parco, mentre continuava a piangere, abbandonandosi tra le sue braccia.



Io sarò sempre quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora