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POV di NICO

La vita a volte ti gioca dei brutti scherzi. Non scorderò mai le parole di mia zia quando è venuta a casa nostra, una notte di tanti anni fa, per dire a me e Michy che i nostri genitori avevano avuto un brutto incidente, a causa del quale erano morti.

Pochi minuti prima, fumato e mezzo ubriaco, me ne stavo lì, in camera mia, con il pc sul petto e un film mezzo porno davanti agli occhi.

Mi divertivo così, con compagnie strampalate, tra droghe e alcol, e ogni sera mi scopavo una tipa diversa. O, per lo meno, le sere in cui non ero occupato a far da baby sitter a mia sorella.

La odiavo, Michy, in quel periodo. Era sempre perfettina, non fumava, e non aveva la pelle imbrattata di tatuaggi. La mamma e papà ci amavano allo stesso modo, e ci riempivano di affetto ed amore. Io a volte pensavo di non meritare tutto quel bene, anche perchè ero davvero una testa di cazzo e ogni tanto dovevano soffrire per i casini che combinavo. Come per esempio quella volta in cui il preside dell'istituto professionale che frequentavo li convocò , perchè avevo fatto a botte con il bidello. Cioè, no, avevo preso a botte il bidello, ed è un po' diverso.

Mia madre e mio padre hanno sempre cercato di parlarmi, farmi capire che la strada che avevo preso era sbagliata e che dovevo cercare un po' di serenità.

Papà una volta mi è venuto a prendere in quella che allora era casa di Ste e, nel riaccompagnarmi a casa mi ha fatto vergognare a morte porgendomi una scatola di preservativi. In quei mesi lì, ogni sera mi trombavo una tipa diversa e, oggi, mi vergogno solo al pensiero che quella scatolina di gondoni la finii in un weekend. E non mi ricordo nemmeno con chi la usai.

Quando mamma vedeva che ero nervoso, mi preparava le lasagne al sugo e quando ero di buon umore, entrava in camera mia e parlava con me di musica e film.

Vedevo Michy guardarmi con disprezzo, in quel periodo, e guardava con sufficienza i miei amici che venivano a casa nostra ogni volta che mamma e papà uscivano.

Uscivano spesso, la mamma e papà.

Andavano a mangiare fuori, al cinema, e a casa dei genitori di Ste.

So che spesso parlavano con loro della cattiva influenza che aveva Mauro  su di noi, ma a me non importava un cazzo.

E' un'età del cazzo, quella dell'adolescenza, e gli amici sono la cosa più importante della tua vita.

Quando lo zio mi teneva stretto a sè, subito dopo avermi detto tutto, quella maledetta sera, ho capito che in realtà la cosa più importante per me erano mia mamma e mio papà.

Non li avrei più rivisti, non ci avrei più discusso, né riso.

Non ci sarebbero stati più Natali in famiglia, anche se dopo una certa ora me ne andavo, lasciando l'atmosfera calda di casa mia per andare in una piazzetta grigia e fredda del quartiere a rimbambirmi di canne, e non solo.

Nel momento in cui Michy uscì dalla stanza, mi sono ricordato di lei.

E i giorni a seguire, tra parenti e amici in lacrime, salme fredde in stanze congelate, bare chiuse dopo un funerale straziante, ho capito che l'unica cosa bella che mi era rimasta era lei. E soltanto lei.

Ho ripreso in mano la mia vita, ed ho preso per mano Michy, condividendo con lei una sofferenza che era nostra, e soltanto nostra.

Ho pianto tanto quando è andata a vivere dagli zii, e ho cambiato casa per venire in questa casetta minuscola rispetto a quella che condividevamo con mamma e papà.

Ho pianto quando è arrivato il primo Natale vissuto con la mia famiglia a pezzi, e ho pianto tutti i Natali a seguire. Succedeva la sera, di solito.

Mi trovavo nella mia camera da solo, e piangevo, lontano da tutti.

Mi sono trasferito lontano, da Michy, dagli amici, dai ricordi.

Critico Michela, quando scappa per non affrontare le difficoltà, ma io sono come lei.

La trasformazione di Michy avvene poco dopo. Il primo piercing se lo fece fare da Deb nel bagno lurido della scuola  per far dispetto alla zia.

Il secondo e il terzo, invece, li fece da un professionista, in uno studio, con strumenti sterili. Il piercing sulla lingua lo fece sempre lì, ma poi dovette toglierlo, perchè gli faceva malissimo.

I tatuaggi apparirono piano piano, ma io, vedendola di rado, mi beccavo un colpo ogni volta che la raggiungevo.

Alice, ogni anno, mi chiamava per dirmi che mia sorella si era ubriacata, aveva fumato, non c'era con la testa. Ogni anno, sempre lo stesso cazzo di giorno.

Io le voglio molto bene, e sono felice che abbia seguito Alex in America. Quando non c'è mi manca terribilmente. A volte mi scordo che non c'è, e quando entro in casa mi viene voglia di urlarle qualche piccola cattiveria per salutarla. Ma poi mi ricordo che non è più qui, e mi trattengo.

Laila è entrata nella mia vita a piccoli passi, silenziosa. Mi sono innamorato di lei senza neanche accorgermene, e senza neanche accorgermene ho desiderato averla accanto, più di ogni altra cosa.

l'altro ieri Michy e Alex sono tornati in Italia, per le vacanze di Pasqua. Era da gennaio che non ci vedevamo di persona e, quando Michy mi ha abbracciato, sorridente come solo lei sa essere, ho pianto come un bambino. Le sue braccia, la sua voce, mi ricordano le braccia accoglienti e la voce dolce della mamma, e Dio solo sa quanto mi manca. Alex mi ha preso per il culo, appena ha visto che piangevo, e l'ho mandato a cagare. Ridendo, ovviamente.

Sono felice che la vita abbia deciso di regalare a mia sorella un ragazzo come Alex. Certo, a prima vista non fa bella impressione. Ma neppure io, credo.

Ma siamo due bravi ragazzi. O, almeno, lo siamo diventati.

Io non ho mai creduto nella vita dopo la morte, negli spiriti e cose del genere. Ma stamattina, per la prima volta in vita mia, ho visto un arcobaleno.

Porca puttana, non è possibile che io prima di oggi non abbia mai visto un arcobaleno, ma è così.

L'ho visto stamattina, e ho sorriso, incapace di distogliere lo sguardo da quella meraviglia della natura.

Ora sono qui, in questa stanza d'ospedale, con Sarah tra le braccia, incapace di distogliere lo sguardo da questa meraviglia mia e di Laila.

E sono sicuro più che mai che quell'arcobaleno me l'abbiano mandato mia mamma e mio papà per avvisarmi che Sarah aveva deciso di arrivare, con tre settimane di anticipo.

La tengo tra le braccia e non rimpiango niente della mia vita. Spero solamente che mia mamma e mio papà siano fieri di ciò che sono diventato.

Non fumo più tanti spinelli, non bevo birre a quantità industriali, ho una ragazza vicino che amo infinitamente, e una bimba stupenda, che è nata solo da poche ore, e ha già rubato ogni parte di me.

Sono felice, sono l'uomo più felice della terra, e quando Michy entra in stanza con un peluche gigante a forma di tartaruga, sorrido. E' proprio la sorella più scema del mondo.

Ma io la amo, anche per questo.





Io sarò sempre quiWhere stories live. Discover now